“No-Identity”
Aprile 8, 2008 in Arte da Gabriella Grea
Si passeggia nel tempo tra gli edifici del quadrilatero torinese: ai profumi della drogheria d’inizio 900, fanno eco l’aroma della carne arrosto e della salsa di sesamo dei kebab take-away, il borbottio dei torinesi si specchia nella colorata chiquilinada multietnica che anima l’acciottolato rifatto di fresco.
Questo ardito atlante geografico si accosta nella nostra libreria virtuale ad un album di fotografie.
La Galleria Dieffe, con le sue superfici bianche e abbacinanti, pagine di carta pregiata, ospita le creature di Andre Marte.
Creature e non creazioni, un afflato vitale si stacca dalla parete e raggiunge lo spettatore, per condividere la timida emozione della Prima comunione, l’entusiasmo della gita al mare dell’infanzia o l’esplosione di vitalità del giovanotto in spiaggia.
Le foto non sono antiche, solamente “vecchie”, scovate nei mercati, nelle soffitte, tra i polverosi ricordi di una Torino sorniona. Ritraggono figure umane, trasformate dall’intervento di A.G. Marte in ritratti di emozioni, ponti metafisici tra il passato ed il contemporaneo. L’artista rende vive e vitali, creature senza tempo, le creazioni di anonimi fotografi.
Il suo amore per l’antico, per la conservazione ed il restauro lo portano ad elaborati in cui bisogna”scoprire le tracce di quel che c’era prima della corrosione operata nella materia” (E. Tolosano). Le colle, gli oli bruciati distesi sulle copie fotografiche stampate su carta da pacco diventano metafora di una tecnica che “ imprigiona le spirito nella materia”.
L’effetto finale non può essere determinato a priori, il caso conferisce all’opera una vita autonoma. L’olio assorbito dalle zone non trattate dalla mascherina di colla muta in lucentezza e in sfumature. Se l’artista di fine 800 deve dipingere tele seriali per restituire allo spettatore la metamorfosi che il cangiar della luce esercita sulla materia, il nostro artista si burla dello spettatore. Per apprezzare in pieno il work in progress dobbiamo tornare più volte in galleria nelle diverse ore del giorno ed assistere alla trasformazione cromatica.
Abbiamo tempo sino al 30 aprile, solo allora i ritratti lasceranno le bianche pareti della galleria dieffe, che dal 6 maggio si riempirà di stazioni ferroviarie, caselli autostradali e paesaggi metropolitani. E’ interprete della scena urbana, solo in apparenza anonima e noiosa, Tina Sgrò (1972, Reggio Calabria) già ospite della galleria nel 2006 [Incroci, Tina Sgrò/Opiemme, 2006]. Una giovane donna “lunare” (si definisce così), che tenta di far emergere frustrazioni e turbe emotive ingabbiate nel mutacico grigiore delle periferie, nel silenzio delle case, che è il silenzio dell’uomo contemporaneo, troppo tramortito dal suo chiassoso tumulto interiore per proferire verbo.
“No-Identity”
Andrea Giuseppe Marte
a cura di Elisabetta Tolosano
Fino al 30 aprile 2008
Galleria Dieffe, via Porta Palatina 9 Torino
orari galleria: dal martedì al sabato dalle 16,00 alle 19,30.
la mostra è visitabile anche in altri orari, su appuntamento.
Catalogo con testo critico di Elisabetta Tolosano
dieffe arte contemporanea
via porta palatina 9
Torino Italia
tel +39 011 4362372
[email protected] – www.galleriadieffe.com
di Gabriella Grea