“O-scena” tutto al femminile

Marzo 2, 2002 in Spettacoli da Stefania Martini

25516(1)L’Associazione culturale Teatro di Pianura nasce nel gennaio 2001 a San Sisto di Poviglio (RE).

I membri dell’Associazione operavano insieme fin dal 1995, con il nome di Ottoemezzo perché l’attività teatrale di laboratorio e di ricerca si svolgeva in collaborazione con la cooperativa Ottoemezzo e con il Comune di Sant’Ilario d’Enza (RE).

Ottoemezzo ha lavorato soprattutto sul tema della guerra, realizzando “Quando maturano le ciliegie”(1995) e “Azione k”(1997): dai campi di concentramento come spazio fisico e periodo storico preciso al lager inteso come luogo esistenziale, a Kafka, a Qohelet. Nel 1998 il gruppo ha presentato “Al fronte erano ragazzi”, letture e canti dalla prima guerra mondiale.

Nel 1999/2000 Ottoemezzo è giunto finalista al Premio Scenario con “L’om malé” , tratto da “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij, che in seguito ha vinto il Premio Fuorirotta 2000.

Nel 2001, rinominatasi Teatro di Pianura, l’Associazione ha organizzato un seminario per la ricerca sul “femminile” e, in seguito, ha prodotto “O – scena”, in collaborazione con il Teatro del Montevaso (LI).

Attualmente, Teatro di Pianura sta organizzando una rassegna teatrale (ma non solo) riguardo al tema della Resistenza, che si svolgerà nei giorni dal 25 aprile al 1 maggio 2002 presso il museo Cervi di Gattatico (RE).

“O-scena” è una favola i cui personaggi sono i movimenti interiori che animano la nostra psiche e la nostra vita.

Ferita è una giovane donna che assiste al nascere di un profondo malessere, che non si sa da dove provenga. Il dolore la rende cieca, incapace di distinguere e di capire ciò che accade. Si appella a un generico dio, ai morti, alla forza vitale e creativa, infine a Dioniso perché sorga dal ventre a ravvivare la vita.

Dioniso – dio del teatro, della danza in cerchio, invocato e seguito dalle donne, è un personaggio androgino, che in sé porta gli opposti e permette la messa in scena di avvenimenti molto intimi. Egli apre le tre porte del cerchio-casa da cui possono entrare energie distruttive o consolatrici o incoraggianti.

Ogni energia si manifesta con dei personaggi : Giudice, Madre, Leggerezza, Rabbia in rivolta, Oblio, Estetica, Maga Paranoia, Vecchio Albero di Sapienza, Uccellino di fragilità, Cuore, Vittima del campo, Principe…

Ferita incontra questi personaggi che le parlano, portando qualcosa di necessario alla sua crescita, aiutandola a costruire una maggiore consapevolezza di sé, per sposare infine tutte le parti che la compongono, nella promessa felice di onorarle tutte, buone o cattive che siano.

Sul palcoscenico solo donne: Alessia Fontanesi, Sara Nicoletti, Francesca Pompeo, Angela Speroni, Mariangela Dosi, che è anche la regista dello spettacolo e che così lo presenta: ‘O-scena è ciò che sta sotto. Andare più giù, alla forma del mondo, del cranio e del ventre, alla sfera. Ricominciamo il racconto delle parti che ci compongono, forti e fragili, buone e cattive, rassegnate e appassionate. Facciamo cerchio, facciamo fuoco, scintilla di luce, che sia luce, illuminante, che spieghi, che indichi la strada, che dica la parola. Formuliamo le domande dal punto di partenza:

“Chi sono io?” “Parlo?… E, se parlo, che dico? … Che cosa c’è da dire?”’

O-scena

Teatro Juvarra

via Juvarra 15 – Torino

domenica 3 Marzo

ore 16,30 e 20.45

tel. 011/ 540675

di Stefania Martini