“Rebis” di Vladimiro Bottone
Giugno 18, 2002 in Attualità da Stefano Mola
Un principe alchimista e massone. L’assassinio di uno scultore. Donne bellissime, cattivi maestri, giudici corrotti, seducenti ermafroditi. Un giovane bibliotecario pupillo del principe che ha commissionato la statua (perfetta, enigmatica) indaga. Un’immersione nella Napoli del 700, fasto e miseria l’uno accanto all’altra. Intrighi di corte. Un’indagine che diventa iniziazione alla vita. Questo è “Rebis”, di Vladimiro Bottone (Avagliano Editore).
Il principe di cui si parla è Raimondo di Sangro, personaggio storico di eccezionale rilievo nella Napoli del Settecento. Rebis, il titolo trova la sua spiegazione in questa frase rivolta al giovane investigatore: “Silenzio. Occhi aperti e bocca chiusa. Silenzio: perché è il silenzio, contrariamente a quello che credi tu, Jacopo Fucito, l’alfa e l’omega della conoscenza. Oltre che l’unica maniera per custodirla. Occhi aperti: perché niente di quello che vedrai qua dentro è casuale. Ogni trascurabile particolare può voler significare qualcos’altro. Ogni cosa è una cosa duplice. RES BIS, Jacopo Fucito. Bocca chiusa: perché niente, di quello che non è sfuggito agli occhi, deve fuggirsene dalla bocca. Guai a chi non osserva queste tre regole: è perduto”
Mercoledì 19 giugno 2002 alle ore 18,30 presso la libreria La Torre di Abele, Via P.Micca 22, Dario Voltolini incontrerà l’autore, Vladimiro Bottone. Nato a Napoli nel 1957, vive e lavora a Torino. Ha esordito nella narrativa con L’ospite della vita (Avagliano 1999, selezionato al Premio Strega 2000). Collabora alle pagine culturali del “Corriere del Mezzogiorno”.
di Stefano Mola