“X” by gli Ossi Duri
Marzo 28, 2004 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Il rock è rock e Zappa è Zappa: ora anche una band torinese come gli Ossi Duri entra a far parte di questo eterno mondo.
Da poche settimane è uscito il loro nuovo album, “X”, pieno zeppo di grandi collaborazioni, da Ike Willis, “fratello” e voce di Frank Zappa, a Elio delle Storie Tese, a Claudio Bisio e Rocco Tanica, Red Ronnie. Insomma un gran lavoro per amore del rock zappiano.
L’inizio é prepotente, con “Packard Goose”, dove la voce di Ike è calda mentre il ritmo ha una cadenza in rock n’ blues davvero sanguigna. Per questi quattro ragazzi torinesi quest’album è più che un sogno, è un punto di partenza per un futuro da grande rock band, basti sentire l’aggressività di chitarre e basso con solo elegante sempre in Packard Goose (dura ben 8’ e 40’’).
Il lavoro è stato pensato per ricordare i dieci anni della scomparsa del loro ispiratore Frank Zappa (morto il 4 dicembre del 1993), ma anche per celebrare i dieci anni di attività della band. Ovviamente il disco è composto prevalentemente da brani di Zappa.
Gli Ossi Duri rispondono al nome di tre fratelli Bellavia, Martin, Ruben e Simone, più Alex Armuschio, ed insieme a loro in questo album hanno suonato, oltre ai già citati in precedenza, anche Napoleon Murphy Brock, Mike Keneallly, Bob Harris alle tastiere, Thana Harris, moglie di Bob e vocalist di Zappa nei primi anni ’70, e anche un italiano, Riccardo Belbinutti, tra i migliori marimbisti italiani, membro dell’Orchestra Rai e docente di percussioni al conservatorio di Torino.
Insomma un disco italiano ma internazionale che sicuramente suggellerà la carriera di questa band torinese. La freschezza che sfoggiano suonando “Florentine Pogen” è impressionante: si passa dal funk al rock blues in marcetta. L’esplosione degli strumenti è davvero dirompente tant’é che lo stesso Ike Willis ha detto di questi ragazzi: “possono essere davvero il futuro del rock e proseguire l’opera zappiana”.
D’altronde in “X” ci sono anche canzoni scritte dagli Ossi Duri: testi trasgressivi divertenti e diretti, nel segno di Zappa e Elio. E cosi scorrono “Balletto”, “La Toma di Ruben” e “Regole da rispettare”. Comunque sentirli suonare “ Sinister Footwear” vuol dire entrare in pieno rock jazz duro ma elegante; impressionante poi la facilità con cui compiono scale sonore di notevole difficoltà. Ben 11 le tracce di questo disco prodotto da Beppe Crovella.”X” è un disco che si farà godere al primo ascolto.
Della band ne parliamo con Martin Bellavia, uno dei fratelli “terribili”.
Come hai iniziato l’ascolto di Frank Zappa?
Mio padre obbligava me e mio fratello Ruben a lunghe sedute di ascolto zappiano, mi cantava le ninna nanne con brani di Zappa, uno di questi era “Mom and Dad”.
Da quanto tempo esistono gli Ossi Duri?
Abbiamo iniziato dal nome nel 1992, avevo 8 anni: abbiamo detto a mio padre che avevamo fondato un gruppo chiamato Ossi Molli, ma li avevamo sciolti perché facevano musica classica e non ci piacevano e così abbiamo fondato gli Ossi Duri che facevano rock. Nel 1993 abbiamo fatto il primo concerto con strumentazione professionale.
Gli Ossi Duri sono una cover band di Frank Zappa?
Lo voglio dire qui una volta per tutte in modo perentorio: no! Gli Ossi Duri sono un gruppo che fa musica propria, solo che, da quando abbiamo inserito un brano di Zappa nel nostro primo maxisingle, “Niente squole niente maestre” uscito nel 1996, ci hanno chiamato a suonare nei vari festival zappiani in Italia ed anche in Germania, così abbiamo incrementato il nostro repertorio di Zappa, che ora è arrivato a circa 80 brani, ma abbiamo altrettanti brani nostri che proponiamo quando facciamo concerti nostri.
Questo album cosa vuol dire per voi?
Speriamo che sia il primo di tanti lavori con grandi musicisti: è stato esaltante lavorare con ex musicisti di Zappa come Mike Kennely, Napoleon Murphy Brock. Poi in questo disco c’è anche Elio, altro grande amante di Zappa. Ringraziamo tutti in onore di Zappa.
di Gino Steiner Strippoli