18 Menù d’Occitania
Novembre 27, 2007 in Libri da Gustare da Stefano Mola
Titolo: | 18 Menù d’Occitania |
Autore: | Andrée Bertino & Fredo Valla |
Casa editrice: | Edizioni Chambra ‘D’OC |
Prezzo: | 28.00 |
Pagine: | 296 |
Tant ai mo cor ple de joya
tot me denatura
Flor blancha, vermelh’e groya
me par la frejura
c’ab lo ven et ab la ploya
me creis l’aventura,
per que mos chans mont’e poya
e mos pretz melhura
Sentite una eco dalla cantina del vostro cervello? Qualcosa di vicino e lontano nel tempo. Siamo alle radici della poesia occidentale. Sono versi di Bertand de Ventadorn. Trovatore provenzale. Lingua d’Oc. Per chi poi è cresciuto e vissuto non lontano dalla Val Chisone e dalla Val Germanasca, come me, non sono soltanto ricordi scolastici. Sono parole simili a quelle lette su qualche cartello, oppure ascoltate di sfuggita e con curiosità.
L’Occitania. Un grande paese: Guascogna, Alvergna, Provenza, Linguadoca, Guiana, Limosino, Delfinato. E le nostre valli: oltre alle due già citate Alta Valle di Susa, Val Pellice, Val Po, Valle Varaita, Valle Maira, Valle Grana, Valle Stura, Valle Gesso, Valle Vermenagna, Boves, Peveragno, Chiusa Pesio, Valle Ellero e Alta Corsaglia.
Una lingua è un modo di vedere il mondo, insieme al tentativo di esprimerlo. È quello sforzo meraviglioso di battezzare oggetti, animali, sensazioni in modo da riuscire a condividerli con altri. Bello è quindi cercare di mantenere vive le lingue, perché se c’è una cosa davvero importante è saper conservare la pluralità dei punti di vista.
Ed è quello che sta cercando di fare Chambra d’òc, associazione che raggruppa soggetti che lavorano i prodotti della terra, che operano nell’artigianato, che vivono di turismo, che si occupano della rinascita linguistica e culturale delle Valli occitane d’Italia. Per conservare una lingua e una cultura non c’è nulla di meglio d’un libro. Ecco allora che tra le varia attività, Chambra d’òc è anche casa editrice.
Il volume che presentiamo qui è un elemento importante di questo cammino. E ci permette anche di tornare all’inizio. Alla poesia provenzale. Alla sua idealizzazione della donna. Ora, non credo che nella vita si dovrebbe mai idealizzare nessuno. Ma neppure oltraggiare, mancare di rispetto, come purtroppo succede assai spesso oggi alle donne di tutto il mondo, anche a quelle del cosiddetto primo mondo.
Menù d’Occitania non è soltanto un omaggio a una terra viva e perduta allo stesso tempo. I 18 menù descritti sono ciascuno dedicato a 18 donne d’ogni tempo, valenti per nobiltà, sapienza, bellezza, generosità e amore.
di Stefano Mola