19° Torino Film Festival

Novembre 9, 2001 in Spettacoli da Redazione

25042(1)Gli spettatori che durante l’anno si devono adeguare ad un cinema d’autore che si fa vedere soltanto dal buco della serratura sono avvisati. Dal 15 al 23 novembre dinosauri, nani e ballerine, serial killer inseguiti dal solito Morgan Freeman e tediosissimi Pinocchi robotizzati (o robot pinocchizzati) verranno messi in frigorifero. Torino sarà – per una decina di giorni – la capitale del cinema mondiale. Esagerazione? No, i numeri dell’edizione numero 19 del Torino Film Festival sono inequivocabili: 190 lungometraggi, 186 corto e mediometraggi, 16 sezioni, 8 sale dedicate alle proiezioni, 150 ospiti fra registi, attori ed operatori del settore, 1850 accreditati, fanno pensare ad una manifestazione che, se non ha ancora superato Venezia, ha quantomeno messo la freccia….

Il passaggio da cinque ad otto sale, da 1590 a 2367 posti, con l’aggiunta delle tre sale del Massimo, agevolerà l’affluenza del pubblico che, come ha voluto sottolineare Stefano Della Casa, sarà il vero protagonista della manifestazione: “Il nostro festival non è una passerella, né una kermesse dedicata agli addetti ai lavori – ha detto il direttore -. Il Torino Film Festival è un evento che non può prescindere dal pubblico pagante, non per fini mercantili, ma perché gli spettatori sono un elemento fondante del sistema – cinema”.

Nella presentazione della rassegna, avvenuta nel Centro Culturale Dar Al Hikma, Della Casa ha messo in luce il notevole lavoro di ristampa messo in atto dal Torino Film Festival per poter allestire le retrospettive sul cinema egiziano e sul maestro dell’horror George A. Romero: “Si sta facendo poco per salvaguardare il patrimonio cinematografico – ha detto Della Casa -. Noi abbiamo dato il nostro contributo, ristampando la metà delle copie dei film egiziani e di quelli di Romero, anche in risposta a chi dice che i festival sono eventi effimeri”.

Al centro della manifestazione ci saranno – come sempre – i due concorsi per i corto ed i lungometraggi. C’è molta attesa per “Chingu” di Kwak Kyung-taek, definito da Della Casa una sorta di C’era una volta in Corea… Ci si aspetta parecchio anche da “Ghost World” di Terry Zwigoff, da “Benzina” di Monica Strambini e da “La fe del volcan” di Ana Potiak, film argentino a costo zero. Anche quest’anno Spazio Italia e Spazio Torino svolgeranno il consueto lavoro di monitoraggio delle nuove leve che era il compito principale di quello che una volta si chiamava Festival Cinema Giovani.

Il Premio Doc 2001 e Sopralluoghi Italiani daranno ampio spazio alla dimensione documentaristica, mentre Raccordi aprirà una porta su altre manifestazioni cinematografiche e sugli sviluppi della videoarte. Oltre alle retrospettive su Romero e sul cinema egiziano, vi sarà un omaggio a Jean-Marie Straub e Danièle Huillet e al proficuo binomio Anthony Mann – James Stewart.

Nella sezione Americana verranno presentati in anteprima nazionale i lavori di David Lynch, Abel Ferrara, James Toback e Todd Solondz, mentre Fuori concorso si potrà vedere l’ultimo lavoro di Abbas Kiarostami. Completeranno il panorama Orizzonte Europa (dieci titoli per delineare le tendenze del cinema europeo del 2000/2001), Un’altra Europa (che riproporrà sette pellicole di genere degli anni Settanta – Ottanta) e Nipponica (cinque titoli dal Giappone).

Eterogeneo il panorama degli ospiti attesi a Torino. Ne citiamo alcuni, in ordine sparso: Dennis Hopper, Mario Monicelli, Stefania Rocca, George A. Romero, James Toback, Abel Ferrara, Abbas Kiarostami, Mimmo Calopresti, Silvio Soldini, Teofilo Stevenson e Fernanda Pivano.

di Davide Mazzocco