7 sposi attempati
Marzo 1, 2004 in Spettacoli da Simona Margarino
Dal film di Stanley Donen del remoto 1954 sono passati 50 anni e innumerevoli trasposizioni di uno dei musical più recitati nella storia. Le coppie di “7 spose per sette fratelli” devono essere nel frattempo invecchiate, ma delle rughe il cinema e il teatro sono bravi a sbarazzarsi. Basta un qualche trucco, per quanto riconoscibile.
Nell’Oregon di metà ‘800, tra boschi e baite isolate, l’avventura della ingegnosa e al contempo, purtroppo per lei, innamorata Milly diventa il pretesto per un western atipico, senza colpi di pistola ma con tanto sentimento. Il matrimonio frettoloso –e forse affrettato- con il rude Adamo Pontipee, trasformatosi presto in una convivenza ai limite della sopravvivenza con i di lui fratelli, cambia la donna, così pronta a lasciarsi andare alle emozioni, inducendola a pensare di più, se non altro per venir fuori dal pasticciaccio.
Come sempre la sola soluzione appare il fidanzamento. I montanari grezzi e restii alla socialità devono essere impalmati, e il compito di mezzano spetta ancora una volta alla moglie, una moglie ormai ansiosa soltanto di coniugale solitudine.
La versione Italiana del successo americano (nel nostro Paese realizzata in quattro edizioni dal 1998) vede come protagonisti all’Alfieri Michele Canfora e Valeria Monetti, diretti da Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia. La bravura degli attori –l’uno già interprete di spettacoli quali “Cats”, “West Side Story”, A Chorus Line”, “Grease”, l’altra emersa televisivamente in “Saranno famosi” e “Amici”- si coniuga qui a un piacevolissimo allestimento.
La spettacolarità delle coreografie e delle danze, unita alle storiche musiche da Oscar, merita di sicuro una visione, per lo meno da parte di tutti quei giovani che, a differenza nostra, non hanno avuto il privilegio di passare i propri Natali davanti allo schermo, a vedere Milly e il suo Adamo. Altri tempi, quelli.
7 spose per sette fratelli
Teatro Alfieri
Piazza Solferino, 2 – Torino
Tel. 011 5623800
Inizio spettacolo: h. 20.45 (festivi h 15.30) dal 02/03/2004.
di Simona Margarino