BORIS GODUNOV apre la stagione del Regio
Ottobre 3, 2010 in Spettacoli da Barbara Novarese
Martedì 5 ottobre 2010 il Teatro Regio inaugura la Stagione d’Opera 2010-11 con il BORIS GODUNOV di Modest Musorgskij
La stagione d’opera 2010-2011 del Teatro Regio sedurrà il suo pubblico con dodici titoli, sei nuovi allestimenti, tre spettacoli di danza e una tournée tra Spagna, Francia e Germania. Il calendario ricco e variegato si inaugura il 05 ottobre con il capolavoro drammatico di Modest Musorgskij “BORIS GODUNOV”, rinnovato dall’impegno del direttore musicale Gianandrea Noseda con il contributo del regista russo Andrei Konchalovsky che ne firma la messa in scena e le luci.
Il Boris, basato sul dramma omonimo di Aleksàndr Sergeevič Puškin e sulla Storia dello Stato Russo di Nikolai Mikhailovič Karamzin, è un’opera dalle origini travagliate di cui esistono due versioni, entrambe autentiche. La prima terminò il 15 dicembre 1869 ma non fu accettata dalla Commissione dei Teatri Imperiali e Musorgskij s’impegnò a rielaborarla per conformarne le qualità alle aspettative della Commissione. Innanzi tutto introdusse l’atto polacco, in modo da creare lo spazio per un personaggio femminile (Marina Mnišek) poi riadattò alcune scene, ne riscrisse altre e ridistribuì gli equilibri narrativi attraverso l’elaborazione dei dialoghi e l’approfondimento degli aspetti psicologici.
Dopo la morte del compositore, il Boris fu eseguito diverse volte e, nel 1896, venne composta una nuova partitura orchestrale da Nikolaj Rimskij-Korsakov mantenendo però sostanzialmente invariato il tema del libretto. La nuova variante del Boris ottenne parecchi consensi e ottimi risultati, al punto da divenire la versione più rappresentata, fino a giorni nostri, sia in Russia che nelle altre parti del mondo.
Parte del successo riscontrato dal Boris di Korsakov si deve alle tonalità musicali meno tetre e più raffinate rispetto a quelle originali, che tuttavia tendono a discostarsi dai toni folcloristici della tragedia concepita da Modest Musorgskij.
L’edizione proposta dal Regio si rifà al modello iniziale del 1869, con una diversa successione delle scene che rispettano la cronologia degli accadimenti storici e con l’aggiunta della rivolta del popolo nella foresta di Kromy, appartenente alla versione del 1872. Si assicurano così i sette quadri originari più uno, con lo scopo di coinvolgere lo spettatore nella tetra e dolorosa realtà storica Russa di fine 1500 e inizio 1600.
L’orchestra è diretta da Gianandrea Noseda. Protagonista è il basso Orlin Anastassov, con lui Ian Storey, Sergej Aleksaškin, Peter Bronder, Vladimir Matorin, Evgenij Akimov, Vasilij Ladjuk; le imponenti scene sono di Graziano Gregori, i costumi di Carla Teti. Maestro del coro è Roberto Gabbiani e Claudio Fenoglio istruisce il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”. Il nuovo allestimento è realizzato dal Teatro Regio in coproduzione con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia e la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.
Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242 – e-mail: [email protected] – www.teatroregio.torino.it
di Barbara Novarese