KEMO’-VAD o danza nel vento con LabGraal
Ottobre 20, 2010 in Spettacoli da Gino Steiner Strippoli
Venerdì 22 ottobre a Dreamland, Parco regionale della Mandria, sarà presentato da Rosalba Nattero per la prima volta la Kemò Vad, la danza nel vento la meditazione dinamica che arriva dall’antica cultura celtica, accompagnata dal nuovo libro dello scrittore Barbadoro.
Un doppio appuntamento apre la stagione di Dreamland , luogo di cultura del LabGraal e dell’Ecospirituality Foundation Onlus. Venerdì 22 ottobre alle 21.15 a Fiano torinese, in via Giovanni Agnelli 2, nel Parco regionale della Mandria sarà presentato da Rosalba Nattero per la prima volta in Piemonte la Kemo’- Vad ovvero la meditazione dinamica per un tenesse solistico. Una danza che arriva dalla millenaria cultura del druidismo europeo, un metodo naturale per risvegliare la propria energia vitale in un percorso alla scoperta di sé. Altro punto focale della serata sarà il nuovo libro di Giancarlo Barbadoro intitolato “Danzare nel vento”. L’ingresso è libero a tutti.
Per ripercorrere questa particolare danza che è in simbiosi con la cultura celtica abbiamo intervistato colei che ha voluto portare nella nostra regione questa antica meditazione che vive di movimento.
“Il suo nome significa “danzare nel vento”, vivere nel ritmo del divenire cosmico. La Kemò-vad è una tecnica che riassume in sé gli elementi della meditazione dinamica, della ginnastica olistica e della danza sacra dei Popoli naturali. Rappresenta una via di mezzo tra l’arte ginnica e un’arte marziale dolce, dove l’avversario non è inteso come un altro individuo, ma come la possibilità di interazione con l’esistenza”.
“Attraverso la Kemò-vad si può attivare e indirizzare la Korà, l’energia vitale e evolutiva interiore, verso la realizzazione della propria coscienza cosmica. Danzare nel vento per divenire aria nell’aria, per poter realizzare la dimensione alchemica della trasformazione spirituale del proprio essere interiore. Nel vento incontriamo il silenzio con cui si mostra la vera natura dell’esistenza. Un silenzio che ci fa dimenticare le problematiche del momento e ci conduce, come fanciulli, alla soglia del mistero che anima l’universo”.
“Questa danza ha origine dall’antica tradizione celtica ed è stata tramandata fino ai giorni nostri dalle comunità druidiche del nord Europa. Utilizzata in seno alla disciplina di arti marziali dell’ordine monastico-guerriero dello Za-basta, costituiva l’apprendimento individuale dell’arte del combattimento e la preparazione interiore all’esperienza mistica della conoscenza dello Shan, il nome con cui gli antichi druidi definivano la Natura nel suo aspetto immateriale. Un’esperienza che permetteva di realizzare il Potere interiore”.
“La Ecospirituality Foundation promuove periodicamente per i suoi soci dei corsi introduttivi alla Kemò-vad attraverso cui apprendere gli elementi di base utili per poterla praticare autonomamente. Successivamente la pratica della Kemò-vad può proseguire nell’attività di Palestra. Qui si sviluppano le potenzialità dell’esperienza della Kemò-vad non solo come strumento di benessere psicofisico, ma anche nella spiritualità che esprime. Nella Palestra si affrontano parallelamente anche quegli elementi culturali che fanno parte della dimensione tradizionale della Kemò-vad, come la danza sacra, il potere delle gemme, la musica sciamanica, le arti terapeutiche e altre scienze di Madre Terra”.
Oggi questa disciplina è divulgata da Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero, musicisti del LabGraal, che nel lavoro di recupero delle antiche leggende dei Nativi europei hanno riscoperto la Kemò-vad attraverso il loro rapporto con la tradizione druidica.
Il loro percorso di ricerca li ha portati a contatto con le varie Famiglie celtiche del nord Europa ed è stato decisivo l’incontro con la comunità druidica di Paimpoint, in Bretagna, da cui hanno tratto la preparazione personale in campo musicale e nell’arte marziale dolce della Kemò-vad. Il libro di Giancarlo Barbadoro trasmette la conoscenza di un’antica disciplina che è parte del patrimonio della tradizione celtica. Danzare nel vento dove nel vento si incontra il silenzio con cui si mostra la vera natura dell’esistenza. Un silenzio che fa dimenticare le problematiche del momento e conduce alla soglia del mistero che anima l’universo.
Dal libro “Danzare nel Vento”:
“Ai bordi antichi di pietra della fontana di Barenton, nella foresta di Brocéliande, giungono e si incontrano casualmente viandanti che arrivano da ogni dove per assaporare lo spirito di antiche gesta di un mondo libero e legato alla natura. Anche noi giungemmo lì in una sorta di pellegrinaggio che ci portò ad incontrare personaggi inaspettati che avrebbero dato una svolta alla nostra vita. Sotto la guida di uno dei druidi di Brocéliande scoprimmo i benefici psicofisici e spirituali della Kemò-vad e comprendemmo l’importanza della divulgazione di questa antica disciplina. Scoprimmo che non era solo un formidabile strumento di benessere ma anche un veicolo di trasmissione dell’antica cultura dei Nativi europei, sia sul piano morale che storico.”
di Gino Steiner Strippoli