PREMIO “LA DONNA DELL’ANNO 2010”
Novembre 15, 2010 in Attualità da Adriana Cesarò
La Giuria del Premio Internazionale, Donna Dell’Anno 2010, presieduta dal prof. Umberto Veronesi, ha scelto le tre candidate finaliste: l’italiana Adriana Gulotta, l’uzbeka Bibisora Oripova e la burundese Spès Hihangaza
Sia le finaliste che le altre candidate sono state “scelte” tra donne impegnate nella difesa dei diritti umani con azioni di tutela della vita, della libertà, della sicurezza personale e dell’uguaglianza di fronte alla legge. Donne che hanno contribuito alla libertà di movimento e di emigrazione, all’asilo, alla nazionalità, alla proprietà, alla libertà di pensiero, coscienza e religione, di associazione e di opinione, alla sicurezza sociale, al lavoro in condizioni giuste e favorevoli, alla libertà sindacale, per un livello adeguato di vita e di educazione. Donne che da ogni parte del mondo hanno contribuito allo sviluppo della cooperazione internazionale, attraverso la cultura di impresa solidale, impegnandosi contro lo sfruttamento, la povertà e a favore di una maggiore sostenibilità dei paesi economicamente meno avanzati. Donne che, con il proprio lavoro, hanno raggiunto importanti obiettivi e apportato significative innovazioni e competenze, affermando altresì l’identità femminile con un alto valore professionale.
La Giuria del Premio Internazionale “La Donna dell’Anno”, presieduta dal prof. Umberto Veronesi, e formata dal Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Alberto Cerise, oltre che dal Ministro plenipotenziario coordinatore per la cooperazione culturale decentrata del Ministero degli affari esteri, Liana Marolla, dalla Presidente e Amministratore delegato del Gruppo Bracco, Diana Bracco, dal giornalista RAI Roberto Olla e dal Portavoce della Comunità di Sant’Egidio, Mario Marazziti, ha scelto, martedì 9 novembre 2010, le tre finaliste, selezionandole fra le otto proposte dalla Giuria di selezione.
Le donne ammesse alla cerimonia finale.
Adriana Gulotta, dall’esperienza delle centinaia di migliaia di bambini incontrati e aiutati nei Paesi poveri del mondo, ha preso coscienza dell’esistenza di milioni di bambini “invisibili”, cioè esistenti in vita, ma mai registrati all’anagrafe. Per questo, dal 2004, Adriana Gulotta ha ideato il programma “BRAVO!” (Birth Registration for All Versus Oblivion) che propone una strategia e una metodica per la registrazione anagrafica di tutti i bambini. Ha promosso l’estensione del programma al Burkina Faso, ottenendo dal proprio Governo che il 2009 fosse indetto “l’Anno dell’iscrizione anagrafica universale gratuita”. Sono stati registrati più di tre milioni di bambini e la domanda è stata così imponente da richiedere il prosieguo della campagna a tutto il 2010.
Bibisora Oripova è un medico psichiatra di Samarcanda che aiuta le donne a superare situazioni familiari fatte di violenza e abusi continui che portano poi al suicidio. Il suo compito quotidiano è quello di recuperarle a livello psicologico. La vita insopportabile, la mancanza di cibo e l’arretratezza sociale rendono estremamente difficili le condizioni delle donne nelle zone rurali e in quelle più remote e quasi disabitate. La Oripova, che è anche la Presidente dell’Associazione “Womens’s Society” di Samarcanda, nel suo centro cura la
depressione cronica, lo stress fisico e morale. Dopo mesi, talvolta anni di recupero, cerca di inserire le donne in comunità protette dove i mariti non possano trovarle e, con l’aiuto di organizzazioni internazionali, dà loro la possibilità di imparare un mestiere e di ricominciare la vita in una società più civile.
Spès Hihangaza, laureata in chimica, madre di cinque figli, è Presidente dell’Associazione “Amici dell’infanzia” del Burundi e consigliera mondiale del progetto “Amade”. Coordina il collettivo delle Associazioni per la protezione dei diritti dei bambini orfani o senza identità. È impegnata nella lotta all’Aids, nell’identificazione dei problemi prioritari della comunità, nella redazione di progetti sociali e nella ricerca di risorse per realizzarli. Dirige un gruppo di 102 persone, regolarmente stipendiate, e può contare su 9.610 volontari che danno assistenza a 40.000 bambini. Il progetto “Amade Burundi” si sviluppa in vari settori: dall’istruzione scolastica al sostegno psicologico nei casi di malattie, handicap o violenze subite. Particolarmente interessante il settore d’intervento che prevede la formazione dei genitori, dei tutors e degli insegnanti. Spès individua nelle cure mediche e neuro psichiatriche il momento più delicato per il recupero dei bambini.
Nel corso della serata di premiazione sarà nominata la vincitrice, alla quale sarà assegnato un premio di 50.000 euro che dovrà essere destinato all’attività e all’azione che hanno determinato l’attribuzione del riconoscimento stesso e, sarà anche consegnato il Premio Soroptimist Club Valle d’Aosta, del valore di 2.500 euro.
Il Premio Internazionale “La Donna dell’Anno” nasce nel 1998 per iniziativa del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. All’origine del premio c’è la particolare vocazione di questa piccola regione d’Europa a difendere i valori di identità culturale dei popoli, piccoli o grandi che siano, a porsi quale soggetto attivo nella storia della conquista e tutela dei diritti fondamentali, a operare affinché le differenze siano intese intermini di ricchezza da salvaguardare.
Il Premio internazionale “La donna dell’anno”, promosso dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta, ha ottenuto l’adesione del Presidente della Repubblica, il Patrocinio dei Ministeri degli affari esteri e delle pari opportunità.
di Adriana Cesarò