Cantù e Avellino in semifinale
Febbraio 12, 2011 in Sport da Redazione
Non c’è stata partita. Cantù ha soverchiato Biella dal primo all’ultimo minuto, mostrando che l’ottimo momento di forma è stato portata anche a Torino. Un dominio completo, tecnico fisico e tattico.
Cantù parte subito forte, scava un solco di 10 punti già nei primi minuti e si stacca progressivamente, chiudendo il primo tempo con statistiche stratosferiche (65% da 2 punti, 50% da tre).
Biella piange l’assenza dell’ultimo istante di Viggiano e la serata terribile delle sue guardie: Sosa inesistente, 0 punti alla fine, e subito carico di falli e Slaughter alla parossistica ricerca di punti, che porta a statistiche da tregenda (chiuderà con 5/17). La disperazione e la panchina corta di Biella porta a chiudere il primo tempo con 3 ragazzini in campo.
Chiuso a meno 16 il primo tempo, le speranze di rimonta si esauriscono immediatamente per una tremenda raffica di Mazzarino, che, dopo una prima parte da 14 punti, mette due bombe che lanciano un ulteriore parziale da brividi. Biella segna 7 punti nel terzo quarto, finisce anche a meno 30 e la partita termina virtualmente con ampio anticipo. Scegliete voi se è più duro il 86-57 o la differenza di valutazione 119-28.
Cantù si conferma squadra solida e organizzata, che gioca insieme e sa cosa deve fare, domani sera sarà una sfida molto interessante tra due belle squadre, molto diverse tra di loro, roccioso Cantù, atletica Avellino, per potersi giocare il tentativo di battere Siena in finale (se non ci saranno sorprese impensabili).
Milano lascia anche la coppa Italia. Usciti prematuramente dall’Eurolega, perde anche questo obiettivo, e visto come vanno le cose in campionato, per poter rompere un digiuno di trofei che dura da troppi anni si condanna ad un miracolo.
Onore ad Avellino, veramente una bella squadra da veder giocare, dove tutti danno un contributo e sanno cosa devono fare, appoggiandosi alle spalle possenti delle sue guardie MarquesGreen e Taquan Dean, ma anche su lunghi che sanno come punire le amnesie di Milano a centro area.
Milano gioca a sprazzi, come sempre poco insieme, basandosi su azioni individuali dei propri migliori, Hawkins e Green, e dando al solito una sensazione di scarsa coesione e soprattutto poca capacità di resistere alle spallate altrui.
A coach Dan Peterson, che ha dichiarato di amare la formula delle Final Eight, forse sarebbe piaciuto di più vedersi la partita dalla tribuna stampa: il suo carico di energia sembra già esaurito, e visto quanto detto prima sui miracoli da realizzare, non è una bella sensazione.
Ora la squadra di Vitucci se la vedrà con Cantù, vincente contro Biella, promettendoci una semifinale divertente e tutta da godere, oltre che garantendosi una chance concreta di arrivare in finale.
di Alberto & Claudio