Little Nemo espone Civitelli
Aprile 13, 2011 in Arte da Cinzia Modena
Il 15 e 16 aprile ultimi giorni per godere della mostra “Il mio Tex” di Fabio Civitelli alla Little Nemo Gallery con 12 tavole inedite di Tex Willer
La libreria Little Nemo ospita negli ambienti di via Oznanam l’illustratore Fabio Civitelli e 90 sue tavole originali incentrate su Tex Willer. Un omaggio all’eroe Bonelliano che da 62 anni unisce intere generazioni. Una galleria di opere magistrali che gli appassionati potranno ammirare e valutare e comprare.
In occasione della conclusione della mostra, saranno esposti 12 gioielli realizzati in punta di pennino, “suggestive illustrazioni inedite che accompagnano l’autobiografia di Tex, e che hanno il sapore antico di incisioni d’epoca, quasi una primitiva fotografia del Wild West americano” (Sergio Bonelli, “L’avventura di un ranger, raccontata da lui stesso” in Tex Willer. Il romanzo della mia vita).
I temi ripercorrono la vita del ranger: dalle prime sparatorie con Gunny Bill al regolamento di conti con Tom Rebo per vendicare l’uccisione del fratello Sam Willer, dalla prima apparizione di Mephisto nei panni di illusionista alle avventure del giovane Tex durante la guerra di secessione, dal duello con Tagua al giuramento sulla tomba di Lylith, dalle avventure sulle piste del Nord al fianco di Jim Brandon e Gros Jean allo scontro con il Signore del Male, Mephisto, e i suoi feroci Hualpai.
Lungo tutto il percorso espositivo, inaugurato il 25 marzo, il famoso ranger, eroe di tante imprese, esempio di coraggio e di sani principi a partire dal buon senso e dal superamento di barriere culturali, è ritratto in azione o in pose statiche con una tecnica artigianale nel più alto senso del termine. Matita e china sono infatti gli strumenti di cui si avvale Civitelli per realizzare figure e scenografie di altissimo livello. Il computer è bandito. I paesaggi ritratti attirano all’interno delle loro trame, ombre e sfumature lo sguardo del visitatore incauto e del lettore appassionato.
Un tramonto o un’alba sono scalfiti su carta bianca con estrema leggerezza e un tratto fine ma regolare, a volte certosino, regola le sfumature della luce attorno al sole o alla luna, fino a diffondersi sulle nuvole, sulle montagne rocciose con la massima naturalezza. Con la sensazione che non potrebbe essere altrimenti. Tex e i suoi compari dominano la scena, come in una fotografia di largo respiro, ma sono le loro ombre tracciate con pennellate profonde di nero china a trasmettere la dinamicità temporale. Un tempo trattenuto in un momento di pura contemplazione, o anticipatore di azioni future.
La apparente semplicità delle forme dei personaggi e degli animali indirizza l’attenzione proprio su attimi intensi quali un inseguimento o uno scontro tra armi di fuoco e frecce o un inseguimento in un paese abbandonato colpito da una tempesta di vento in cui il nemico diventa la sabbia che investe tutto.
Le tavole di Civitelli sono spesso un inno al miglior genere western e un tributo alla più alta cinematografia, come quella dal titolo “Sentieri Selvaggi”. Ma i riferimenti son tanti a partire dal grandissimo Sergio Leone. Non mancano i personaggi femminili. Sono diversi i lavori che ritraggono Lilith, la moglie di Tex: quadro dopo quadro ci si imbatte nel grande amore del ranger, nella sua famiglia indiana ma anche in altre figure di altissimo fascino. Dalle donne seducenti a quelle misteriose fino alle ragazze indiane lanciate in un ballo propiziatorio.
Alcune scene hanno catturato gli appassionati di Tex Willer e, alla inaugurazione che si è tenuta venerdì 25 marzo, alcuni di essi non hanno potuto trattenersi dall’ammirare come giovani adolescenti situazioni che difficilmente il rigore di Bonelli avrebbe permesso accettato. E infatti dietro queste tavole in rigoroso bianco e nero c’è una storia. Quella della passione di Giovanni Verger per Tex, eroe senza tempo. Molti anni indietro commissionò a Civitelli stesso le tavole che oggi possiamo ammirare dando esatte indicazioni delle ambientazioni o dei personaggi o ancora del tributo che dovevano riprodurre. Ne è un esempio una famosa sparatoria di Terence Hill nel locale di un barbiere: in un lasso di tempo brevissimo uccide in sequenza due avventori che lo minacciavano all’esterno al locale e poi un terzo al suo interno di fronte lui. E così Civitelli ha tradotto tre macrosequenze cinematografiche in una unica tavola, incentrata sulla sparatoria finale di largo respiro, con le prime due vittime inermi ormai ferite o uccise e sullo sfondo di vetri forati dal proiettile. Un elevato esempio di capacità di interpretazione, elaborazione e sintesi.
Nel locale espositivo della Little Nemo, Civitelli e Verger hanno raccontato aneddoti e retroscena di dettagli disegnati affatto scontati, il tutto condito da grande entusiasmo, quello mosso dalla passione per un personaggio che regala emozioni, evasione e valori quali amicizia, amore e rispetto.
Mostra “Il mio Tex” con oltre 90 opere originali
Little Nemo Art Gallery
Spazio ART&Co.Mix
Via Ozanam 7 (int. Cortile), Torino
25 marzo – 16 aprile 2011
martedì-sabato 15,30-19,15
di Cinzia Modena