Dario Argento per Traspi.net
Maggio 3, 2011 in Cinema da Gino Steiner Strippoli
Era senza ombra di dubbio uno degli ospiti più attesi del ventiseiesimo Festival GLBT “Da Sodoma a Hollywood” iniziato giorni fa a Torino e Dario Argento, il Re dell’Horror – Noir cinematografico italiano e internazionale, non si smentito presentandosi alla conferenza stampa di venerdì 29 aprile come padrino della nuova sezione “Midnight Madness” ovvero tre notti eccessive dedicate ai B-movie e ai cult movie, al trash e al camp.
Io faccio cinema perché amo, perché voglio amare e perché voglio essere amato. queste sono le dichiarazioni di Argento sul suo sito e in qualche modo sono rappresentative di un regista e soprattutto di un uomo simpatico pronto alla battuta, sorridente e scherzoso nonché accogliente alle domande che gli si pongono. D’altronde rimane uno dei pochi veri autori italiani più noti e apprezzati nel mondo del cinema soprattutto in Francia, Giappone e Stati Uniti. Regista, produttore e scenografo e maestro del brivido e del thrilling si è sempre dedicato a regalare al pubblico vere perle cinematografiche del giallo e dell’horror impreziosite di suspance e delle paure molto vicine al linguaggio di Hitchcock.Quando arriva al “Bla Bla” di Torino mi viene incontro sorridente e in pochi minuti dopo un paio di battute iniziamo a “giocare” alla domanda e alla risposta.
Come mai al Festival ‘Da Sodoma a Hollywood’
Sono stato invitato a fare da padrino per la sezione “Midnight Madness” e sono venuto volentieri perché questo festival rappresenta un momento importante per il cinema internazionale ospitando molti film di registi di molto continenti. Inoltre mia figlia Asia, che era stata madrina del festival anni fa, mi aveva parlato in toni entusiastici di questa manifestazione”
Ma Torino è davvero una città Noir, come viene definita da tutti?
Io penso che sia una fama immeritata perché Torino è invece una città anche solare, piena di felicità poi sai questa fama di città oscura e segreta può dipendere dalla vecchia tradizione che vuole la città ricca di personaggi sensitivi come di avere famose librerie esoteriche
Spesso ti accostano a regista Bava altro regista dell’Horror
Sai, Mario Bava (padre) era una persona di famiglia, un amico di mio padre. Suo figlio era mio assistente. Non so quanto devo a Mario Bava anche perché lui aveva uno spirito diverso dal mio. Di certo lui è stato l’apripista al Cinema Horror
I tuoi film da dove nascono quindi e chi può averti influenzato nell’arco della tua carriera.
I miei film sono legati in qualche modo alle mie letture, ai film e agli espressionisti tedeschi. Poi certo Sergio Leone, con cui ho lavorato, mi ha sicuramente influenzato in certi momenti. Io all’epoca di ‘C’era una volta il West’ ero insieme a Bertolucci un debuttante con tanta voglia di fare e quello fu un film davvero importante dove per la prima volta la protagonista principale fu una donna. Sergio mi ha fatto capire l’importanza della macchina da presa per quanto riguarda l’espressività cinematografica in un film. Io non amo molto io film ‘verbosi’ infatti i miei film sono reticenti nella parte della chiacchera. Di Leone posso ancora dire che fu lui consigliarmi per il mio Phenomena l’allora giovane esordiente Jennifer Connely.
Quale attinenza possono avere i tuoi film in un contesto come il Festival “Da Sodoma a Hollywood”?
Ti dico solo che in “Tenebre” ci sono due lesbiche (le attrici erano Veronica Lario e Anja Pieron) che svolgono un ruolo bellissimo, in ‘Quattro mosche di velluto Grigio’ il protagonista è un ispettore Gay, in ‘Profondo Rosso’ l’amico di Carlo (Gabriele Lavia) è un travestito. All’epoca di omosessualità se ne parlava davvero pochissimo, io penso di essere stato fortunato perché la mia famiglia era dentro il Cinema per cui a casa mia c’era un andirivieni di registi. Attori, scenografi, critici tra cui molti di loro erano omosessuali, ma non dichiarati. Poi i miei genitori mi dicevano – sai quello è il fidanzato di quell’altro, etc. – . Per cui per me è stato sempre normale inserire personaggi omosessuali nei miei film, perché gli omosessuali sono aprte della nostra vita, magari compagni di scuola, amici, colleghi di lavoro.
Crisi del cinema horror in Italia?
È vero, da qualche anno a questa parte il cinema horror italiano è svanito nel nulla o quasi. Esiste in America ma è dozzinale si basa molto sugli effetti speciali. Molto interessanti sono invece i film coreani e orientali con i giapponesi che la mettono però molto sul sovrannaturale e sui fantasmi. In Italia si fa molta commedia e secondo me bruttissima”.
Stai girando il tuo ultimo film il ‘Dracula’ in tre dimensioni.
Si lo sto girando tra Biella e Torino è un film ispirato al romanzo ma ci sono molte particolarità tipiche del mio modo di fare cinema, non sarà il solito Dracula tipo quello di Coppola. In questo film ci saranno molti attori stranieri con cui mi son trovato molto bene. Tra gli italiani non vedo nei attori presenti dei veri cavalli di razza proprio perché sono ancorati alla commedia per cui mi rivolgo all’estero”.
Il tuo Dracula ha subito dei ritardi dovuti a difficoltà nelle riprese o sbaglio?
In effetti mi son dovuto fermare perché le precedenti macchine non mi davano quello che volevo io per il film. Adesso è nata una nuova macchina in Austria l’Ariflex concepita per il 3D per cui posso fare finalmente il film. L’Ariflex è molto maneggevole e ha una resa di luminosità incredibile e visto che il 3D si basa sulla luminosità….sarò il primo ad usare questa nuova macchina , inoltre userò due nuove macchine della Sony mai usate prima che mi serviranno per fare le riprese di estetica ma ancora non le ho provate.
Nei tuoi film hai sempre dato molta importanza al soundtrack ovvero alla parte musicale o meglio definita colonna sonora per questo Dracula hai scelto musicisti stranieri o italiani?
Mi sono affidato a Claudio Simonetti , già leader dei Goblin che tanto hanno dato ai miei film, Claudio è un musicista che fa la mia musica!.
di Gino Steiner Strippoli