L’onnipotente
Maggio 14, 2011 in Libri da Redazione
Titolo: | L’onnipotente |
Autore: | Michele Vaccari |
Casa editrice: | Laurana |
Prezzo: | € 15,50 |
Pagine: | 224 |
Bene, non so se siete di quelli che storcono il naso se qualcuno lascia un’impronta sul vostro tavolo di cristallo, che magari poi non riuscite a mantenere la concentrazione e la conversazione, perché fremete pensando a quando finalmente potrete prendere un panno, anzi non uno qualunque, il panno, quello più tecnologicamente aggiornato, spruzzare lo sgrassatore e ripristinare così quella condizione iniziale di perfezione senza la quale non potete vivere.
Ecco, se siete così borghesemente impagliati, questo romanzo non fa per voi. Le sue parole vi entreranno nella testa come il rap d’un martello pneumatico, ve le sentirete battere sui denti, come un brivido e una paura, e l’aria intorno si farà disagio e soffocamento.
Ma forse non riuscirete a indignarvi davvero fino in fondo. Perché Santo Bustarelli in fondo vi scorre dentro le vene come la pozione del dr. Jekyll, anzi ci stava dentro fin dall’inizio, nascosta dall’ombra di un globulo bianco. Tanti piccoli globuli neri, che ora ribollono e forse ridacchiano mentre vi guadate allo specchio e non credete di essere davvero voi.
Santo Bustarelli è figlio di un politico italiano, uno dei nostri politici DOC, di quelli che davanti alla tazza di té e alla conversazione noiosamente educata disprezziamo mettendoci però la mano davanti alla bocca, casomai dovesse uscire una microgoccia di saliva, e casomai in quella microgoccia dovesse esserci qualche globulo nero, e casomai quel globulo nero iniziasse a saltellare impudentemente e disdicevolmente sul quel tavolo di cristallo di prima. Ah, a quegli avverbi lì indietro ho dimenticato di aggiungere anche e soprattutto ipocritamente, per quel ben noto Jekyll-discorso. Salvo Bustarelli, il padre di Santo, è di quelli che di nascosto ma neanche troppo ci fanno comodo, insomma, che c’è sempre una ragione se le cose sono in un certo modo.
Salvo ha progettato per il figlio un futuro di potere ancora più grandiosamente esposto del suo. Un viottolo nemmeno tanto stretto, visto dal seminario alla fine ci porta in Via della Conciliazione, e da lì a riposarci sulla comoda sedia di Pietro. Per arrivarci usa spregiudicatamente e conniventemente i media (e non è una novità italiana. O no?), allestisce una catena di discoteche cristiane, le Disco Cristo, e fa prediche in diretta televisiva (altra sorprendente novità per l’Italia. O no?).
Dove si dipinge di colori primari come un moralizzatore dei costumi, come l’aria fresca della salvezza. E invece (anche questo, incredibile per lo Stivale. O no?) ha dietro al fianco e tutto intorno malavitosi, sicari, produttori di armi, depravati, lanciando guerre sante contro l’Islam (Ohibò?!).
E alla fine? La fine ve la dovete raccontare da soli, davanti a quello specchio, con i vostri globuli neri che pulsano sotto la pelle fino a bucarne la superficie. Non credo vi sarà tanto utile usare un fazzoletto sterile per schiacciarli come se fossero semplici punti neri o brufoli. Non è perché avete mangiato male la sera prima. Semplicemente, siete voi.
Michele Vaccari (Genova, 1980) ha pubblicato due saggi – Aleister Crowley. L’artigiano del male (Bevivino, 2004), Tutti gli occhi su di lui (Chinaski, 2006) – e tre romanzi: Italian fiction (Isbn, 2007), Giovani, nazisti e disoccupati (Castelvecchi, 2010) e Delia Murena (Ad est dell’equatore, 2010). Ha coordinato la collana VerdeNero di Edizioni Ambiente, attualmente si occupa della collana Inaudita Big di Transeuropa. Scrive e dirige per il collettivo Enter_tain. Collabora con il regista Marco Bechis.
Comincia con questa recensione la collaborazione a Traspi.net di X-BoomBoom Boy. Conosciuto soprattutto come Music Eventer tra i più stimati della scena europea (è resident Dj di una megadiscoteca a Gräfelfing, vicino a Monaco di Baviera, ha di recente pubblicato un album musicale, Goowenny (registrato a Dublino). A breve sarà in libreria per Athesis il suo primo romanzo, intitolato proprio come il suo nickname, dove racconta come è diventato quello che è diventato, partendo dalla periferia di Torino.
di X-BoomBoom Boy