Jazzwoman
Novembre 4, 2001 in Spettacoli da Claris
Parallelamente ai concerti, Blues al Femminile 2001 propone cicli di conferenze condotte dallo storico Luciano Federighi. Gli incontri, corredati dalla visione di rari filmati, dall’ascolto di inediti brani musicali e da preziosi saggi monografici appositamente prodotti, rappresentano una stimolante occasione di approfondimento.
Il primo incontro-proiezione è in programma oggi, 5 novembre, ore 17, presso l’Aula Audiovisivi Facoltà di Architettura – Castello del Valentino – viale Matteotti 39 e vede la proiezione dell’opera Jazwoman di Gabriella Morandi, laureata in Storia del Cinema all’Università di Bologna, fondatrice della Tango Film, ora trasferita a New York, dove lavora in qualità di produttore indipendente e filmaker. Attualmente sta preparando il suo secondo film, il lungometraggio dal titolo “Lucky Fish The True Story of Joseph Delano”.
Jazzwoman è un film documentario interamente girato a New York che celebra l’esperienza femminile nel mondo della musica jazz. Dietro le grandi star della canzone americana – Billie Holiday, Sarah Vaughan e Ella Fitzgerald – molte donne meno conosciute hanno contribuito alla storia del jazz come cantanti, strumentiste, compositrici, manager, produttrici, d-j e mogli.
I ricordi delle atmosfere nei night club e dei continui viaggi e spostamenti offrono una testimonianza della capacità di resistenza di queste donne alla solitudine, al pericolo e alla competizione. Alcune hanno dovuto fronteggiare il razzismo oltre che il sessismo, altre hanno dovuto accettare lunghe separazioni dalle famiglie, altre ancora hanno allevato i figli muovendosi da un posto all’altro. Alcune hanno scelto il jazz dopo aver ricevuto un’educazione scolastica, mentre altre hanno imparato il mestiere on the road. Tutte sono state travolte dalla passione per questa musica.
Nonostante una grande diversità di backgrounds culturali, etnici e religiosi, queste donne hanno fatto scelte radicali e hanno messo in discussione la tradizionale nozione di femminilità, camminando con coraggio in una “terra” tutta maschile, sempre ispirate dalla passione del fare musica.
Jazzwoman è un viaggio spirituale nella vita di queste artiste raccontato in musica e interviste attraverso la loro voce distintiva.
Leggiamo le profonde dichiarazioni della regista. “Ho conosciuto molte cantanti e strumentiste, donne che oggi hanno tra i 65 e i 75 anni e che hanno vissuto questa musica sulla loro pelle, pagando in ristrettezze economiche, negli affetti e in amore. Donne che sono state travolte dalla passione per la propria arte e che per questo hanno perso dei pezzi per strada. Ma così facendo hanno salvato la loro passione e quindi si sono “salvate”. Di fronte all’energia, alla forza e all’integrità di queste vite ho sentito un richiamo profondo, qualcosa più forte di me, ed ho cominciato a raccogliere testimonianze di questa storia – quasi senza sapere dove stavo andando. Una donna che sa pagare il prezzo delle proprie scelte, intelligente, saggia e irriverente – forse – ma anche vulnerabile al proprio cuore, alle proprie passioni e alla propria femminilità.
Jazzwoman ha vinto il premio come miglior documentario al Festival Internazional du Films de Femmen di CreteiL (Parigi); è stato selezionato in competizione all’ultima edizione del Festival del Cinema di Locarno e sarà presentato il giorno 11 novembre 2001 al Londra in occasione del London Film Festival.
Il fluido rapporto tra il canto e la poesia delle donne del blues e le immagini, i luoghi, le tensioni e gli umori dell’America nera è illustrato, come detto, da Luciano Federighi in una serie di incontri che si tengono in parallelo ai concerti della undicesima edizione della rassegna. Leggiamo le parole del critico.
“Il blues, scriveva il grande romanziere e saggista afroamericano Ralph Ellison, è la cronaca autobiografica di una catastrofe personale espressa liricamente: con un lirismo che è quasi tragico e al tempo stesso quasi comico. In questa formidabile cronaca dagli accenti insieme ripetitivi e cangianti e dagli umori variegati, contrastati, l’universo quotidiano dell’America nera, quella del Profondo Sud rurale e feudale, quella delle mete urbane delle grandi emigrazioni, non si riflette che raramente in maniera dettagliata e documentaristica. Appare piuttosto come lo scabro quanto affascinante palcoscenico – tratteggiato in una combinazione di crudo realismo descrittivo e di schietta quanto fertile immaginazione simbolica – su cui si svolgono i conflitti, i voli di fantasia, le tormentose confessioni, le fughe e le ansiose ricerche degli artisti blues.
Blues al femminile: gli incontri
Aula audiovisivi facolta’ di Architettura
Castello del Valentino – viale Matteotti 39
Ingresso libero
Ore 17-19
“JAZZWOMEN” documentario sul jazz e blues al femminile a New York –
Presentazione a cura dell’autrice Gabriella Morandi
“I’VE GOT THOSE LOST MY MAN BLUES” – La tematica blues dell’amore perduto, o del conflitto sentimentale, sullo scenario dell’America urbana: con visione di cortometraggi interpretati da Bessie Smith, Billie Holiday e Duke Ellington, e altre cantanti afroamericane
“THE BLUES ARE BREWIN’” – Le dive nere e il musical teatrale e cinematografico: introduzione al film di Arthur Lubin New Orleans (in italiano La città del jazz), con Billie Holiday e Louis Armstrong.
“BABY, IT’S COLD OUTSIDE” – La realtà afroamericana attraverso il filtro blues di humor e ironia: una riflessione illustrata da registrazioni di Butterbeans & Susie, Pearl Bailey, Moms Mabley e da filmati con “Geraldine Jones” (Flip Wilson), Leslie Uggams, Mo’nique.
“WHAT HAPPENS TO A DREAM DEFERRED?” – Il blues e il sogno di riscatto nella società nera del Novecento: con proiezione del film drammatico di Daniel Petrie A Raisin in the Sun, con Claudia McNeil, Ruby Dee e Sidney Poitier, tratto dall’omonima opera teatrale di Lorraine Hansberry.
di Claris