Al Lingotto il vino acquista valore
Novembre 16, 2001 in Enogastronomia da Claris
I vini rappresentano una parte integrante delle tradizioni del nostro territorio, significano amore per la terra con radici antiche, grande passione e attenzione; la vendemmia, poi, da settembre a dicembre inoltrato, è una festa, una magia carica di suggestione che si ripete ogni anno. Per quattro giorni, le tanto celebrate “Strade del Vino” portano tutte al Lingotto Fiere, epicentro e simbolo di un settore, quello vitivinicolo, che ha saputo farsi apprezzare in Italia e all’estero, ma può e deve dare di più.
Come una gigantesca barrique, i padiglioni del quartiere fieristico accolgono, dal 15 al 18 novembre, il grande vino di qualità italiano al debutto nel primo “Salone del Vino”, rassegna internazionale dedicata ai produttori dei vini di eccellenza e riservata solo agli operatori professionali. I padiglioni sono in questi giorni piazza finanziaria e sala degustazione insieme, il parterre d’incontro, insomma, di tutto il mondo del vino. Ruolo centrale è giocato dal territorio. I vini e le cantine sono, infatti, presentati secondo le vocazioni vitivinicole delle regioni di provenienza; i protagonisti sono gli emergenti, cioè quelle cantine di altissimo livello che però per dimensioni o per condizioni oggettive non riescono a essere totalmente presenti sul mercato.
Dalla Sicilia, la terra promessa per molte griffes del vino, alla Puglia, che ormai è detta la California d’Italia per l’interesse che sta suscitando presso alcuni grandi nomi della nostra enologia, che offre la possibilità di degustare i bianchi di Daunia e le denominazioni emergenti, come quella di Castel del Monte. Dalla Calabria alla Toscana che offre molte novità, come i vigneti della costa settentrionale, come quelli delle Colline pisane che siedono accanto ai grandi: Brunello, Nobile, Vernaccia, Chianti. E così vale per il Piemonte che, insieme ai grandissimi di Langa e del Roero, dell’Astigiano e del Monferrato, fa sfilare le denominazioni emergenti. Per tutti ci sono pari opportunità.
I must di questi quattro giorni sono quindi la creazione del più diretto ed esclusivo incontro tra le cantine e il mercato; l’ospitare il vino in strutture che ne esaltino il valore e la fascinazione; la valorizzazione dei territori e delle aziende emergenti; offrire al vino la massima visibilità anche attraverso la “certificazione” della sua valenza economica; restituire agli imprenditori del vino il protagonismo economico che meritano; mettere il vino e le imprese del vino in rete con gli altri elementi forti del “made in Italy”; fornire uno strumento di comprensione del mercato, di orientamento dell’impresa e di massima promozione delle cantine e dei vini. E’ l’ambiente ideale per realizzare un produttivo incontro tra le grandi griffe dell’enologia e le “nuove proposte”, tra i buyer di tutto il mondo ed i più accreditati critici, tra gli operatori del settore enoico e gli ambasciatori dell’”Italian style”.
Restano mille aspetti da sottolineare: le degustazioni guidate in programma, con speciali sale dove le singole aziende presentano i loro prodotti a importatori, rete vendita e operatori. E poi seminari tecnici specializzati di assoluto interesse. “Il “Salone del Vino” si presenta, inoltre, affiancato da partner prestigiosi come l’Enoteca Italiana, il Movimento Turismo del Vino e l’Enoteca Regionale del Piemonte, uniti nel progetto di valorizzare sempre di più il vino in termini culturali, economici e qualitativi.
Sentiamo il principale ideatore, il presidente Cazzola. “Lei è abituato alle sfide: il “Salone del Vino” è una sfida o una convinzione?” “E’ vero che sono abituato alle sfide, ma questa non è una mia sfida. E’ il mercato del vino, che, come tutti i mercati del resto, per crescere ha bisogno della competizione. Ma il “Salone del Vino” è piuttosto una constatazione: cioè, la presa d’atto che il vino è diventato un bene economico di fondamentale importanza che richiede, per essere rappresentato al suo massimo livello, manifestazioni adeguate.”
Non dimentichiamo, a questo proposito che dopo l’auto e la moto, il Centro Studi Promotor mette “sotto osservazione” il vino. Seguendo una strategia aziendale ormai consolidata da anni di successi, la Promotor International affianca al “Salone del Vino” un’azione di studio e di monitoraggio globale del mercato e del comparto economico vitivinicolo, settore in forte crescita che ha bisogno a livello statistico e di interpretazione degli scenari micro e macroeconomici di strumenti flessibili e “terzi” rispetto agli attori diretti del mercato.
Ospite d’eccezione poi Gambero Rosso, la casa editrice che da oltre 10 anni lega il suo nome al prestigioso mensile enogastronomico e alla guida dei vini considerata il best seller del settore. Ma non è da solo il mitico Gambero… perché al salone c’è il gotha della critica enoica, con altre quattro guide d’autore: Johnson, Ais, Veronelli, Maroni.
I padiglioni del Lingotto Fiere sono da anni la “casa” del libro, logico che i maggiori critici italiani ed internazionali abbiano scelto la prima edizione del Salone del Vino, al quale hanno aderito 810 cantine, per presentare le loro guide alle migliori bottiglie.
Dopo la presentazione dell’”Annuario dei migliori vini italiani 2002″ di Luca Maroni, l’edizione italiana de “Il libro dei vini 2002” di Hugh Johnson. L’autore sarà presente alla presentazione della 25° edizione del suo libro, la guida più venduta nel mondo, curata da Rosemberg & Sellier.
Terzo appuntamento, sabato 17 novembre ore 11,30 nel padiglione 2, con le guide d’autore, è quello fissato da Luigi (Gino per gli amici) Veronelli, che, insieme al suo team, presenta “Le Guide Oro Veronelli 2002: gli alberghi, i ristoranti e i vini”. Toccherà a Franco Ricci, direttore dell’Associazione Sommelier, convinta partner del Salone del Vino alla cui cura sono affidate tutte le principali degustazioni del Salone del Vino, presentare la Guida dei Sommelier d’Italia “Duemilavini”, dopo l’anteprima che si è svolta all’inizio di novembre a Roma.
Confronto mediatico di fondamentale importanza è poi il Gioco delle Guide: giovedì 15 novembre alle ore 12,00 in Sala Campus, Cesare Pillon condurrà l’incontro tra i ristoranti Italiani e le Guide. Sul palco ci saranno Luigi Veronelli, Daniele Cernilli, direttore della Guida Gambero Rosso-Slow Food “I vini d’Italia 2002”, ed Enzo Vizzari direttore de Le Guide de l’Espresso. Vizzari avrà modo, in questo faccia a faccia, di anticipare i contenuti de “La Guida de l’Espresso ai Vini d’Italia”, curata da Alessandro Masnaghetti, che è alla sua prima edizione e che verrà presentata ufficialmente il 21 novembre.
Convegni e workshop: ecco alcuni appuntamenti da segnare sull’agenda
Ore 11,00 – Osservatorio no-profit sul vino, a cura del Centro Studi Promotor (Lingotto Fiere, Sala Nebbiolo)
Ore 15,00 – Vino, moda e turismo. Il made in Italy tra valore e immagine, convegno promosso da Confagricoltura (Centro Congressi Lingotto, Sala Londra)
ore 10,00 – Il vino è un bene liquido?, forum che punta l’attenzione su uno dei temi dell’attualità (Lingotto Fiere, Sala Nebbiolo)
Ore 11,00 – Enoteca o bottiglieria? I percorsi di qualità del vino nella GDO, si parla d’importanti prospettive di mercato nel convegno (Lingotto Fiere, Sala Nero d’Avola)
Ore 12,00 – Il commercio elettronico: analisi e strategie per la vendita on-line, convegno dedicato all’e-commerce del vino (Lingotto Fiere, Sala Barbera)
Ore 14,00 – Gli “Aspetti Giuridici” (Centro Congressi Lingotto, Sala Roma)
Ore 10,00 – “Il tappo di sughero può rovinare il sapore? E quello di silicone può distruggere l’immagine?” (Lingotto Fiere, Sala Nebbiolo)
Ore 14.00 – Tutela e controlli, seminario tecnico-scientifico e gestionale (Lingotto Fiere, Sala Nero d’Avola)
Ore 15.00 – Vino & Salute, con esperti nutri
zionisti, personalità del mondo della medicina e giornalisti enogastronomi (Centro Congressi Sala Madrid)
Ore 10.00 La riscossa del Tocai friulano (Lingotto Fiere, Sala Nebbiolo)
Ore 11.00 – Le DE.CO (denominazioni comunali): unica via per salvare i giacimenti gastronomici e sottrarsi al potere mercantile delle multinazionali (Stand pad. 2
di Claris