Cosola: piacevole riscoperta
Novembre 20, 2001 in Arte da Claris
Registi e scenografi, cercate una storia ‘italiana’, non necessariamente strappalacrime, ma ricca di sentimenti forti, veri, con lo sfondo di un universo limitato geograficamente, ma completamente rappresentativo delle modalità di vita di allora, un mondo al passaggio tra civiltà contadina e industriale, a cavallo tra due secoli, uno di lotte per la patria e uno di scenari mondiali e progressi impossibili da prevedere. Pensatela questa storia, e ambientatela in provincia di Torino, perché avrete ampio materiale illustrativo per ricostruire paesaggi, vestiti, abitudini, insomma per descrivere la vita quotidiana tra fine ‘800 e inizio ‘900.
Ecco il primo pensiero visitando la mostra dedicata a Demetrio Cosola (1851 – 1895), un’antologica nel 150° anniversario della nascita. Ritornano in mente vecchie fotografie, i racconti sentiti da in gioventù da nonni anziani che ci palavano di un mondo ‘semplice’, non banale, ma nemmeno artefatto, in una dimensione ‘a misura d’uomo’, come diremmo adesso. Una realtà anni luce distante da quella odierna, che per i progenitori di tre generazioni passate sarebbe incomprensibile per ritmi folli e novità continue e tranquillità, intesa come consuetudini a rapporti, persa.
Il mondo contadino: con pastorelli che giocano in circolo sull’erba e faticose scene del ritorno dal pascolo, la raccolta dei frutti della terra, scene dell’orto domestico…
La famiglia: mamme (quasi tutte col copricapo) che accompagnano i bambini al rito della vaccinazione nello studio del medico del paese, i primi passi di un bambino per la gioia dei genitori…
La vita di tutti i giorni: il mercato coi suoi banchi di frutta e verdura (non quella esotica!!!), le strade invase da buoi, lavandaie sotto il sole al Po, la scelta dei numeri del lotto per sperare in una fortuna lontana come la città…
La scuola: il dettato, con la maestra in nero infiocchettata e le bambine sedute su banchi di legno non certo antiscoliosi, i compiti sui prati…
I militari: scene di normale fatica per due bersaglieri in marcia o di vita quotidiana al campo, col taglio dei capelli in comune…
Il tempo libero: uomini e bambini in riva al fiume per assaporare la magia dell’acqua in un piccolo centro di provincia lontano dal mare, ritratti di gente comune con il vestito della festa e dame cotonate e signorotti locali, scene di scampagnate in montagna…
La domenica: messa e chierichetti che ‘assaggiano’ il vino in sacrestia, scene di preghiera, volti espressivi nel chiedere una vita migliore e ringraziare per il presente…
Qualche piccolo spazio a mondi quasi sconosciuti per una realtà rurale di provincia: Roma e le sue cupole, Venezia e la laguna, la Liguria finalmente raggiunta per un bagno in acqua salata…
Tutte immagini che ci riportano indietro di circa cent’anni per scoprire com’eravamo, ecco l’arte di Demetrio Cosola. Viene comunque da domandarsi con stupore perché siano passati 50 anni dall’ultima rassegna e da applaudire l’amministrazione comunale di Chivasso e la pro loco “l’Agricola” per una mostra antologica mirata ad offrire un panorama il più esaustivo possibile dell’opera pittorica dell’artista chivassese. Il ristrutturato spazio del Palazzo del Lavoro e dell’Economia “Luigi Einaudi”, magistralmente recuperato alla fruibilità del pubblico, e le ottocentesche sale di Palazzo Rubatto, ospitano infatti la più grande raccolta mai realizzata di dipinti, pastelli, tavole e disegni provenienti da gallerie, istituzioni pubbliche e collezioni private dell’artista chivassese.
Come ha scritto Carlo Fiore nel 1951, “…cantò con la sua tavolozza temi idillici, semplici e aggraziati: i bimbi, la famiglia, la vita degli umili…”. Nato a San Sebastiano Po nel 1851 e morto a Chivasso nel 1895, Demetrio Cosola frequentò l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove fu allievo di Enrico Gamba per il disegno, di Andrea Gastaldi per la pittura (del quale fu assistente a partire dal 1884) e di Giovanni Tamone per la scultura.
Questa antologica propone, a compendio delle oltre 120 opere esposte, un centinaio di disegni e studi preparatori dal tratto disinvolto e immediato, una natura rivisitata con serenità, con autenticità, con un profondo amore per la gente comune, delicate espressioni intimistiche, la capacità di cogliere gli aspetti sociali della vita quotidiana…
Demetrio Cosola
Periodo: 27 ottobre – 25 novembre 2001
Orario: dal martedì al venerdì 15 – 19; sabato, domenica e festivi 10 – 19
Luogo: Chivasso – Palazzo del Lavoro e dell’economia L. Einaudi, Palazzo Rubatto
Ingresso L. 10.000 (minori di 12 anni gratuito)
Informazioni: tel. e fax 011.911.3450 (Pro Loco L’Agricola – Piazza Carletti, 2 – 10034 Chivasso, Torino); tel. 011.911.5219 (Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Chivasso); e-mail: [email protected]
Note: visite guidate, laboratori didattici
di Claris