ToFilmFest, vince Mein Stern
Novembre 27, 2001 in Spettacoli da Redazione
L’incendio di giovedì scorso nel magazzino del Cinema Reposi ha fatto passare in secondo piano i verdetti della 19sima edizione del Torino Film Festival che hanno restituito all’Europa un ruolo preminente nella geografia della cinematografia mondiale. Ha vinto “Mein Stern”, coproduzione austro –tedesca diretta da Valeska Grisebach. E’ la storia di Nicole e Christopher, due adolescenti innamorati che, grazie all’assenza della madre, lavoratrice notturna, possono vivere sotto lo stesso tetto interpretando il ruolo di marito e moglie. Film “discreto, onesto, profondo, rispettoso, mai forzato, ma anche difficile e scioccante” come si legge nella motivazione dei giurati, “Mein Stern” ha superato la concorrenza di pellicole di grande appeal come “Chingu”, “Et Rigtigt Menneske” (vincitore del Premio Holden per la migliore sceneggiatura) e “Zir-e Poost-e Shahr” (vincitore del Premio del Pubblico e del Premio CinemAvvenire).
Fra i cortometraggi il successo è andato a “Un oiseau dans le plafond” di Céline Macherel che racconta con delicatezza e sense of humor della solitudine di un uccellino all’interno di un orologio a cucù. A “Figlio di penna” di Francesco Amato, a “Dèrive Gallizio” di Pietro Balla e Monica Repetto e a “Quei ragazzi del borgo di fumo” di Maurizio Orlandi sono andati rispettivamente il premio Spazio Italia, Doc 2001 e Spazio Torino. Il Premio Cipputi per il miglior film sul mondo del lavoro è andato a “Signorina Fiat” di Giovanna Boursier.
Il bilancio è senz’altro positivo. L’incendio del Reposi non permette un confronto fra l’edizione appena conclusasi e quella passata, ma c’è un dato sorprendente riguardante i primi tre giorni di programmazione: il box office ha fatto registrare un incremento del 38% rispetto al 2000. E’ cresciuta la macchina organizzativa ed è cresciuta la qualità, l’internazionalità del secondo festival cinematografico d’Italia. Nel 2003 il Festival si svolgerà nella sede dell’ex teatro Scribe. L’intenzione dei Della Casa’s Boys è quella di creare una vera e propria cittadella del cinema insieme alle tre sale del Massimo, al Faro e all’ex Palazzo della Radio Rai che integrerà lo spazio museale della Mole Antonelliana.
di Davide Mazzocco