E’ perfezione?
Dicembre 5, 2001 in Fotografia da Redazione
In un momento in cui il circuito stampato sembra prendere il sopravvento sul meccanismo, la plastica sul metallo e la flash-card sul rullino, le case fotografiche mostrano la loro muscolatura, misurandosi sulla messa a fuoco del dettaglio di una Ferrari lanciata in corsa, o sui milioni di brillanti pixel presenti in vece dei vecchi cristalli d’argento.
La commercializzazione della nuova, stupenda, Nikon FM3 è un graditissimo omaggio alla fotografia e ai fotografi di tutto il mondo. La sua nascita controtendenza non può che essere applaudita da chiunque condivida, come noi, il piacere di fare foto girando ghiere e muovendo leve, e consideri lucette e cicalini accessori non solo inutili, ma, anzi, fastidiosi.
L’FM3 è l’erede dell’ormai mitica FM2, compagna fedele di moltissimi fotografi, amatori e professionisti, di tutto il mondo, e ne è la sua naturale evoluzione.
Come l’FM2, la meccanica ne domina il funzionamento. Alla ricerca della massima affidabilità e versatilità, il corpo è in solida e leggera lega d’alluminio (Silumin), i tempi di scatto sono tutti meccanici (il che significa che può funzionare senza pile!), il mirino è stupendamente luminoso. La piena compatibilità con lo sterminato parco ottiche della Nikon è assicurata dalla baionetta F.
Grandissima attenzione è stata posta ai dettagli apprezzati dai fotografi esigenti, quali il pulsante per il controllo della profondità di campo, l’intercambiabilità dei vetrini di messa a fuoco, il comando per le esposizioni multiple, ecc.
In più dell’FM2 ha l’automatismo per il funzionamento a priorità di diaframma, nonché la lettura della luce flash in TTL, con la novità della compensazione per l’uso in esterni come luce di schiarita. Due semplici modifiche che avvicinano l’FM3 alla macchina perfetta.
Maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche dell’FM3 si possono trovare direttamente sul sito della Nital, l’importatore per l’Italia dei prodotti Nikon (http://www.nital.it).
La commercializzazione dell’FM3 non deve essere letta come un’inversione di tendenza in casa Nikon, è chiaro. Per i pochi che non lo sapessero, la Nikon oggigiorno è azienda leader nella produzione di servomeccanismi ultra-affidabili, di motori di messa a fuoco rapidissimi, di fotocamere digitali molto potenti ed apprezzate.
Con l’FM3, a noi piace comunque intravedere un tangibile e gradito segno dell’attenzione posta verso le esigenze di quella larga parte di clienti ancora legati al “vecchio” modo di fare foto, per i quali i servosistemi sono impedimenti che distolgono dal piacere semplice della fotografia.
La macchina fotografica manuale, infatti, sembra esortare a essere cauti, ma ben attivi nel processo creativo dell’immagine, elevando a momento artistico una mera riproduzione del reale. Una meditazione profonda sui parametri che determinano esposizione, messa a fuoco, profondità di campo, insieme al ticchettio della ghiera dei diaframmi o allo scatto secco delle leve, creano sensazioni che contribuiscono al piacere puro dello Scatto. E che non sono raggiungibili con l’utilizzo di servosistemi e automatismi.
Chiaramente i Giapponesi della Nikon si aspettano che i fotografi italiani siano disposti a pagare, per questo piacere… La macchina è disponibile nei negozi da circa due mesi al prezzo di listino, per il solo corpo, di 1.7 milioni di lire.
di Paolo Bologna