Tutti i colori del mondo
Giugno 18, 2012 in Libri da Benedetta Gigli
Titolo | Tutti i colori del mondo |
Autore | Giovanni Montanaro |
Editore | Feltrinelli |
Pagine | 144 |
Prezzo | 14,00 € |
Teresa mi ha commosso. Le succedono le cose più sconvolgenti: la chiaroveggenza, la persecuzione, la metamorfosi. E le succede Van Gogh
Tiziano Scarpa
Il nuovo romanzo di Giovanni Montanaro è una lunga lettera, una lunga confessione d’amore e di dolore. La voce (o la penna) è quella di Teresa Senzasogni, che vive a Gheel, la città del Belgio dove dal Medioevo i matti vivono insieme agli abitanti senza essere separati, né internati. A chi scrive Teresa? Nessun mistero, visto che la lettera inizia con “Caro signor Van Gogh”.
A lui scrive, lui che nel 1877 arriva a Gheel e viene ospitato dalla famiglia affidataria della ragazza. Teresa ne è subito affascinata, attratta e innamorata, e così rimarrà sempre fino a quando lo ritroverà al manicomio di Saint-Rémy, senza però che lui la riconosca. Perché?
E così, la lettera parla del loro incontro, e del primo quadro di Van Gogh: un giorno Teresa regala all’uomo (che fino ad allora non aveva mai dipinto nulla) una tavolozza con dei colori spiegandogliene il valore: “è dal colore che si capisce se i frutti sono maturi, se una bocca è sana, se un merlo è femmina o un maschio, un insetto è pericoloso, un fungo commestibile, un giorno è finito e l’acqua si può bere. Se si è felici o tristi”. Ed ecco nascere l’artista, il genio assoluto, il pittore favoloso.
Nella parte finale, in cui si percepisce lo scivolare via della ragione di Teresa e il suo affogare nella pazzia, la giovane afferma, che grazie a lui, ha riscoperto l’esistenza del mondo al di là del manicomio, perché nonostante tutte le umiliazioni e punizioni subìte, loro due vivono dentro le opere del pittore: “in quelle tele ci siete voi […] E ci sono io, e ci sono anche
tutti i passi che abbiamo fatto. Per ritrovarci qui, insieme. Al manicomio di Saint-Rémy. Due poveri pazzi. Non siamo nient’altro che due poveri pazzi”.