Biblioteca Shaharazàd
Gennaio 15, 2013 in Attualità, Net Journal, Primo Piano da Gabriella Grea
Ebbe salva la vita per la malìa dei suoi racconti.
Avrà chiusa la bocca per la sordità dei nostri amministratori al canto dei libri.
Fuor di metafora la notizia della verosimile chiusura della Biblioteca di San Salvario ci ha accolti come primizia autunnale ed è stata confermata dai bilanci di fine anno: la riduzione dei finanziamenti a disposizione degli enti locali non consente margini di manovra.
Mancano i soldi, si chiude, procedendo con logica rigorosa.
Propongo dunque, siccome pensare richiede un dispendio di energia e la produzione energetica costa, di smettere di pensare. Siccome leggere e documentarsi è altresì oneroso, restiamo nella nebbia: ciechi ed ebeti nello Stige dell’ignoranza.
La biblioteca Shahrazàd è un modo nuovo di fare progettazione, luogo imprescindibile per la cittadinanza di San Salvario, crocevia di culture e punto di aggregazione che percorre forme nuove di partecipazione dal basso.
La gestione dell’apertura al pubbico della Biblioteca Shahrazàd apre le sue porte nel 2007 grazie all’impegno congiunto del settore Biblioteche Civiche della Città di Torino, del settore Rigenerazione Urbana e Integrazione del Comune di Torino, della Circoscrizione 8, dell’Agenzia per lo Sviluppo locale di San Salvario, dell’Associazione Nessuno e dell’Associazione Tutti per San Salvario.
Hanno partecipato inoltre: Associazione Asai, Oratorio San Luigi, Spi CGIL – Lega 8, Banca del Tempo, Comitato Spontaneo Quadrilatero di San Salvario, Associazione Solco Onlus, Associazione Aiuola Donatello, Donne per la Società Civile, Associazione TeArt.
A seguito della ristrutturazione dei locali al piano rialzato della scuola, l’I.C. Manzoni ha fortemente sostenuto l’apertura al pubblico della Biblioteca Shahrazàd, promuovendo accordi e convenzioni con i soggetti istituzionali.
Il Sistema bibliotecario urbano ha messo a disposizione libri, formazione e arredi per la realizzazione di un punto prestito convenzionato con il sistema bibliotecario cittadino.
I locali si affacciano su via Madama Cristina 41, dove un suggestivo cancello permette l’ingresso diretto alla biblioteca.
Così, dopo anni, San Salvario dispone di una Biblioteca Civica e punto prestito aperto al pubblico.
Ma non solo.
La Biblioteca Shahrazàd è un progetto innovativo e sperimentale anche per le realtà coinvolte; non si tratta infatti di un luogo appartenente ad un’unica istituzione ma è frutto dell’unione di più realtà che hanno raccolto le loro forze per realizzare questo progetto.lico, affidata esclusivamente alle Associazioni del territorio, ha permesso di creare forme nuove di rete e collaborazione, risorse importantissime per la creazione e gestione delle numerosissime attività svolte.
Qualcuno molti anni or sono scrisse che “I libri sono alla base di ogni progresso sociale” (Karl Marx) e J.F.Kennedy si spinse oltre sostenendo che “Per essere saggia, oltre che forte, –una nazione- ha bisogno di molte nuove idee per nuovi uomini di pensiero, ha bisogno che si leggano altri buoni libri, in nuove biblioteche pubbliche”. E nella lungimirante ottica del risparmio, mezzo secolo dopo questa dichiarazione, le biblioteche in Italia… le chiudiamo.
Non m’interessano i numeri. Fosse anche un investimento a fondo perduto, investire risorse nella Biblioteca, sarà pur sempre un’iniziativa che ripagherà la collettività.
Non conosco il bilancio della Shahrazad. Tuttavia conosco le persone che la rendono viva e vitale. Conosco l’atmosfera che si respira;” c’è aria di gioco e di sole, di famiglia, di scuola e di ricreazione, c’è aria di un mondo che non fa male” (G.Bogani). La Biblioteca nel quartiere di San Salvario è uno dei pilastri dell’integrazione, oltreché uno strumento per le seconde e le ormai terze generazioni di immigrati per mantenere i legami con i paesi d’origine.
Il loro patrimonio linguistico e culturale, le loro tradizioni ed il sapere quotidiano degli anziani, sono ricchezze da integrare allo stile di vita contemporaneo, mentre l’ignoranza è madre del fanatismo.
“L’ideologia vuole convincerti che la verità è assoluta, mentre un racconto dimostra che tutta è relativo”, asseriva Milan Kundera, quindi i libri contribuiscono ad interrompere la spirale dell’intolleranza, che a braccetto con il disagio sociale, porta nel baratro della violenza.
Perché dunque non arrendersi all’evidenza che investire nella Biblioteca oggi, significa risparmiare in Tutori dell’Ordine Pubblico domani?
A suffragio della nostra tesi una voce della Mittel Europa del Settecento: “Ogni libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili” (W. Goethe)
In un momento di grande sovvertimento degli assetti economici e sociali, si assiste anche ad una profonda crisi dell’individuo. Il cammino fin qui percorso gli è evidente, ma non si può tornare indietro. Continuamente sospinto dalla corrente del “progresso”, innanzi a sé non vede che orme tracciate sull’acqua.
E nuovamente i libri gli saranno di soccorso, perché i libri sono ora consiglieri
pacati, ora amici tranquilli e costanti, ora insegnanti pazienti.
Nei libri si legge dell’uomo di ieri, si progetta l’uomo di domani e si lascia spazio alla fantasia per l’uomo di oggi.
E se siete fortunati, il vostro libro vi farà ascoltare i suoi sogni, “perché – ci ricorda Flaiano- i libri sono gli unici oggetti inanimati che possano avere sogni”.
Che cosa staranno sognando ora i libri della Biblioteca Sharhazad?
http://www.bibliotecasansalvario.it/2013/01/09/760
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