Giornata 33: Fiorentina, ora sei a -1 dal Milan, ma che paura!
Aprile 27, 2013 in Net Journal, Sport da Daniele Fiorini
In corsa per lo scudetto.
FIORENTINA – TORINO (4 – 3) Inadatta ai deboli di cuore, la gara del Franchi ha regalato perle di bellezza rarissima. Una Viola straripante la prima mezzo’ora, poi il Toro riprende per i capelli un match che sembrava finito. Nel finale ancora un sussulto, il gol di Romulo porta la Fiorentina ad una sola lunghezza dal piazzamento Champions.
Ventura rinnova il reparto avanzato preferendo Meggiorini a Bianchi, Basha resta fuori per Vives. Esclusioni eccellenti anche per la squadra di casa: al centro dell’attacco Montella rinuncia a Jovetic e schiera Larrondo, reduce da un’ottima prestazione contro l’Atalanta. Savic va a coprire il buco a sinistra lasciato dallo squalificato Pasqual.
Nemmeno 8 minuti, quando Cuadrado apre le danze con un gol da cineteca: percussione da destra e delizioso tocco sotto a scavalcare il portiere ospite. Altri 8 e Aquilani raddoppia sfruttando al meglio un cross col contagiri di Borja Valero; Gillet non può nulla sull’imperioso stacco aereo del centrocampista.
Il dominio viola è imbarazzante, il Toro è rimasto negli spogliatoi. Ljajic vuole unirsi alla festa e lo fa passando dal portone principale. Il fantasista calcia una punizione fantastica, il suo destro chirurgico spedisce la palla all’incrocio dei pali: siamo sul 3 – 0.
La partita sembra ormai non aver molto da dire, quando assistiamo al blackout degli uomini di Montella. Poco prima dell’intervallo Barreto accorcia le distanze, poi la rete di Santana per il momentaneo 3 – 2; adesso i granata credono in una rimonta assolutamente insperata! L’”aeroplanino” corre ai ripari, tira fuori Aquilani in favore di Romulo: meno tecnico, ma indubbiamente più dinamico dell’italiano. Il tecnico viola ancora non lo sa, ma ha azzeccato il cambio del secolo! Però andiamo con ordine. A un quarto dal fischio finale tutti in piedi per il gol dell’ex Alessio Cerci. Sinistro a giro, da destra, come piace a lui. Viviano stavolta non può nulla. A giochi fatti, Romulo fa venire giù lo stadio mettendo a segno la rete del definitivo 4-3.
Firenze guarda in alto: Milano non è stato mai così vicino…
Vidal: ancora di rigore! E’ quasi fatta per lo scudetto
JUVENTUS – MILAN (1 – 0)
Le mani a formare un cuore e via a raccogliere l’abbraccio della curva! Questa l’istantanea di Juventus-Milan. Una gara da ricordare soprattutto per il risultato e per ciò che rappresenta in chiave scudetto, molto meno per il gioco espresso. Sì, perché la partita di Torino è poco più di un rigore e qualche tiraccio da fuori.
Dopo le dichiarazioni di Galliani alla vigilia, il Milan sembrava dovesse spaccare il mondo. Tutt’altro ciò che si è visto allo “Stadium”: è poca roba questo diavolo, qualche passaggio in orizzontale riuscito bene e nulla più.
Antonio Conte persegue la strada del nuovo 3-5-1-1 con Marchisio a giostrare alle spalle di Vucinic, Allegri sceglie il modulo a tre punte più Boateng. Balotelli salta anche questa per squalifica.
Ne viene fuori un match noioso e privo di idee, niente
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che faccia saltare dalla sedia! Alla Juve un pareggio non dispiace e si vede, se poi aggiungiamo un Pirlo decisamente sottotono avremo la sensazione che più di tanto non possa accadere. Dispiace dirlo, ma le due compagini danno vita ad uno dei primi tempi più brutti di sempre; dire che “Un medico in famiglia” sia stato più elettrizzante non è certo da eretici!
Nella prima metà c’è da segnalare l’infortunio di Abbiati, costretto ad abbandonare il campo in favore di Marco Amelia.
Si riparte senza troppi cambiamenti, stessi uomini, stessa trama. Juve al piccolo trotto e Milan che prova a bucare, ma senza risultati degni di nota. Tra uno sbadiglio e l’altro, scorgiamo l’arbitro che indica il dischetto del rigore: Abate legge male un innocuo lancio di Pirlo e Asamoah lo doppia in velocità, Amelia a valanga sul bianconero che non può certo scomparire. Sei giorni dopo, ancora Arturo Vidal per il tricolore juventino: breve rincorsa e destro nel sette! Per il resto non succede molto altro. Un tiretto di Muntari dal limite e qualche bella discesa di Constant, peccato poi che i suoi traversoni siano degni del peggior Molinaro…
I riflettori si spengono sul risultato di 1 -0: la
certezza matematica della vittoria dista solo 4 punti, e la settimana prossima c’è il Toro. Chissà che lo scudetto non arrivi proprio nel derby della Mole… intanto il fiato della Fiorentina insiste prepotente sul collo dei rossoneri: il mercoledì del resto, Don Matteo è meglio registrarlo!