Sosteniamo il Museo dello Sport di Torino
Aprile 6, 2014 in Attualità, Primo Piano, Sport, Viaggi e Turismo da Cinzia Modena
La bella realtà del Museo dello Sport, nata dalla passione del collezionista Onorato Arisi, e facilmente raggiungibile essendo proprio a Torino allo Stadio Olimpico, sotto la “curva Maratona”, rischia di chiudere i battenti per la poca affluenza registrata nei quindici mesi di apertura.Questo l’allarme che si è diffuso come un tam tam sulla rete e che cerca di portare l’attenzione di tutti, cittadini compresi, sul patrimonio culturale che vi è racchiuso e che è un vero tesoro per tutti, a partire da quanti lo sport lo vivono in prima persona e coloro che invece lo seguono in televisione, facendo magari le notti per vedere un incontro o una gara.
La collezione ben esposta e che racconta i grandi successi dei campioni di sempre è il frutto sia della passione del presidente Arisi che qui ha portato la sua collezione privata (una selezione dei 300 mila pezzi in suo possesso), sia del piacere e interesse di diversi campioni e organizzazioni sportive nel lasciare materiale in prestito alla struttura. Tutti gli oggetti, a partire da foto, maglie, tute, trofei, sono raccolti per aree tematiche come ad esempio gli sport acquatici, il calcio, il ciclismo, lo sci, giusto per fare degli esempi. Si ammira con piacere la maglia di campioni quali Pelé, Maradona, Messi, ma anche come si sia evoluta l’attrezzatura del gioco del calcio: le scarpe erano in pelle e le maglie di lana. Si scopre o si ricorda che l’indicazione del nome e del numero sulle maglie dei calciatori son stati inseriti solo in un tempo successivo: all’inizio l’arbitro aveva l’arduo compito di conoscere queste informazioni ma come distinguere giocatori in azione?
Gli appassionati di Formula uno potranno lasciarsi andare a ricordi di grandi gare guardando la sezione dedicata e che contempla anche il casco di Ayrton Senna. Mentre gli amanti del ciclismo vedranno raccolte le maglie più importanti ed ambite
dai ciclisti di sempre, nonché la maglia di Fausto Coppi e la sua bici. E’ altrettanto emozionante vedere vicine le divise di Chiappucci, Pantani e Moser.