Giornata di festa per la comunità marocchina
Luglio 30, 2016 in Attualità da Claris
Si celebra oggi in tutto il Marocco e nelle numerose comunità dei residenti all’estero la Festa del Trono (Eid Al ‘Arsh) di Sua Maestà il Re Mohammed VI. Si tratta di una delle ricorrenze più importanti del Marocco che, a partire dal 1999, si celebra il 30 luglio. Infatti dopo che il 23 luglio del ‘99 Re Sar Hassan II morì, lasciò il trono nelle mani del figlio trentacinquenne che prese le redini del regno sette giorni più tardi con il nome di Sar (re) Mohammed VI.
In Marocco i festeggiamenti si svolgono sia nelle grandi città sia nei piccoli villaggi dove le antiche tradizioni forse sono ancora più sentite. Nella capitale, il re indossa il suo tradizionale abito bianco e attraversa la folla a cavallo con tutto il popolo che si inchina al suo passaggio in segno di sottomissione. Tra l’altro è usanza ormai consolidata dare la grazia a un migliaio di carcerati che, nel giorno della festa nazionale, vengono liberati.
Anche in Italia la comunità marocchina celebra la festa del trono. L’ambasciata del Marocco a Roma è solita organizzare i festeggiamenti offrendo un ricco buffet di piatti tradizionali e il console di Torino non è da meno organizzando ogni anno un ricevimento, che quest’ano si tiene all’hotel Golden Palace.
La celebrazione del 17° anniversario dall’intronizzazione di Sua Maestà Mohammed VI offre l’opportunità a tutto il popolo marocchino di ricordare con orgoglio gli sforzi profusi sotto la guida illuminata del Sovrano nel proseguire sulla strada della costruzione di un futuro prospero per il Regno. Questa commemorazione, che testimonia l’attaccamento e la simbiosi tra il popolo e il Trono, vuol essere anche l’occasione per evidenziare i risultati e i progetti di sviluppo avviati nelle diverse regioni del Regno e ribadire la determinazione di tutti i cittadini marocchini nel continuare a contribuire a questo processo, fedeli in questo al loro motto eterno “Dio, la Patria, il Re”.
La monarchia ha anche un ruolo di promozione delle condizioni sociali della popolazione attraverso il lancio e l’inaugurazione di importanti progetti in campo economico, industriale, agricolo ed energetico, con l’obiettivo di garantire un avvenire alle generazioni future.
Questo anniversario assume quindi significati profondi tra cui il rinnovamento, attraverso la fedeltà, del patto che lega il trono al popolo, tanto più che la monarchia è il simbolo dell’unità della nazione e garante della perennità e della continuità dello Stato.
A questo proposito, la cerimonia di fedeltà, che corona ogni anno i festeggiamenti per la celebrazione di tale anniversario, riflette l’impegno dei cittadini marocchini nel patto della “Beia” che costituisce, da secoli, una delle basi della singolarità del modello politico marocchino a livello istituzionale e pratico.
“Ci auguriamo che il Marocco, sotto il nostro regno, prosegua sulla via dello sviluppo e della modernità, e che acceda al terzo millennio con una visione di prospettiva, in perfetta convivenza e con un’intesa reciproca con i nostri partner, conservando la propria identità e specificità, senza chiudersi in se stesso, nel quadro di un’autenticità riconfermata e di una modernità che non rinneghi i nostri valori sacri”, aveva sottolineato il Sovrano nel suo primo discorso del Trono.
E chiaramente in questi anni di regno il sovrano si è costantemente mosso su questa strada per garantire al suo popolo il maggior benessere possibile. E gli apprezzamenti non mancano né da chi vive in patria, né da chi per motivi lavorativi risiede per la maggior parte del tempo all’estero, come la comunità marocchina torinese che è tra le più numerose in città tra quelle straniere.