L’america delle Kessler

Agosto 17, 2002 in Libri da Sonia Gallesio

L’america delle Kessler, Stefano Sardo, Arcana Editore, pp. 187, € 8,25

31641(1)22 dicembre 1995. Neve. Freddo. Stordimento e “postumi”. Un risveglio che sicuramente non può essere annoverato tra i più desiderabili, com’è facile intuire fin dalle prime battute. Una “cittadina” di provincia non meglio identificata fa da cornice alla storia. Il personaggio principale, attorniato dalla famiglia e da un assortito gruppo di amici, si chiama Tommaso Scorza. L’autore del testo – il cui esordio in qualità di scrittore sembra promettente – è, invece, Stefano Sardo. Leader e voce della band piemontese Mambassa, esperto di cinema e direttore artistico del festival internazionale Corto in Bra, debutta grazie alla pubblicazione de L’america delle Kessler, un vero e proprio “romanzo di formazione in sole 24 ore”. La vicenda narrata, in effetti, si consuma in un giorno appena – sulla scia di una significativa storia d’amore, tra l’incubo ormai lontano delle ‘innominabili Kessler’ e le riflessioni di un giovane uomo alle prese con un futuro alquanto incerto. L’opera prima di Stefano Sardo è caratterizzata da una variegata analisi introspettiva ma è anche un percorso attraverso i tentativi e gli abusi di un’intera generazione, un metaforico viaggio con lo stereo a tutto volume, accompagnato da Paul Weller, Cure, R.e.m., Africa Unite, John Coltrane…

L’america delle Kessler è, al contempo, divertente, ironico e sofferto – un racconto a volte disincantato ed altre languido, soprattutto realistico. Un romanzo attraverso il quale la solitudine e lo smarrimento si collocano tra i più incisivi mali della contemporaneità ed il “sentirsi ingombrante” assume un significato particolare, intenso e facilmente comprensibile. Il testo – farcito di citazioni cinematografiche, musicali e letterarie – è un autobiografico pudding ripieno di emotività, umorismo e calzanti espressioni figurate (“L’infanzia si chiude con un sipario di piombo, a ghigliottina”, pag. 15), un grande melting pot nel quale rimestare più di un’amarezza e anche qualche simpatica idiozia. Il linguaggio impiegato è piuttosto impudente ma in prevalenza spassoso – anche se alcune ‘trovate’, riproposte più volte, finiscono purtroppo per trasformarsi in superflue ripetizioni. L’america delle Kessler è un romanzo ad alta gradazione alcolica (non immedesimatevi oltremodo, dunque!), una coinvolgente ballata per tutti i giovani cuori un po’ spaesati.

Stefano Sardo per Traspi.net

di Sonia Gallesio