Una Grande Fortuna per noi
Novembre 12, 2002 in Spettacoli da Redazione
“A Great Fortune”, una grande fortuna per l’appunto, è la docufiction che verrà presentata il 15 novembre al Torino Film Festival. Se anche voi, come è stato per me la prima volta che ne ho sentito parlare, vi state chiedendo che cos’è una docufiction, vi posso dire che si tratta di un documentario quasi musicale con caratteristiche di film. Ovvero, contiene una storia inventata, che serve un po’ da pretesto per mostrare le immagini del nostro caro, vecchio Piemonte che si vuole un po’ far riscoprire. Il curioso è che tanto fiction non lo è neanche, la storia utilizzata, visto che il protagonista principale, Matt, ha una storia personale non tanto dissimile da quella narrata.
Ma procediamo per gradi. Qual è la storia narrata? E’ la storia di un cantautore americano di origini piemontesi che torna in Italia per la lettura del testamento di uno zio. Il lascito è “una grande fortuna” ma non è ben specificata, e il protagonista, per ricevere l’eredità, deve adempiere alle ultime volontà dello zio, ovvero passare un periodo a visitare, senza soldi in tasca, i luoghi in cui lo zio è vissuto e che gli sono stati cari tutta la vita. Pertanto il nostro americano inizia un viaggio avventuroso e surreale, che gli farà visitare il Piemonte in lungo e in largo, incontrando personaggi significativi e facendo molte scoperte su di sè e su questa terra.
Si tratta di una versione al contrario dello “Zio d’America” che stiamo vedendo in queste settimane alla televisione? Per una volta vi sarà uno “zio italiano” pieno di soldi? Vedere per credere, ma alla fine del viaggio, Matt riceverà dal notaio un’eredità un po’ inaspettata…
E ora due parole sulla produzione e distribuzione di questa storia fantastica. “A Great Fortune” è stata prodotta da Eagle Pictures e realizzata da Ganga, ovvero un’organizzazione composta da Francesco Cabras, Alberto Molinari e Francesco Struffi. Le musiche sono di Alessandro Molinari, noto direttore d’orchestra, e sono eseguite dall’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte. Giorgio Conte, che è anche attore, ha rielaborato e cantato una sua canzone, mentre gli altri interventi musicali sono dei Trelilu e di Silvio Orlandi. La registrazione della colonna sonora è stata realizzata da Renato Campaiola e Mario Bertodo della SMC al Teatro Giocosa di Ivrea. Durante il documentario, la Corale di Rodello scandisce, a guisa di un improbabile e ironico Coro Greco (un po’ come quello che scelse Woody Allen per “La Dea dell’Amore”), i momenti salienti della storia.
Abbiamo parlato degli attori: Matthew Marston è Matt, il protagonista, Valeria Cavalli è la guardiaparco, Giorgio Conte è il notaio, Remo Remotti è il tassista. Sono inoltre da segnalare personaggi presi dalla vita reale, come artisti locali, esperti di masche (le streghe, tradotto per i non-piemontesi!) e tartufi (qui non c’è bisogno di traduzione…), pastori, vignaioli e la partecipazione speciale di Luis Sepùlveda, Joan Harris, Alfredo Conde e altri.
E’ chiaro dunque, che la grande fortuna è proprio nostra, ed è quella di andare a vedere questo spettacolo! Non dimentichiamo che la docufiction fa parte dell’operazione Eagle flies to Piemonte, un progetto imponente voluto da Giampaolo Sodano, presidente della Eagle Picture, con il patrocinio e il sostegno della Regione Piemonte, la collaborazione del Distretto turistico dei Laghi, in associazione con Film Commission Torino-Piemonte, e la partnership produttiva di Filmax (Spagna), Future Film (Gran Bretagna) e Rai Cinema. Come programma di base, vi sono quattro film prodotti dalla Eagle Pictures con i partner europei e realizzati nel territorio sabaudo, con lo scopo di valorizzarne sul mercato internazionale le risorse culturali, ambientali, architettoniche, oltre a quelle agricole ed enogastronomiche: Waterline (La Soglia del mistero) di Lamberto Bava, Fatal Truth (Verità Fatale) di Jordi Frades, Whirlwind (Beate e suo figlio) di Massimo Cappelli, sceneggiato dal grande Nicola Badalucco e ispirato al testo di Arthur Schnitzler, Blackberry Wine (Vino, Patate e Mele rosse), tratto dal libro di Joanne Harris (autrice di “Chocolat”).
di Gabriella Gibiino