A Castellamonte ceramiche da fiaba
Febbraio 15, 2001 in Arte da Claris
Percorrendo le strade del Canavese, con i loro castelli, le torri, le residenze reali che affascinano il turista, da Torino si giunge in meno di un’ora a Castellamonte, tranquilla cittadina alle falde della Valle Sacra. Un’antica parrocchia venne abbattuta nel secolo scorso per far posto alla grandiosa basilica, poi mai realizzata, progettata da Alessandro Antonelli. Ne sono testimonianza le possenti mura perimetrali chiamate “rotonda antonelliana”, dove ogni anno viene inaugurata la “Mostra della ceramica”, giunta alla 40a edizione.
Siamo dunque ad un’altra tappa del viaggio di esplorazione di una tradizione centenaria e artigianale: da sempre, infatti, in queste zone si lavora l’argilla rossa delle cave locali. Nel cuore del territorio canavesano si è radicata nei secoli l’arte della decorazione e della scultura in terracotta, essendo parte integrante della sopravvivenza quotidiana della popolazione. Castellamonte vive nella tradizione delle possibilità espressive della ceramica che manifesta al grande pubblico, ogni estate, nella mostra internazionale della ceramica.
Per questa 40a edizione, Nicola Mileti, ideatore e curatore storico della manifestazione, ha organizzato una grande festa espositiva suddivisa in dodici sezioni sparse per il paese. Fino al 3 settembre saranno esposte le opere di 150 artisti italiani e internazionali. Fulcro naturale e magico è lo spazio incompiuto della famosa Rotonda Antonelliana, teatro della sezione, altamente scenografica, “A cielo aperto”. Le opere di quaranta grandi ceramisti italiani accompagnano lo spettatore in un percorso alla scoperta di indirizzi e tendenze della ceramica contemporanea nazionale. Tra di loro segnaliamo le opere di Emidio Galassi e Nino Caruso, Guido Mariani e Messio Tasca.
Nelle sale del settecentesco Palazzo Botton, sede del Museo della Ceramica di Castellamonte, hanno luogo tre sezioni storiche di prestigio. La principale è l’omaggio all’opera scultorea di Arturo Martini, secondo la consuetudine che vuole questo spazio dedicato a un grande maestro del ‘900 e che, nelle precedenti edizioni, è stato sede di omaggi ai vari Baj, Pomodoro, Picasso, Nespolo, Fontana, Mirò, Mastroianni.
Ci si cala in un’atmosfera magica di tempi antichi e sensazioni di nostalgia e infanzia con altre due sezioni molto particolari: “le Ceramiche Lenci”, una carrellata dl pezzi firmati da quindici artisti storici della prestigiosa fabbrica torinese di ceramiche, e, al Teatro Sociale, “la Ceramica Fiabesca”, dedicata al tema ispiratore del racconto, con artisti italiani dal Veneto alla Sicilia.
L’omaggio della quarantesima Mostra della Ceramica di Castellamonte è rivolto alla stufa, simbolo materiale e sentimentale dei prodotti storici tipici dell’industria canavesana. Così “Stufa d’artista” presenta, nell’androne centrale di Palazzo Botton, stufe d’autore reinterpretate da sei artisti e designer.
di Claudio Arissone