Gatto shockato!
Luglio 6, 2019 in Attualità, Medley, Punti di Vista, Racconti da Meno Pelnaso
.
Sono comodamente stravaccato sull’amaca.
Mi sto godendo il venticello fresco della mattina in mezzo ai pini marittimi mentre aspetto l’arrivo della calura, già annunciata da giorni dalla signora del negozio di frutta e verdura sotto casa.
L’esperta ha anche già previsto che la prossima settimana il tempo sarà instabile per poi esplodere in un caldo afoso di quasi 40°C, ma per ora non ci penso.
In lontananza, sulla spiaggia gli habitué meglio organizzati di me stanno provvedendo a installare con entusiasmo ombrelloni, sdraio, tavolini, frigoriferi portatili e altri elettrodomestici e accessori più o meno indispensabili per passare una faticosissima giornata di stressante ricerca della tintarella.
Qualcuno si spoglia esponendo orgogliosamente le proprie pallide nudità.
Qualcuno è consapevole di aver avuto un formidabile successo nei precedenti mesi di dieta forzata prima della prova costume.
Qualcuno meno.
Qualcuno ha già un bel colore caffelatte, per aver bigiato a scuola o al lavoro per giocare d’anticipo.
Qualcuno è rimasto mozzarelliforme sia per la siluette che per il colore.
Io! … e per rimediare a questa grave colpa ho pensato bene di sdraiarmi sull’amaca … all’ombra!
Alla fine, però nessuno se ne preoccupa veramente.
È arrivata l’estate e le vacanze e queste sono le sole cose che contano veramente!
L’inconfondibile richiamo del cellulare mi avverte che ho ricevuto un messaggio.
Rapidamente come un bradipo addormentato, ravano nella tasca per estrarre il telefono.
Un mio amico che ha scelto una vacanza negli Stati Uniti mi manda un titolo di un giornale locale di una piccola città, accompagnandolo con numerosi emoji di una faccina che si sta spanciando dalle risate.
Sta aspettando in aeroporto ed evidentemente, visto che ci sono almeno sette ore di differenza, non ha di meglio da fare e si annoia.
Sembra che in un quartiere della piccola cittadina sia esplosa una mezza rivoluzione.
Invece di mandarmi il link all’articolo mi ha mandato un lunghissimo messaggio vocale.
Vabbè! … mi rassegno e, non avendo nulla di meglio da fare neppure io, mi appresto ad ascoltarlo.
Sembra che in un tranquillo quartiere di una sonnecchiante cittadina sperduta nel mezzo del nulla delle praterie americane, dove, evidentemente, la noia sembra essere un crimine contro l’umanità, una donna anziana, armata fino ai denti di affilati pregiudizi, e, probabilmente, di un’abbondante dose di invidia, ha sollevato una denuncia contro una giovane vicina di casa, tanto assurda da far dubitare persino che il buon senso sia mai esistito.
Quale era l’orribile a colpa della giovane concittadina?
Essere bellissima e prendere il sole completamente nuda.
Già!
L’anziana donna ha formulato un’accusa, presso lo sceriffo locale, pover’uomo, che più o meno recita che essere attraenti è letteralmente un reato contro la moralità pubblica, un’offesa alla decenza che deve essere punita con la massima severità, nudi o vestiti!
La bellezza è diventata una colpa, un reato che deve essere perseguito con zelo fanatico.
Viva la cellulite, le rughe impietose e la decadenza fisica!
La giovane vicina è quindi colpevole di essere troppo bella e, chiaramente troppo spesso … troppo “poco vestita”.
Non viene anche a voi il sospetto che ci sia un pizzico d’invidia?
Poco, poco …
La vicenda ha preso una piega ancor più stravagante quando, a dire della signora anziana, il gatto della donna, colpito da un grave shock esistenziale alla vista della giovane donna priva di vestiti nel proprio giardino, ha apparentemente deciso di scappare alla ricerca di un luogo più pacifico dove riflettere sul significato della vita.
Ovviamente la vecchietta ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per cercarlo e un risarcimento per il disagio procurato a lei e al felino.
La situazione purtroppo non è migliorata quando, dopo qualche giorno, alcuni uomini delle case vicine, sentendo le polemiche che la signora scatenava nel quartiere, hanno pensato opportuno di verificare di persona il reale stato della situazione, certo preoccupati di verificare lo stato di salute della bellissima ragazza.
Hanno quindi provveduto a installarsi sui balconi e a scalare i tetti delle case confinanti, con amici e parenti, adducendo improvvisi lavori di manutenzione dei tetti, riparazioni urgenti delle antenne televisive, riparazione delle grondaie e via dicendo.
Per intenderci, quei lavori che vengono eternamente procrastinati perché nessuno ha voglia di farli …
Ovviamente questo improvviso movimento “in quota” di zelanti amanti del fai-da-te ha fatto precipitare la situazione.
Le mogli gelose, in preda alla legittima ira, hanno scatenato liti domestiche degne di un dramma shakespeariano, con lanci di stoviglie come proiettili in una guerra casalinga senza quartiere.
Alcune anziane bigotte si sono trasformate in moderne Meduse, con bigodini come serpenti velenosi, e hanno improvvisato sit-in di fronte alla casa della giovane sirena, qualcuna anche lanciando anatemi e immondizia verso le finestre e nel giardino con una precisione degna di un cecchino.
Lo scandalo nel quartiere ha raggiunto l’apice quando alcuni adolescenti, giovani imprenditori, hanno pensato bene di rimpinguare i propri salvadanai offrendo ai loro coetanei posti a sedere in prima fila su finestre e balconi che affacciavano di fronte al giardino dove si svolgeva lo spettacolo.
Le forze dell’ordine sono dovute intervenire più volte per ripristinare la vivibilità del quartiere e la serenità delle famiglie.
In questa tragicomica babele urbana, la giovane donna ha continuato a godere del suo diritto alla libertà personale, e ci mancherebbe (!), anche se sommersa dagli improperi e dalla rumenta degli invadenti vicini, ma dimostrando anche una resistenza che sfida l’assurdità e il buon senso contemporaneamente.
Mentre la vita del quartiere sembra stia tornando lentamente alla normalità, sorge spontanea una domanda:
in un mondo così stravagante, da Paride ad oggi, la bellezza è un reato?
Mentre penso che la bruttezza, che io sappia, non sembra aver mai scatenato guerre, … quasi, quasi mi mangio una mela, ma …
… dove sarà finito il gatto?!?!
.
.
Affettuosamente Vostro
Meno Pelnaso
.