Le rose di Atacama
Settembre 5, 2003 in Spettacoli da Claris
La ciliegina sulla torta dell’iniziativa del Festival Grinzane “Le Langhe a Torino” sono dei fiori dai profumi dolorosi e struggenti come “Le rose di Atacama” e l’appuntamento per inebriarsi di questi odori da non dimenticare (per evitare che certi orrori si ripetano e non credere che certi sforzi siano buttati al vento…) è per il prossimo lunedì 8 settembre alle ore 21.00 al Teatro Tenda Pontemosca (Lungo Dora Firenze, 15 – Torino) grazie all’organizzazione di Assemblea Teatro.
Sarà una serata ad effetto, di riflessione e occhi attenti quanto le orecchie per percepire pensieri ed umori, emozioni e suggestioni suggerite dal romanzo di Luis Sepúlveda, parolato e musicato da Fredy Taverna.
Gli attori? Con Oliviero Corbetta e Lola Gonzalez Manzano, ci sarà la partecipazione straordinaria del genio cileno Luis Sepúlveda (proprio lui, l’autore!) e degli Inti Illimani.
La data è assai significativa per la messa in scena del musical, infatti all’11 settembre 1973 saranno trenta gli anni passati dal sanguinoso golpe militare in Cile con cui Augusto Pinochet ha cancellato il governo democratico di Salvador Allende e strappato la guida politica ed economica di uno dei paesi più importanti e ricchi di tradizione dell’intero continente sudamericano. L’evento è particolarmente doloroso ancor oggi, a tre decenni di distanza, ricco di ombre e “passaggi” rimasti colpevolmente senza spiegazione, pur di fronte ad una sempre maggiore pressione che l’opinione pubblica internazionale ha manifestato anche sulla scia di significative campagne informative.
Assemblea Teatro, sempre particolarmente attenta agli aspetti sociali e umanitari, ha dedicato questo spettacolo al dramma del Cile basandosi su “Le rose di Atacama”, l’omonimo romanzo di Luis Sepúlveda che ha permesso a migliaia di lettori di venir a conoscenza di una realtà umana sino a noi nota solamente attraverso il filtro dei mezzi di informazione. Una consolidata amicizia con lo scrittore cileno ha poi consentito all’intero progetto di ampliarsi anche oltre i confini nazionali nel comune intento di non far cadere nell’oblio, con l’inevitabile trascorrere del tempo, le scomode o parziali verità di cui si viene a conoscenza assistendo alla rappresentazione.
Tra gli allestimenti di Assemblea Teatro degli ultimi anni, Le rose di Atacama è simbolo di un’idea della vita che sfida difficoltà insormontabili per affermare con forza la propria possibilità ad esistere: lucida metafora di una lotta per la sopravvivenza di diritti e dignità, la messa in scena prende spunto dall’omonimo romanzo di Luis Sepúlveda, dove lo scrittore cileno si fa portavoce di un’umanità variegata ed eteroclita, che in forma corale è testimone di un mondo lontano anni luce dalla nostro pensiero occidentale ma, non per questo, da considerarsi privo di fascino. Di metafora in metafora per richiamare alla memoria quel fenomeno che, con puntualità ogni dodici mesi alla fine di marzo, si origina tra i fortunati testimoni dello spettacolo naturale nel deserto di Atacama, a nord del Cile dove, in seguito ad una delle rarissime precipitazioni piovose nel corso dell’anno, si genera, per poi subito morire nell’arco di un paio d’ore bruciato dal sole, un coloratissimo tappeto di rose, regalando all’intero panorama un alone magico di straordinaria bellezza.
Nella finzione teatrale, le rose di Assemblea Teatro hanno però nomi ben precisi: sono quelli di Salvator Allende, di Victor Jara, di Juampa, di Pachito e di tanti altri “eroi del popolo” protagonisti nel corso degli ultimi decenni di innumerevoli storie fuori dal comune, proprio come la breve vita delle desertiche rose, con cui hanno da un lato regalato momenti di grande umanità, dall’altro testimoniato in prima persona, pagando in taluni casi con la vita il loro impegno
Oliviero Corbetta e Lola Gonzalez Manzano sono le voci di una popolata gamma di personaggi che in Cile come in Argentina, ma anche negli angoli più sperduti dell’intero globo terrestre, pur vivendo ancor oggi assurde condizioni di diversità e di discriminazione, non per questo abbandonano la lotta per poter un giorno rivendicare il pieno diritto ad un’esistenza umana: si impegnano in questa impresa con coraggio consapevoli di rappresentare tante piccole anonime rose di un infuocato deserto che, a fronte del rischio di un precoce appassimento, sono disposti a tutto pur di far sentire con forza al mondo intero la propria voce.
In un significativo anniversario come il trentennale non poteva mancare una ripresa de Le rose di Atacama, replica arricchita dalla presenza sul palco dello stesso Luis Sepúlveda e del gruppo Inti Illimani, da sempre attento testimone della tradizione musicale andina. Le musiche dal vivo e le forti testimonianze di chi ha conosciuto e sofferto in prima persona indicibili sofferenze e violenze sapranno, ne siamo certi, aumentare il fascino ed il contenuto emotivo di uno spettacolo-evento destinato a rimanere nella memoria collettiva e realizzato in collaborazione con la Città di Torino.
Le rose di Atacama
Parole e musica di Fredy Taverna, tratto dall’omonimo romanzo di Luis Sepúlveda
Lunedì 8 settembre 2003 alle ore 21.00
Teatro Tenda Pontemosca – Lungo Dora Firenze 15
Ingresso intero 9 €
Prenotazioni e informazioni: tel.011.304.28.08
Con Oliviero Corbetta e Lola Gonzalez Manzano
e la partecipazione straordinaria di Luis Sepúlveda e degli Inti Illimani
Progetto luci e allestimento scenico di Daniele Brizzi, Paolo Sicco, Livio Girivetto
Riduzione scenica e regia di Renzo Sicco
di Claris