Telefonia: antenne non più a caso
Febbraio 16, 2001 in Technology da Claris
Quanto siamo preoccupati per le onde elettromagnetiche invisibili e silenziose che permeano l’aria che respiriamo in ogni momento e la cui potenziale pericolosità è ancora incognita? Quante volte siamo più protesi a protestare per l’antenna dislocata sul palazzo vicino piuttosto che per il nostro continuo utilizzo dei telefono mobili?
Comunque sia, giusto o no tale timore, si sta iniziando la regolamentazione degli spazi concessi ai gestori di telefonia per il posizionamento dei loro apparati.
In questo contesto la Provincia di Torino sta attuando una serie di iniziative volte a migliorare i rapporti tra enti pubblici, cittadini, compagnie telefoniche e gestione del territorio.
Dopo un lavoro di concertazione lungo un anno, promosso dalla Provincia di Torino tra alcuni Comuni del territorio provinciale (Alpignano, Beinasco, Rivoli) e i gestori di telefonia (Tim, Omnitel, Wind, Blu), finalmente si è definito il protocollo di intesa per la localizzazione delle antenne di telefonia mobile.
“Ora la parola spetta alle Amministrazioni comunali – ha dichiarato l’assessore alle Risorse Idriche e Atmosferiche della Provincia di Torino Elena Ferro – le quali dovranno approntare i necessari adempimenti per la firma del protocollo, che intendiamo effettuare in tempi brevi”. Sul fronte dei gestori la disponibilità è già stata sondata.
Il protocollo di intesa consentirà ai Comuni di individuare sul proprio territorio i siti preferenziali su cui installare le antenne, mentre i gestori, dal canto loro, forniranno annualmente il piano industriale, cosicché sarà possibile sapere in anticipo il numero di antenne e la posizione in cui verranno installate.
“Saremo in grado – ha continuato l’assessore Ferro- di costruire un piano di localizzazione che consentirà agli Enti pubblici di decidere dove localizzare le antenne e con quali caratteristiche tecnologiche ed estetiche dovranno essere previsti i siti. Abbiamo trovato una grande disponibilità da parte dei gestori, che hanno compreso quanta attenzione ci sia sul problema da parte dei cittadini. Il protocollo d’intesa infatti prevede trasparenza e la possibilità per i cittadini di avere le informazioni di cui sentono il bisogno”.
di Claris