Ancelotti conferma la formazione di Bari con Del Piero
Febbraio 24, 2001 in Sport da Roberto Grossi
Come tutti i venerdì, anche ieri la Juve ha svolto un allenamento anomalo rispetto al resto della settimana. Una seduta cosiddetta di “scarico”, con i vari giocatori divisi tra palestra e partite di calcio-tennis. Pressoché sicura comunque la formazione che affronterà domenica sera il Milan, la stessa cioè che ha sconfitto il Bari, con l’unica eccezione dell’inserimento di Del Piero (due gol in due partite) al posto del deludente Kovacevic.
Viene quindi riconfermata al centro della difesa la coppia Montero-Ferrara, con quest’ultimo impegnato a riconquistarsi un posto da titolare approfittando della momentanea assenza del convalescente Iuliano. Ieri Ciro è ricomparso in sala stampa dopo un’assenza di alcuni mesi, rispondendo con decisione a chi l’aveva considerato un giocatore finito: “Come vedete sono ancora qui, con tanta voglia di giocare e a posto fisicamente. Certo, ho fatto tanta panchina, non ci ero abituato, e questo ha provocato qualche attrito tra me e il Mister. Ma ora tutto è passato, mi sono reso conto che se sto in riserva nella Juve non è uno scandalo, altri giocatori più famosi di me hanno avuto lo stesso trattamento e quindi non devo lamentarmi. Il mio dovere è convincere Ancelotti ad utilizzarmi più spesso: cercherò di farlo, perché intendo giocare ancora due stagioni ad alto livello, altro che ritirarmi”.
Il dubbio è se la carriera del partenopeo continuerà in bianconero oppure altrove: “Di questo ne parlerò a fine stagione con i dirigenti juventini, continua Ciro. Con loro c’è un ottimo rapporto e studieremo insieme il mio futuro. Se dovessi accorgermi che qui non ho più spazio valuterò serenamente le altre possibilità, magari anche quella di trasferirmi all’estero, perché no? Escludo però un ritorno nella mia città; a Napoli c’è un proverbio che recita: il cavallo di ritorno non è mai buono…”.
Dal futuro al presente. L’eliminazione dalla Champions League patita dalla Roma è dispiaciuta allo ‘scugnizzo’: “Si, perché i giallorossi non avranno più occasioni per stancarsi in settimana e per noi sarà ancora più difficile vincere lo scudetto. La Juve e la Lazio stanno disputando un ottimo campionato ma devono fare i conti con una Roma che sino a questo momento è straordinaria. Il mio tifo per loro è stato però vanificato da una decisione assurda dell’arbitro che li ha penalizzati: aveva concesso il rigore e poi ha cambiato idea. Nella mia lunga carriera non avevo mai visto una cosa del genere, è un gesto incredibile e gravissimo, senza spiegazioni. Resto della mia idea: i direttori di gara italiani sono i migliori”.
Insieme alla Roma anche l’Inter e il Parma sono state defenestrate dall’Europa seguendo il filone negativo inaugurato dalla Juve e proseguito da Fiorentina, Udinese e Lazio. Ma Ferrara invita tutti a non parlare di crisi del calcio tricolore: “Anche l’anno scorso eravamo in questa situazione a livello di club, eppure la Nazionale azzurra riuscì a giungere alla finale degli Europei. Semmai ci sarebbe da riflettere sullo stress enorme provocato dal campionato italiano, diventato ormai sempre più un’industria e sempre meno uno sport”.
di Roberto Grossi