La Juve si rifà sotto
Febbraio 16, 2004 in Sport da Giovanni Rolle
La Juventus vince di misura contro la Reggina e torna a riproporre la propria candidatura per il titolo tricolore, approfittando dei pareggi esterni di Milan e Roma, bloccate rispettivamente da Lecce ed Ancona.
E’ una Juve che vince pur senza brillare, come è comprensibile dopo le energie psico-fisiche spese durante i 120’ di battaglia di giovedì scorso contro l’Inter in Coppa Italia. Per la squadra di Camolese, tornato nel suo stadio Delle Alpi alla guida dei calabresi, si è trattato di una prestazione nel complesso dignitosa, anche se la Reggina non ha potuto far altro che difendersi con ordine, date le assenze pesanti a centrocampo. Gli amaranto possono comunque recriminare su un paio di occasioni non concretizzate da Cozza, specie quella nel primo tempo, sventata da un ottimo Buffon.
La partita stenta a decollare, ma si sveglia all’improvviso al 22’, grazie ad uno spunto di Maresca, il quale si libera abilmente di un paio di difensori ma poi fallisce la conclusione di un soffio. La Reggina riesce ad imbrigliare la manovra dei bianconeri, che provano allora con i tiri da fuori, come nel caso di Del Piero, che al 35’ sfiora il palo alla destra di Belardi. Il pubblico del Delle Alpi abbozza comunque qualche fischio all’indirizzo degli uomini di Lippi. La formazione di Camolese si limita a chiudere gli spazi agli avversari con un atteggiamento molto guardingo. Buffon rimane praticamente inoperoso fino al 40’, quando il Delle Alpi viene ammutolito in occasione dell’unico contropiede degno di nota dai calabresi. Stellone ruba palla a Thuram e si invola lungo l’out di destra; con la Reggina in superiorità numerica l’attaccante amaranto riesce a servire a centro area Cozza, il quale non riesce a trovare però il tempo per battare Buffon: nell’uno contro uno ha la meglio il sangue freddo del portierone bianconero. Dallo scampato pericolo al quasi vantaggio: traversone di Nedved in area per Del Piero, che segna, aiutandosi però con la mano. Bestini spegne l’esultanza del popolo bianconero; inevitabile l’ammonizione per “Pinturicchio”.
Nella ripresa la Juve riesce a sbloccare il risultato quasi subito. Il gol della vittoria scaturisce da un traversone dalla sinistra di Zambrotta, sul quale Maresca insacca in mischia, con la palla che entra in porta dopo aver cozzato su entrambi i pali.
Il gol del vantaggio juventino non cambia l’andamento della partita, con i padroni di casa a tessere le trame di gioco e gli ospiti ad attendere l’occasione propizia per il contropiede.
Ad un tratto, però, tutti gli spettatori dimenticano la partita, quando dalla curva Scirea parte un coro in onore di Marco Pantani, lo sfortunato campione di ciclismo tragicamente scomparso il giorno precedente all’incontro; tutto il resto dello stadio si unisce nel sentito tributo al “Pirata”, sottolineato da un lungo applauso dalla tribune, mentre il settore occupato dai Reggini scandisce a sua volta il nome del vincitore di giro d’Italia e Tour de France.
Dopo aver “difeso la sconfitta”, per usare una frase breriana, per quasi tutto il resto del secondo tempo, negli ultimi minuti la Reggina gioca il tutto per tutto, ma è la Juve ad andare vicina al raddoppio con una traversa colpita da Del Piero.
La Juve conquista dunque tre punti, che consentono ai bianconeri di raggiungere quota 46, ad una sola lunghezza dalla Roma ed a – 6 dal Milan capolista. A tredici giornate dalla fine e con lo scontro diretto con i rossoneri ancora da disputare, tutto è ancora possibile.
Juventus-Reggina 1-0
di Giovanni Rolle