Mele bianche
Aprile 25, 2004 in Libri da Redazione
Titolo: | Mele Bianche |
Autore: | Jonathan Carroll |
Casa editrice: | Fazi Editore |
Prezzo: | € 12.50 |
Pagine: | 297 |
Occorre prestare massima attenzione al cognome Carroll, anche quando è soltanto uno pseudonimo. Un secolo e mezzo fa Lewis creò uno dei più straordinari mondi fantastici mai usciti dalla penna di uno scrittore, in cui personaggi surreali interagiscono in un contesto che è riduttivo definire fiabesco.
Jonathan Carrolll ripete il miracolo con Mele Bianche: molto più di un romanzo, molto più di una favola, piuttosto un girotondo di personaggi ed avvenimenti che si beffano di tutte le coordinate spazio-temporali acquisite.
Vincent Ettrich è un uomo dalle esperienze comuni: un matrimonio, un divorzio, due figli, una nuova compagna e un’improvvisa malattia. A partire da quest’ultima, la trama intraprende una strada inaspettata; un percorso sul quale – improvvisamente – tutto è possibile.
Incantato dall’incipit dedicato alla Pazienza, il lettore non abbandona l’opera fino alla fine ed ogni capitolo – dal titolo improbabile – è una porta affascinante aperta sul bilico che divide i vivi dai morti che interagiscono tra loro nel tentativo di inserirsi in un impegnativo mosaico divino.
L’ambientazione immaginata non ha nulla a che vedere con mondi “futuribili” alla “Blade Runner”; le location sono tutte riconoscibili e la maestria di Carroll risiede nel rendere possibile qualsiasi situazione apparentemente surreale, tanto che – a lettura terminata – dopo 300 pagine vissute all’insegna della suspence più raffinata, ci si “sveglia” di soprassalto con nuove consapevolezze come se avessimo appena presenziato ad una conferenza in cui l’Alice di Lewis Carroll abbia fronteggiato il tagliente eloquio di Chuck Palahniuk.
Il paragone con l’autore di “Fight Club” e “Soffocare” è forse il più lampante ma ci sono, altresì, echi di Douglas Coupland e Philip K. Dick.
Mele Bianche fa, senza dubbio, parte di quella schiera di testi “miracolati” praticamente impossibile da recensire o consigliare adatti, come sono, ad essere esclusivamente gustati.
di Emanuela Borgatta