Velvet Revolver per Traspi.net

Giugno 28, 2004 in Musica da Gino Steiner Strippoli

Velvet RevolverL’impetuosità di “Sucker Train Blues” è il giusto biglietto da visita per l’apertura del primo album dei Velvet Revolver intitolato “Contraband” (BMG). Energia allo stato puro per questa “nuova” superband piena di hard rock, grunge e rock n roll!

Non sono proprio arrivati dalla luna, visto che possono essere considerati una fusione di due grandi band come i Guns’ N’ Roses (Slash alla guitar, il bassista Duff McKagan e il batterista Matt Sorum) e gli Stone Temple Pilots (Scott Weiland lead vocals, uno dei più grandi frontman rock in assoluto); in più c’è la guitar di Dave Kusher che arriva dagli Electric Love Hodg, il gruppo di Dave Navarro.

L’album è concepito nell’esplosione più frenetica di riff duri e spietati senza un attimo di respiro e di pausa sonora. Il secondo attacco “Do it for the Kids” è aggressivo e per certi versi il suo giro di basso e chitarra ricorda il punk degli UK Subs (li ricordate?).

Nell’hard-rock i Velvet si manifestano in “Big Machine”, dove la guitar di Slash ricama assoli e progressioni eccelse. Stesso discorso ma più “black” l’ascolto di “Illegal i Song”, con la voce di Scott Weiland che percuote le note in maniera bestiale.

Il mix di cui parlavamo prima (Guns e STP) viene trasmesso per intero nella bellezza di “Spectacle”. Un piccolo momento per una grande ballads esiste: “Fall To Pieces” è dolcissima nella sua potenza, un bel rock sognante di quelli che ti fanno girare la California alla guida di una moto! Ma il ritmo riprende con la particolare “Headspace”, che si distingue da tutte le altre per la sua animosità “fuoritempo”. Poi però quando Slash prende in mano il ritmo con la sua guitar arriva una decadente “Superhuman” che si pone come antipasto per la movimentata “Set Me Free”, canzone coinvolgente dal punto di vista ritmico. Un brano che tornerà utile ai Velvet Revolver nei prossimi concerti. Infatti è da pensare senza problemi che “Set Me Free” batta il tempo alle mani degli aficionados che calcheranno i prati degli stadi durante i live della band. Insomma uno di quei brani che ti entrano nelle orecchie e non stani più.

Ancora un alternanza sonora nel rock cristallino, davvero raffinato, dei Velvet ascoltando “You Got No Right”. Graffiante è “Slither”, dove Slash si diverte a far “ ruotare” la sua guitar supportato da un bel giro di basso di Duff McKugan. L’ascolto del disco è spietato nella sua durezza: “Dirty Little Thing” e “ Living The Allen” sono le giuste conclusioni finali.

Velvet RevolverUn ritorno in grande stile per “vecchi” nuovi del rock: da questo disco si sente la vostra voglia di “ritornare” a vivere il Rock!

Siamo tutti in cerca di rinascita, spiega il cantante Scott Weiland, siamo in cerca delle sensazioni che ci bruciavano dentro quando abbiamo cominciato a fare musica, come il senso di farlo per puro piacere. Sensazioni che, andando avanti nelle nostre carriere, sono state più volte violentate e sodomizzate. Sensazioni che sembravano morte, ma abbiamo capito che l’unico modo per farle rivivere era ripartire da capo.

Questo album è quanto abbiamo creato. Intriso di rabbia, è incredibilmente aggressivo, ti porta a indossare i tuoi stivali e dire che ok, sei pronto per la battaglia.

Ma qual’è l’idea, il progetto di base che vi ha portato a creare Velvet Revolver?

L’idea che sta dietro ai Velvet Revolver, dice Slash, è di una potenza assoluta nella sua semplicità. Non c’è per come la vedo io un concept particolare, ci siamo semplicemente messi a suonare la musica che ci rende orgogliosi quando la suoniamo, la musica che i nostri amici adoreranno ascoltare.

Però la vostra band nasce da un mix perfetto di Guns e Stone.

Ma il nostro risultato finale guarda avanti, ricorda Duff Mc Kugan, la nostra musica è molto aggressiva. Non possiamo suonare roba ‘simpatica’ o roba buona per le radio. Slash, Matt e io l’abbiamo sempre vista a questo modo dentro i Guns’N’Roses e anche Scott e Dave sono sulla stesa lunghezza d’onda.

Per come la vedo io siamo il primo gruppo realmente pericoloso che c’è in giro da un bel po’ di tempo a questa parte. Noi vogliamo riportare un po’ di sano caos nell’intero mondo del rock.

Stiamo facendo la cosa giusta, aggiunge Matt Sorum, stiamo dando fuoco a tutte le polveri.

Il vostro disco è prodotto da Josh Abraham.

Josh per noi è una faccia nuova, dice Matt. Siamo stati in giro e abbiamo provato un sacco di gente, il meglio dei produttori della vecchia scuola, ma avevamo bisogno di qualcosa di diverso. Cercavamo qualcuno giovane, fresco e nuovo, capace di sentire la contemporaneità. Volevamo essere attuali, essere in gara oggi e rappresentare il presente.

di Gino Steiner Strippoli