Ancelotti e gli errori dell’Olimpico
Marzo 22, 2001 in Sport da Roberto Grossi
Dopo due giorni di riposo la truppa bianconera è tornata ieri ad allenarsi al Comunale. Pochi, in verità, i calciatori della rosa presenti: soltanto 10 elementi (tra cui due della Primavera) hanno sgambettato sul prato verde del vecchio stadio, a causa delle numerose convocazioni dei calciatori bianconeri, chiamati dalle Nazionali di varie parti del mondo.
Tutto ciò ha suggerito un’ironica battuta ad Ancelotti: “Questa settimana è dedicata alle varie Nazionali – ha dichiarato sorridendo il trainer – quindi le polemiche sul campionato tenderanno a smorzarsi e l’ambiente si svelenirà. Ma la tregua durerà solo per questa settimana…”. Come dire: le polemiche non sono certo finite qui, le ‘congiure’ torneranno a solleticare i vari Processi televisivi e l’asse infuocato Torino-Roma si arroventerà nuovamente. “Io però non voglio gettare altra benzina sul fuoco, aggiunge Ancelotti. Non l’ho mai fatto in vita mia. Se però mi chiedete un parere sull’arbitraggio di Collina vi rispondo serenamente: ha ragione Del Piero, il direttore di gara viareggino ha sbagliato, ma questo non vuol dire che esistano congiure ai nostri danni. Alle polemiche ci sono ormai abituato: da tre anni accesi contrasti investono il nostro campionato e scommetto che anche in futuro si continuerà così”.
Non solo Collina, quindi, nella disfatta bianconera dell’Olimpico, ma soprattutto un errore “tattico” che Ancelotti onestamente riconosce: “Le colpe della sconfitta di Roma sono soprattutto nostre. Abbiamo lasciato troppo spazio al contropiede laziale e loro ne hanno approfittato. Ma non si è trattato di presunzione, piuttosto siamo stati molto ingenui”.
Nessun vento contrario soffia quindi sui destini della Vecchia Signora: “L’unica cosa a cui credo è che possiamo ancora dire la nostra per lo scudetto, il resto non mi interessa. La Roma sta attualmente meritando la prima posizione, ma il campionato è tutt’altro che finito”.
Le ultime considerazioni del tecnico sono riservate al terreno che la Juve ha acquistato a Vinovo: “La società ha fatto una scelta importante, conclude Ancelotti. Avere un centro sportivo aiuta a lavorare meglio perché si hanno più campi a disposizione. Spero solo che non mi riaccada qui quel che successe a Parma: seguii i lavori del centro di Collecchio, diedi suggerimenti e consigli ai dirigenti gialloblù, ma al momento dell’inaugurazione purtroppo non ero più un dipendente della società emiliana…”.
di Roberto Grossi