Ti ho amata per la tua voce

Luglio 25, 2004 in Spettacoli da Stefania Martini

Il ragazzo attaccò la seconda frase piano e risalì progressivamente, tenendo la nota e facendola vibrare. […] Quei versi che pronunciava erano miei, li avevo scritti prima della partenza, “la passione si tradisce attraverso gli occhi”, la mia poesia su quelle labbra beduine. […] Quel ragazzo imberbe riusciva ad incarnare il dolore, la dolcezza che io stesso attraverso lui per la prima volta sentivo di esprimere. […] Sotto l’abito severo del contadino, avevo avuto il tempo di scorgere la curva di un seno. […] Era una beduina.

Elisabetta pozzi Questa è la descrizione che il giornalista e scrittore libanese Selìm Nassib fa del primo incontro tra Ahmad Rami, giovane poeta egiziano, appena tornato al Cairo da Parigi, dove ha studiato alla Sorbona, e la giovanissima contadina Umm Kalthum, colei che diventerà la più grande cantante araba di tutti i tempi.

La cantante, denominata “la Stella d’Oriente”, era dotata di una voce prodigiosa. La sua passione per la musica la costrinse ad esibirsi in pubblico in abiti maschili fino al 1923.

Umm, con la sua voce e grazie alle sue qualità interpretative, è stata la musa di un gruppo ristretto di musicisti e poeti, le cui canzoni d’amore sono divenute le più celebri del mondo arabo moderno. Tra di essi Ahmad Rami, che amò la cantante per tutta la vita e scrisse molte delle canzoni che lei interpretò, circa 137 su 283, e Kasabji, celeberrimo suonatore di liuto che compose per Umm Kalthum alcuni dei suoi pezzi più belli.

Dagli anni Trenta agli anni Sessanta, la cantante egiziana è stata la dominatrice incontrastata della scena musicale araba ed è stata la prima donna islamica che abbia saputo dare dignità elevata ad una professione molto controversa per la società medio orientale.

Cantò per i potenti, per i re Fuad e Faruk, fino a Nasser, divenne una diva idolatrata e negli anni ’60 portatrice di un sentimento che fu definito “panarabo”, soprattutto in seguito alla disfatta della Guerra dei Sei Giorni.

I suoi celebri concerti del primo giovedì del mese, tenuti regolarmente dalla fine degli anni Trenta al 1973, trasmessi in diretta da tutte le radio dei paesi arabi, dal Marocco all’Iran, erano seguiti da decine di milioni di persone.

Morì nel 1975 e ai suoi funerali parteciparono più di tre milioni di persone che paralizzarono per ore il centro del Cairo.

Elisabetta Pozzi ha ripreso la biografia che celebra la vita e gli amori di questa grande cantante e la propone sul palcoscenico, accompagnata dai musicisti Ziad Trabelsi e Ashraf Said.

Lo spettacolo si divide in tre parti: nella prima Elisabetta Pozzi legge ed è Umm; nella seconda la parola passa al poeta Ahmed Rami e nella terza si fa strada un’atmosfera più domestica, attraverso il racconto della governante di Umm, Sady’ia, altro personaggio centrale del romanzo e della vita della cantante.

Ti ho amata per la tua voce

Martedi 27 e Mercoledì 28 Luglio, ore 21.30.

Villa Genero, Strada Santa Margherita 77, Torino.

Selìm Nassib

Ti ho amata per la tua voce

e/o Editore

di Stefania Martini