Gli “Amici del Combi”
Marzo 25, 2001 in Sport da Roberto Grossi
Le acque sempre più torbide e agitate dell’irrequieto mondo del calcio provocano legittimi turbamenti tra i tifosi. Questi ultimi infatti si sentono ingannati dalla falsa giustizia che sembra albergare nel sistema-football. Un sistema dove ogni malefatta sembra essere possibile, dal calcio-scommesse ai passaporti falsi, passando magari per il doping. Il tutto rischia di minare in maniera irreversibile il già fragile universo che ruota attorno al dio-pallone; basti solo pensare alle affermazioni rilasciate in settimana da un allenatore scafato come Trapattoni per avere il quadro della situazione: “Il giocattolo rischia di rompersi” ha esternato con convinzione il ct azzurro. Noi abbiamo parlato di questi problemi con il signor Marcello Santanera, Presidente del club bianconero “Amici del Combi”, un circolo di anziani tifosi bianconeri (che si augurano di rimanere nella loro sede posta all’interno del Comunale anche quando la Juve si trasferirà a Vinovo), i quali, pur avendo visto tante scempiaggini aggredire il calcio, reputano che giungere a questi livelli sia forse troppo.
Presidente Santanera, cosa pensate voi tifosi dei vari scandali che infangano lo sport più bello del mondo?
“Vede, il calcio-scommesse non è certo una novità, c’è sempre stato e ci sarà sempre. Ma anche la questione riguardante i passaporti non è certo nata oggi: già la scorsa stagione, infatti, si aveva sentore che qualche calciatore stesse barando sulle proprie origini e quindi sui propri documenti, ma nessuno mosse un dito. Ora si cerca di correre ai ripari, ma sarà difficile venirne a capo. Speriamo ovviamente che la giustizia faccia il suo corso, e lo faccia per intero: chi ha sbagliato è giusto che paghi, anche per tutelare chi ha agito correttamente”.
Come dovrebbe comportarsi la giustizia sportiva?
“Agire in maniera equa e rapida. Cioè analizzare bene le carte senza fare di tutta l’erba un fascio (anche perché se tutti sono colpevoli nessuno lo è), ma farlo in maniera veloce, perché si è già perso tanto, troppo tempo”.
Il rischio è che i più furbi la facciano franca?
“Diciamo la verità: lo scudetto dello scorso anno non andava assegnato. Bisognava attendere di scoprire le responsabilità di ognuno e solo dopo si sarebbero dovuto tirare le somme. D’altronde anche il grande capo del calcio, cioè il Presidente della Fifa Blatter, ha invitato tutte le Federazioni a chiudere prima possibile il caso… Ma ormai è andata così, speriamo almeno che tutto si concluda entro la fine di questa stagione, ma ne dubito. Servirebbe forse mettere maggiore pressione a chi di dovere: magari qualche famoso studio legale qui di Torino potrebbe intervenire concretamente..”.
La Roma ha cercato di trascinare anche la Juve nel gorgo delle polemiche, ricordando il processo sul doping.
“Non sanno più cosa dire e si arrampicano sugli specchi. Ricordo una frase del Presidente laziale Cragnotti nello scorso campionato: “Non possiamo perdere” esclamò senza pudore. Invece nel calcio si può vincere e si può perdere, è sempre stato così, ma forse adesso le società quotate in Borsa non accettano più una regola vecchia come il mondo. Per quanto riguarda la Roma vorrei solo ricordare che Guariniello, un giudice universalmente riconosciuto come persona onesta e incorruttibile, non ha riscontrato alcunché di irregolare nell’operato della Juve. Quindi i romanisti farebbero bene a guardare la trave che si insinua nel proprio occhio invece della pagliuzza in quella altrui”.
di Roberto Grossi