Pranzi reali dei Savoia
Novembre 12, 2004 in Enogastronomia da Momy
Lunedì scorso, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, quattrocento persone, accomodatesi in quaranta tavoli regalmente addobbati come si conviene per una cena reale, hanno festeggiato l’inizio delle riprese della seconda serie di Elisa di Rivombrosa. I quaranta tavoli apparecchiati sono stati denominati, per l’occasione, come i castelli che impreziosiscono la nostra regione: Masino, Ivrea, Venaria, Rivara, Pavarolo, Agliè, ecc ecc ecc…
Gli organizzatori dell’evento hanno dovuto faticare non poco per trovare i quaranta nomi, e per una volta tanto il problema non era dovuto alla scarsità, bensì all’abbondanza. Già, perché il Piemonte è una regione ricchissima di castelli e dimore reali, a testimonianza di una gloriosa storia che avuto il suo apice nel 1861, quando Torino divenne la capitale del regno e Vittorio Emanuele II fu proclamato primo re d’Italia.
Il castello, dimora reale per eccellenza, era il luogo della maggior parte delle vicende di corte, ufficiali e mondane, quindi diplomazia, alta strategia, amori e tradimenti, feste e banchetti. Già anche ricevimenti e galà, perché, pur se le corti sabaude non hanno mai raggiunto le vette del lusso sfrenato della Francia ante rivoluzione, in ogni casato reale era d’abitudine celebrare a tavola in maniera ufficiale, solenne e pomposa gli avvenimenti più importanti dello stato, così come le festività del calendario religioso.
L’ATL del Canavese e Valli di Lanzo, in collaborazione con l’Associazione Ristoranti della Tradizione Canavesana ed il Consorzio Operatori Turistici delle Valli di Lanzo, ha deciso di far rivivere quei fasti a tutti coloro che sono vissuti nel periodo della monarchia e, soprattutto, a chi non ha mai avuto questa opportunità. Considerando che in Italia la monarchia fu destituita da un referendum popolare il 2 giugno 1946, tutti gli under 58 (ovvero almeno il 70% della popolazione italiana, secondo gli ultimi dati ISTAT) non hanno mai nemmeno sentito parlare delle cene di corte! Ora invece tutti abbiamo l’occasione per immergerci nella storia e rivivere l’atmosfera ovattata e sontuosa, in una parola (ovvia, ma corretta visto il contesto) regale, dei cibi di corte.
Più precisamente si tratta di cinque Pranzi reali, durante i quali gli ospiti, accolti e serviti come sovrani, potranno immergersi nella storia, in un ambiente che evocherà tempi ormai quasi dimenticati, con l’occasione di assaporare i piatti di corte della tradizione ottocentesca e novecentesca, curiosando tra le abitudini e le specialità più apprezzate dai Re, in particolare le tipicità enogastronomiche del territorio, molto amate dai sovrani che si “rifugiavano” spesso tra le montagne del Canavese e delle Valli di Lanzo.
Al termine di ogni cena i partecipanti verranno inoltre omaggiati di uno speciale piatto, realizzato dai maestri ceramisti di Castellamonte.
I cinque appuntamenti sono dedicati ciascuno ad un tema differente, quindi abbiamo cinque menù con ricette recuperate da originali pranzi di corte dei Re d’Italia. Il progetto viene realizzato con la consulenza di Barbara Ronchi della Rocca, che ha tenuto un corso di formazione per gli operatori e ha curato la composizione dei cinque menù e l’allestimento della “Tavola Reale”; i Pranzi Reali, infatti, sono il frutto di un’attenta ricerca storica che, data la stagione, ha avuto il suo focus particolare sulle tradizioni sabaude dei pranzi di Ognissanti e delle festività natalizie.
Ecco il calendario:
Menu Vittorio Emanuele IIl, la cena di Ognissanti
Menu Umberto I, la cena di Ognissanti
Menu Vittorio Emanuele Il, il Re a caccia
Menu Vittorio Emanuele Il, il Natale del Re
Menu Umberto I, il Natale della Regina Margherita
Ulteriore iniziativa che si accompagna ai ‘Pranzi reali’, sono i ‘Weekend reali’: chi partecipa alle cene potrà trascorrere a pezzo convenzionato e conveniente il week-end negli hotel che ospitano i Pranzi reali, avendo così l’opportunità di scoprire il ricco patrimonio culturale e naturalistico del Canavese e delle Valli di Lanzo. Chiaramente è un’occasione molto ghiotta, soprattutto per i turisti che provengono da fuori Piemonte, per percorrere i sentieri dei Re, i parchi e le riserve naturali e scoprendo il patrimonio antico di tradizioni popolari, artigiane ed enogastronomiche.
Tra i posti da non perdere l’Ecomuseo “Il Ferro e la Diorite” di Traversella, il Parco Nazionale del Gran Paradiso, i 5 laghi e soprattutto i Castelli del Canavese, fra i quali il Castello di Masino, proprietà del il FAI, ed il Palazzo Ducale di Agliè, maestosa residenza dei Savoia che conserva importanti testimonianze dei re e della vita di corte, nonché, come detto all’inizio, set della fiction televisiva “Elisa di Rivombrosa”.
Per informazioni
Agenzia Turistica Locale del Canavese e Valli di Lanzo – Ivrea (To)
tel. 0125.618.131 – e-mail: [email protected] – www.canavese-vallilanzo.it
di Monica Mautino