Emerson, il leader bianconero
Gennaio 22, 2005 in Sport da Roberto Grossi
Inizia un girone di ritorno che si annuncia come un lungo testa a testa tra Juve e Milan. E le conseguenze si sono già intraviste con le prime crepe nell’amicizia che da anni lega i massimi dirigenti dei due colossi. Giraudo indispettito con Mediaset, accusata di ‘pestaggio elettronico’ nei confronti dei torinesi. Paolo Berlusconi, Kaladze e ospiti vari della tv del Biscione – in tempi e modi diversi – attenti a rimarcare la presunta sudditanza arbitrale nei confronti della Vecchia Signora. Ma gli affari vengono prima di tutto e, come ha ricordato in settimana Moggi, esiste solo una sana rivalità sportiva: Sul campo ci sbraniamo – ha dichiarato il dg juventino – ma sul sistema calcio la pensiamo allo stesso modo. Rapporto ricucito quindi, anche se da Milano le punture di spillo non smettono di arrivare. Ieri Kakà ha ribadito una convinzione che aleggia ogni giorni di più negli spogliatoi di Milanello: Siamo più forti della Juve. Da Torino gli ha risposto Emerson, sempre più leader, in campo e fuori, della squadra bianconera: Il Milan non ci fa paura – ha risposto il brasiliano al giovane connazionale – e i numeri dicono che se loro si sentono forti noi ci sentiamo più forti ancora. La classifica parla chiaro: abbiamo 2 punti di vantaggio sui rossoneri e ricordo che quando giocavo nella Roma persi lo scudetto proprio con la Juve per una sola lunghezza.
Dopo aver sistemato Kakà, il Puma bianconero del centrocampo – in gol domenica a Cagliari dopo lunga astinenza e appena riconvocato in Nazionale dopo due anni di assenza – replica anche alle critiche piovute alla squadra. Sempre con la legge dei numeri: Non siamo in crisi e lo conferma la classifica ma è impossibile essere sempre al massimo. L’importante è che, dopo qualche gara sottotono, ci siamo prontamente ripresi. La formazione che domani pomeriggio affronterà il Brescia al Delle Alpi sarà priva per infortunio di due pedine: Zambrotta (affaticamento muscolare alla coscia sinistra, pronto Pessotto) e Tacchinardi (distorsione al polso). In attacco Capello potrebbe far riposare Ibrahimovic rilanciando Del Piero in coppia con Trezeguet. Quel Del Piero che molti ritengono già destinato, nel prossimo futuro, a fare spazio a Cassano. Emerson tira un colpo al cerchio e uno alla botte e rivolge parole di stima per entrambi, specie per il gioiello della Roma: Alex è un campione affatto in crisi – conclude Emerson – e vorrebbe sempre giocare. Ma le scelte fatte da Capello, che parla con i giocatori e non è quel duro come viene dipinto, sono rivolte solo al bene della squadra. Cassano nonostante la giovane età è un fenomeno e quel che combina fuori dal campo non mi importa. E’ un amico, ci sentiamo sovente al telefono e ha tempo per poter migliorare ancora. A Torino saprebbero come aiutarlo.
di Roberto Grossi