L’appetito vien leggendo
Marzo 7, 2005 in Enogastronomia da Claris
Una giornalista scrittrice vulcanica ed appassionata ed un’editrice originale ed attenta alle potenzialità di argomenti di nicchia cosa possono creare? Idee, idee idee, singolari, d’appeal e interessanti.
Lei, la giornalista, era Dada Rosso, lei, l’editrice, è Anita Molino de Il leone verde Edizioni. Di Dada, forse sapete tante cose, l’avete apprezzata per la sua professionalità, per le sue capacità linguistiche, per quelle organizzative, da vera team leader, per la simpatia, per… Ne abbiamo parlato un po’ (mai abbastanza, di sicuro) su queste pagine… per noi era la presidente di giuria del concorso Sudate Carte che organizziamo come Associazione culturale, era però, soprattutto una amica carissima del Traspi. Era una persona speciale per i tanti che l’hanno conosciuta e non potranno dimenticarla e non soffrire al pensiero che ci ha lasciato senza avere il tempo di salutarci, di portare a termine i mille progetti che erano nella sua testa, che stava ideando…
Uno di questi era ‘L’appetito vien leggendo’, progetto culturale e culinario che aveva ideato a inizio autunno con Anita Molino.
Un piccolo passo indietro: il Leone Verde Edizioni nel suo catalogo contiene una collana di libri di grande successo che si chiama ‘Leggere è un gusto’. Si tratta di volumi a tema con percorsi tra gastronomia, letteratura, ricette… Ce ne sono di dedicati a Dalì come a Flaubert, a Goldoni come a Gadda, alle canzoni come all’opera, alle fiabe come al cinema.
L’ultimo uscito, riservato alla cucina dei narratori russi, intitolato “A tavola con gli Zar”, porta la firma di Dada Rosso, che l’aveva finito poco prima del suo ultimo tragico viaggio in Africa. Proprio in occasione della stesura del libro e degli incontri tra lei e Anita Molino era nata l’idea di promulgare il binomio letteratura e cibo non solo sulla carta stampata, ma anche in occasioni di incontri culinari e culturali. Serate a tema in cui gli ospiti potessero degustare prelibate ricette, ascoltare brani dei libri e parlare con gli autori. Il tutto in una cornice raffinata ed elegante come le sale avveniristiche dell’hotel Le Meridien Art+Tech di Torino.
L’iniziativa aveva già un nome (‘L’appetito vien leggendo’, appunto), un programma, l’ubicazione… tutto pronto… poi, ovviamente, il buio, per un attimo almeno…
Ma se le idee sono buone, importanti, belle, è giusto portarle avanti perché possono arricchire chi ne usufruisce. Ecco lo spirito che ha animato Anita Molino e la direzione de Le Meridien nel proseguire e dare il via operativo al progetto ideato da Dada.
Giovedì 24 febbraio è stata una serata speciale, in cui un sottile fil rouge ha legato tutti gli ospito de Le Meridien. Si è trattato di una presentazione, conferenza stampa, prima puntata dell’iniziativa: un’anteprima molto particolare, ‘ad memoriam’ potremmo dire, con tanti amici di Dada insieme per vedere realizzata una delle sue idee. Il menù, ovviamente a matrice russa, è stata l’occasione per ricordare la grande giornalista, per ascoltare alcuni brani del suo libro (splendidamente letti da Patrizia Papandrea), per conoscere il calendario dei prossimi appuntamenti, che vi presentiamo sotto sottolineando l’assoluta eccezionalità dei contenuti, l’eleganza della sala da pranzo de Il Meridien, le capacità dello chef Daniele Giolitto, che realizza le ricette con la consulenza dell’autore, la voce accompagnante di Patrizia Papandrea, il costo che prevede l’omaggio del volume presentato nella serata.
Insomma, pensiamoci, come è molto rilassante gustare un bel libro con una tazza di tè e dei biscottini morbidi al cocco, oppure sgranocchiando pop-corn, così è ancora più avvincente ‘vivere’ un libro, in una situazione da favola, gustando le ricette di cui il volume parla ed ascoltando, come in un film, brani tratti dal volume stesso! E, visto che si tratta di cibo, come non ricordare che c’è un detto che riguarda un frutto rosso, tondo, dolce e succoso, una tira l’altra? Quando cominci a mangiarlo non riesci più a smettere, finché non arrivi al fondo del cestino. Provate con le parole, i libri ed il cibo… potrebbe succedervi e allora ritenetevi impegnati per alcuni giovedì dei prossimi mesi.
L’appetito vien leggendo… Percorsi tra cucina, letteratura e…
Le Meridien Turin Art+Tech – via Nizza 230 – tel. 011.664.2780 – 011.664.2820 (per prenotazioni)
Costo della serata: 46 € (vini compresi e con l’omaggio del volume presentato nella serata)
Serate con la partecipazione degli Autori, realizzate in collaborazione con Il leone verde Edizioni
Voce recitante: Patrizia Papandrea
Realizzazione delle ricette a cura di Daniele Giolitto
Marina Cepeda Fuentes, Il surrealismo in cucina tra il pane e l’uovo: A tavola con Salvador Dalí
Massimo Novelli, La gran fiera magnara: Le ricette di Carlo Emilio Gadda
Luca Glebb Miroglio, Alla ricerca della madeleine: Le ricette di Marcel Proust
Corrado Rollin, Già la mensa è preparata, Ricette all’opera e a concerto
Elisabetta Chicco Vitzizzai, La cucina golosa di Madame Bovary: Le ricette al tempo di Flaubert
I dettagli degli appuntamenti
Marina Cepeda Fuentes, Il surrealismo in cucina tra il pane e l’uovo: A tavola con Salvador Dalí
Il 2004 è stato dichiarato “l’Anno Dalí” perché è ricorso il primo centenario della nascita del grande artista surrealista, eccentrico e ribelle, che a tavola aveva invece gusti semplici e soprattutto legati alle tradizioni della sua terra. In quella zona della Catalogna il mare, le colline e la montagna si uniscono per offrire piatti gustosissimi e originali che Dalí ricorda tante volte nelle sue memorie, rivelandoci così una passione frenetica e “sensuale” per il cibo che deve considerarsi una componente fondamentale della sua stessa vita.
Massimo Novelli, La gran fiera magnara: Le ricette di Carlo Emilio Gadda
Carlo Emilio Gadda è uno dei massimi scrittori del Novecento anche per quanto riguarda il coté mangereccio. Nei suoi romanzi e nei suoi racconti, infatti, da La cognizione del dolore a Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, fino alle storie milanesi de L’Adalgisa, il cibo è una presenza costante. La cupidigia di parole e di vita che caratterizza la letteratura dell’Ingegnere, insomma, va di pari passo con la sua cupidigia gastronomica.
Ne deriva una barocca e ingorda messe di ricette di tutta Italia, ma con particolare affezione per Milano e Roma, in cui piatti poveri o poverissimi s’alternano ad altri più elaborati, sempre tuttavia nel solco delle tradizioni regionali e, in ogni caso, di non troppo difficile preparazione.
Luca Glebb Miroglio, Alla ricerca della madeleine: Le ricette di Marcel Proust
La memoria è essenziale per chi, come Marcel Proust, va alla ricerca del tempo perduto ma è pure fondamentale per chi va alla ricerca delle ricette del tempo che fu.
Curiosando nelle cucine dei Guermantes, dei Verdurin, di Françoise e del Grand Hotel di Balbec questo volume ci conduce nel mondo della Belle Epoque proponendo i piatti del romanzo più sontuosi come la Salade Japonnaise, più tradizionali come il Boeuf en gelée e più semplici come la Madeleine. Ecco una guida alla cucina della Recherche che “farà gola” ai lettori di Proust e stuzzicherà nuovi lettori per uno dei più grandi romanzi europei.
Corrado Rollin, Già la mensa è preparata, Ricette all’opera e a concerto
Musica e cucina hanno molto in comune, uno chef a suo modo è un direttore d’orchestra (e viceversa) e chi ama un’arte spesso indulge anche ai piaceri dell’altra. All’opera si mangia, si beve, si brinda, si banche
tta – magari approfittando dell’occasione per avvelenare qualcuno. In Spagna nel Cinquecento era in voga una forma di composizione musicale detta ensalada. Un centone di brani di autori diversi adattati a un libretto nuovo si chiama pasticcio. Nell’opera barocca un’aria cantata da un comprimario mentre il pubblico era distratto e magari si dissetava si chiama aria di sorbetto. Un bicchiere stretto e alto è una flûte.
Elisabetta Chicco Vitzizzai, La cucina golosa di Madame Bovary: Le ricette al tempo di Flaubert
Madame Bovary: bruna, snella, graziosa, sognatrice, illusa, delusa, disperata. A questa serie di aggettivi c’è da aggiungere: golosa. Golosa di vita, di gioie, di cibi. Emma, ci dice Flaubert, ama le confitures, i gelati, gli sciroppi ghiacciati, i frutti, i liquori dolci. “Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei”: è dal punto di vista di questo antico adagio che l’autrice guarda al personaggio di Emma Bovary, rintracciando nel romanzo di Flaubert indicazioni su ciò che ama o detesta mangiare, o più semplicemente ama o detesta tout court. Ne deriva una raccolta di gustose ricette che un cuoco d’oggi ha reso eseguibili ai nostri tempi, mantenendone però inalterato il sapore antico, dei tempi di Flaubert.
di Claris