Jordan e Aikman: un addio e un ritorno?
Aprile 11, 2001 in Sport da Federico Danesi
Michael Jordan e Troy Aikman. Due personaggi che, a modo loro, hanno fatto la storia di Nba e Nfl negli ultimi quindici anni e ora fanno nuovamente parlare di loro, seppur in maniera diversa.
Jordan sembra pronto per un clamoroso ritorno (il secondo), Aikman invece ha deciso che è ora di dire basta alle botte e alle commozioni cerebrali, alle quali andava spesso soggetto, ed è il momento di ritirarsi dal football professionistico.
“Air”, com’è per tutti Jordan, nell’ultimo mese è stato spesso ad allenarsi con i Washington Wizards, squadra della quale è azionista per una quota minoritaria; all’inizio sembrava solo nostalgia del parquet e voglia di tenersi in forma, ma nelle ultime settimane le voci si sono fatte consistenti e sono in molti ad ipotizzare un suo ‘comeback’, un suo rientro all’inizio della prossima stagione.
L’ultimo della serie è il presidente della squadra, una delle peggiori nella Lega, seguita solo, guarda caso, dai Bulls che furono di Jordan; Abe Pollin ha confessato ieri al ‘Washington Post’ quello che ritiene più di un sogno: “Penso che se Michael riuscirà a giocare ad un livello soddisfacente, tornerà a giocare. Quando ho sentito voci sul suo possibile ritorno non ci volevo credere. Poi Mario Lemieux ha ripreso con i Penguins e qualcosa è scattato in Michael. Mi ha detto che mi farà sapere al momento giusto se prenderà la decisione di giocare; noi, ovviamente, lo accoglieremmo a braccia aperte”.
Jordan, che ha vinto sei titoli (’91, ’92, ’93, ’96, ’97, ’98), aveva già appeso le scarpette al chiodo nel ’94, dopo la tragica scomparsa del padre, assassinato da due ladri, e si era dedicato con poca fortuna al baseball, giocando nei Birmingham Barons. Poi, per la gioia di chi ama il basket, era tornato e aveva stupito ancora il mondo.
Phil Jackson, l’allenatore che con lui ha creato i Bulls dei miracoli e che lo conosce bene, si è fatto un’idea: “So che si allena spesso con i Wizards; nel caso tornasse a giocare con i pro, vuole sicuramente capire a che punto è. Lui si sta allenando proprio come se dovesse tornare nella Nba”.
Personalmente, noi che l’abbiamo amato tanto e che sappiamo quanto bene abbia fatto a tutto il movimento, speriamo che non succeda mai, anche se lo riabbracceremmo con tanto affetto.
Ultima nota sulla vicenda: la Nba proibisce ai giocatori di essere proprietari della squadra in cui giocano e quindi Jordan dovrebbe disinvestire dai Wizards, dei quali è azionista, per un ammontare del 5-10% del valore economico del team. Praticamente Michael dovrebbe trovare qualcuno che si prenda cura della sua quota mentre lui tornerà, come speriamo, a fare mirabilie sui parquet statunitensi.
Troy Aikman, invece, ha capito che era l’ora dell’addio. Lunedì ha chiuso dodici anni di straordinaria carriera come qb dei Dallas Cowboys, con i quali ha vinto tre titoli (’92, ’93 e ’95). Avrebbe potuto essere ancora competitivo, ma la franchigia lo voleva cedere e soprattutto il fisico lo stava abbandonando; lo attende una nuova carriera, come analista e cronista per la Fox Sports.
di Federico Danesi