Veronesi al Campiello
Maggio 4, 2005 in Attualità da Stefano Mola
Continuando una tradizione di altissimo profilo, quest’anno la giuria dei letterati del Premio Campiello sarà presieduta dall’oncologo ed ex-ministro della sanità Umberto Veronesi. Primo impegno: l’11 giugno prossimo, giorno in cui a Padova verranno proclameranno i cinque superfinalisti del Campiello numero 43, nonché il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, conferito al romanzo di esordio di un autore al di sotto dei 35 anni.
Umberto Veronesi è direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia. Ha ricoperto il ruolo di ministro della Sanità tra aprile 2000 e giungo 2001. Autore di circa 640 pubblicazioni scientifiche e dodici Trattati di Oncologia è stato insignito di sette lauree Honoris Causa. Tra i suoi contributi principali, l’invenzione e la diffusione della chirurgia conservativa per la cura dei tumori mammari. Nel 1982 ha fondato la Scuola Europea di Oncologia, e per vent’anni è stato direttore dell’istituto nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano prima di creare l’Istituto Europeo di Oncologia. E’ stato Presidente di numerose istituzioni dedicate alla ricerca e cura del cancro.
Al di là del fatto che il regolamento del Premio preveda una personalità della cultura la cui normale attività non è legata alla letteratura e al di là dell’assoluto rilievo del personaggio, credo sia una buona cosa. A volte la letteratura ha un tendenza ombelicocentrica. Pare a volte che sia necessario aver letto certi libri e che certi altri non debbano neanche essere nominati. Ma una storia e una lingua sono veramente grandi solo se riescono a toccare tutti (altrimenti non si spiegherebbe come mai un certo signore inglese viene ancora rappresentato nei teatri di tutto il mondo quasi 400 anni dopo la sua scomparsa).
Veronesi sarà affiancato dalla filologa Paola Bianchi De Vecchi, dal linguista Gianluigi Beccaria, dal sociologo Domenico De Masi, dal giornalista e scrittore, Paolo Di Stefano, dal giornalista Guido Gentili, dalla scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal, dal critico letterario Lorenzo Mondo, dagli Ambasciatori Antonio Puri Purini e Umberto Vattani e dal regista Folco Quilici.
di Stefano Mola