In the mood for love, la poesia della visione
Aprile 16, 2001 in Cinema da Redazione
“IN THE MOOD FOR LOVE” (Hong Kong, 2000) di Wong Kar-wai, con Maggie Cheung, Tony Leung
Questo è cinema. Se si è fedeli alla politica dell’amore per l’implicito al cinema, non si può che fare una lode sperticata di questa pellicola che dell’implicito e dell’incompiuto è un inno. Un inno giostrato con maestria dal talento visivo di Wong Kar-wai con John Woo, il maggior regista prodotto da Hong Kong negli ultimi anni.
Se Woo è il campione dell’action movie, Kar-wai predilige storie più personali ed intimiste. “In the mood for love” è una storia d’amore, abbastanza ordinaria, raccontata in modo straordinario, con un’attenzione geometrica ai particolari ed un’eleganza stilistica davvero rara.
Tony Leung e Maggie Cheung, traditi dai loro legittimi consorti, uniscono la loro reciproca delusione. “Non dobbiamo diventare come loro” è la frase della donna che consegna entrambi alla solitudine. L’amore incompiuto, platonico è sottolineato da una colonna sonora (l’autore è Michael Galasso) che affascina quanto più è iterata. C’è qualcosa delle vecchie commedie sentimentali degli anni Cinquanta in questo film. La tradizione ritorna con un vestito tutto nuovo. Anche una nuvola di fumo o la camminata della protagonista diventano veicolo di poesia e questa è una prerogativa dei grandi autori.
Una curiosità. Per non destare il sospetto di una relazione adulterina i due s’incontrano in una stanza d’albergo, la 2046. Il numero non è scelto a caso. Kar-wai sta girando un film di fantascienza con Tony Leung che avrà come titolo l’anno in questione.
di Davide Mazzocco