I Runners
Luglio 11, 2005 in 006 da Redazione
Come non considerare tra le figure più significative, e utili, del back stage i Runners, gli autisti dei cantanti. Ce ne sono stati molti a Traffic, di tutti i generi, dai più tranquilli ai più sbiellati, ma tutti con un punto in comune: la frenesia. Frenesia d correre da una parte all’altra della città per scarrozzare i cantanti. Frenesia per aver aspettato ore una persona che all’ultimo cambia idea e manda a mente tutti i programmi. Frenesia per gli imprevisti e le imprecisioni, che ti fanno fare centinaia di chilometri a vuoto…
Ne abbiamo scelti due: Spike, un veterano, runner ormai da 5 anni eDario, alla sua prima esperienza.
D: Come funziona il vostro lavoro?
Dario e Spike: Durante il giorno ci dicono chi, e quando, dobbiamo andare a prendere e dove dobbiamo portarlo. Gli ordini arrivano giorno per giorno, a volte ora per ora. Spesso cambiano all’ultimo, ci sono speso degli imprevisti ed inconvenienti.
D: Come hai iniziato a fare questo lavoro?
Dario:E’ la mia prima esperienza, ma se ricapita lo faccio volentieri. Tramite un mio amico che lavora qui, mi ha chiesto di venire ed ho accettato.
Spike:Faccio questo lavoro da 5 anni, prima facevo il back liner ma con altre funzioni. Dopo anni di facchinaggio si sono accorti che ero bravo anche a fare qualcosa di più e mi hanno promosso, anche perché conosco abbastanza l’inglese ed è utile per questo lavoro.
D: L’aspetto positivo di questo lavoro?
Dario: Hai molto tempo libero per vedere le prove ed i concerti.
Spike :E’ bello essere a contatto con le persone, in generale, non solo se famose. Per me è stato molto formativo, mi ha fatto capire quanto molte persone famose dietro la facciata siano in realtà dei bambini viziati.
D:L’aspetto negativo?
Dario:per adesso nessuno.
Spike: Spesso incontri delle persone che non capiscono che stai lavorando per loro, ma non sei a loro completa disposizione per accontentare i loro capricci. Inoltre è difficile vedere i concerti, anche se non sembrerebbe. Inoltre non sempre si lavora bene con le persone del back stage. Ci sono diverse categorie di persone: dai capi seri a quelli presunti, che in realtà passano le ore a far nulla, non si capisce che funzioni hanno. E poi c’è la categoria dei “lei-non-sa-chi-sono-io” che si vedono di più prima o dopo i concerti.
D: L’episodio più particolare che ricordi?
Dario: Stamattina dovevamo andare a prendere gli 808 State a Malpensa. Eravamo in ritardo. Poco prima di arrivare l’altro mio collega, che era nel furgone davanti a me, mi affianca e dice che ha ricevuto una telefonata…il giorno era sbagliato, dovevano arrivare domani. Abbiamo riso e siamo tornati indietro.
Spike: L’hanno scorso quando ho fatto da balia a 5 ragazzini, i Dirty Americans, gruppo spalla di Higgy Pop. Sono arrivati sul palco credendo di trovare la folla, ma non l’ hanno trovata ed hanno avuto delle brutte reazioni, da bambini frignoni.
D: Pensi che questo possa essere un vero lavoro o solo un hobby?
Dario:solo un hobby, non si può vivere facendo il runner.
Spike: solo un Hobby, io voglio fare il mio lavoro, il video editor, non il runner.
D:cosa ne pensi di questa edizione di Traffic?
Dario:E’ carina, ma l’anno scorso mi era piaciuta di più. Ero venuto solo da spettatore ma musicalmente era più bella.
Spike:E’ organizzata meglio dell’anno scorso, anche se musicalmente l’anno scorso era iù interessante. A parte Carmen Consoli, è una donna profonda, ha molte cose da dire.
D: per quale cantante o personaggio famoso saresti disposto a guidare fino in capo al mondo?
Dario: penso nessuno.
Spike: per nessuno, sono persone come altre. Lo farei molto più volentieri per una persona che conosco bene e so che ne vale la pena.
di agente Francesca Sferrazza