Settembre Musica 2005
Settembre 1, 2005 in Spettacoli da Stefano Mola
In una delle (secondo me) più belle canzoni di Bob Dylan ci sono versi che dicono: fammi scomparire attraverso i cerchi di fumo della mia mente, via dalle nebbiose rovine del tempo, ben lontano dalle foglie congelate, dagli alberi spaventati e infestati di fantasmi, fino ad approdare alla spiaggia ventosa, dove l’artiglio contorta del folle dolore non potrà raggiungermi. E mentre danzerò sotto un cielo adamantino agitando libera una mano, un’ombra proiettata sul mare, nell’arena di un circo di sabbia, con la memoria e il destino seppelliti in fondo alle onde, lasciami scordare dell’oggi fino a domani. (la modesta traduzione è di chi scrive, leggete qui i versi originali).
Qualcuno si chiederà: ma che cosa ci azzecca una traduzione zoppicante di Mr. Tambourine con l’edizione n° 28 di Settembre Musica? Be’, a me sembra una celebrazione del potere della musica. Della sua capacità di trasportarci fuori da noi stessi fino (talvolta) a farci roteare vorticosamente come dervisci, in uno dei rari momenti di comunione tra l’emozione della mente e quella del corpo. Un linguaggio d’una varietà estrema, assolutamente internazionale: possiamo commuoverci per un ruvido blues nato al di là dell’atlantico, così per la messa da requiem di Mozart.
Settembre Musica è tutto questo. L’occasione di poter girare uno sguardo a 360° sulla musica di ogni tempo e di ogni continente. Lo diciamo ogni volta, ma ogni volta la varietà e la qualità del programma sorprendono. Seguiamo dunque l’omino col piffero (quest’anno proposto come tatuaggio sopra un pollice fonzie) che da sempre è il simbolo di questa bellissima manifestazione e curiosiamo attraverso il programma.
Prendiamo per esempio la ragazza nella foto a fianco, Sissi Atanassova (Teatro Nuovo, Sabato 10, ore 23). Trattasi di pop-star molto particolare, genere chalga, sorta di folk-pop che shakera tratti zingari con ritmi balcanici, residui della tradizione ottomana e influenze del pop turco (nel link associato al suo nome potete scaricare un mp3 di uno dei suoi successi di punta, Bum bum boje). Come si fa a non essere curiosi?
Oppure questo gruppo qui gli Architorti. Sapete che cosa faranno Venerdì 9 al Teatro Nuovo (ore 23)? Una roba intitolata Architorti play punk. Semplice no? Trascrivere per una formazione cameristica classica Sex Pistols e compagnia bella. Un modo per andare al di là della commemorazione da coccodrillo televisivo, alla siderale distanza di 25 anni dalla sua esplosione. Un’occasione per scoprire inaspettate dimensioni melodiche e armoniche dietro canzoni che a primo orecchio potrebbero sembrare nemiche di archetti e violoncelli. E volete ancora non essere curiosi?
E questi due signori con copricapo (o parrucca)? Vengono dal Turkmenistan. Come ormai ben saprete, ogni anno due sono gli appuntamenti fissi. Uno comporta l’esplorazione di una cultura musicale altra. Quest’anno la lente di ingrandimento si focalizza sull’Iran: avremo quindi la rara possibilità di ascoltare musiche delle tradizioni regionali di Belucistan, Azerbaigian, Corassan, Turkmenistan. L’altro appuntamento è invece dedicato ad approfondire l’opera di un compositore. Il prescelto del 2005 è Henri Dutilleux. Ingiustamente messo da parte da una critica un po’ troppo militante, affratellata talora soltanto a chi si dedicava a una sperimentazione radicale di linguaggio, Dutilleux ha percorso un cammino personale e appartato più vicino alla tradizione di Chopin e Debussy, piuttosto che agli amici Lutoslawski e Petrassi. Spesso ha tratto la sua ispirazione dai versi di Baudelaire, dalle riflessioni o dai dipinti di Van Gogh.
Il problema è che c’è altro, molto altro. Come non citare per esempio Maurizio Pollini, che il 20 Settembre suona Chopin al Lingotto? E poi la London Philharmonic Orchestra diretta da Kurt Masur, l’Academy of St. Martin in the Fields con Murray Perahia (programma bellissimo di Haydn e Mozart, il 10 Settembre sempre al Lingotto), I Filarmonici di Roma e Uto Ughi, Salvatore Accardo, la riproposizione di quel viaggio nella follia moderna che è la trilogia di Qatsi di Godfrey Reggio, fusione di immagine e musica, con le colonne sonore di Philip Glass, eseguite dal vivo da lui medesimo…
Insomma, impossibile rendere conto di tutto. Ognuno deve tenere le orecchie ben tese e pronte a cogliere le vibrazioni che gli saranno più congeniali. Fate soprattutto un giro nel Sito della manifestazione: è veramente fatto bene e ci trovate tutto il programma insieme a moltissimi link per approfondire. Buon settembre, e buona musica.
BIGLIETTI
Dei 78 eventi, 40 sono gratuiti. Per i restanti 38 (affrettatevi che alcuni sono già esauriti), potete rivolgervi a:
via San Francesco da Paola 6, Torino
tel. 011.442.4777
e-mail: [email protected]
di Stefano Mola