Generazioni: Nove per Due
Settembre 11, 2005 in Libri da Redazione
Titolo: | Generazioni: Nove per due |
Autore: | AA.VV. |
Casa editrice: | L’Ancora del Mediterraneo |
Prezzo: | € 13,50 |
Pagine: | 208 |
“Racconti che mi piacciono di persone che mi piacciono” (Francesco Piccolo), “Racconti che contengono se stessi più tutto il resto del cosmo” (Tiziano Scarpa), “Leggere per credere” (Ermanno Cavazzoni).
Premesse ottime, ma andiamo per ordine.
Quello che trovate qui potrebbe tranquillamente costituire un’assai degna antologia dei narratori italiani recentissimi, magari in contrappunto ai molti volumi antologici di poesia nuova o nuovissima che anno dopo anno vedono la luce, ipertroficamente, qualcuno direbbe. Eppure Generazioni è qualcosa di differente dal florilegio di buoni nomi da proporre a un pubblico più o meno ampio. Se ne allontana in modo sottile. Qui l’introduzione propriamente detta va poco oltre un ragguaglio un po’ laconico sull’evento entro cui il progetto ha preso forma, il Linea d’Ombra SalernoFilmFestival.
Quindi niente saggio introduttivo che tenti di fare il punto sui modi della narrazione contemporanea, districandone linee guida e elargendo giudizi di valore.
Ma pur ammettendo che a questo volume manchi una linea portante, il nodo della questione resta un altro. Si entra nel vivo attraverso un’altra porta. Il pregio sta nella molteplicità di voci d’autore che sono testimonianze vive di un confronto, pagine che lasciano intravedere incontri, letture, passaggi di mano in mano di materiale inedito, a volte amicizie che nascono all’ombra della scrittura e della scrittura si nutrono (nel caso di Lidia Ravera per Angela Cacopardo e Claudia Mauri soprattutto).
Varie e ricche sono quindi le premesse, le motivazioni con cui i nove scrittori della penultima generazione introducono quelli dell’ultima, accompagnando il loro rivelarsi.
Luca Ragagnin, ad esempio, individua e apprezza una caratteristica comune nei racconti di Andrea Amerio (La pecorella smaltita) e di Elena Varvello (La corsa): il sopravanzare la forma poetica serbandone memoria.
Tiziano Scarpa per giungere al cuore della scrittura di Massimo Lovise (Pelle ossa) cita Thomas Bernhard, Mauro Covacich Agota Kristof per Centottantatrè di Francesca Bonaldo (mentre confronta Presto e con amore di Federica Manzon con il videoclip dei Soundgarden “Black hole sun”).
Qualcuno non ha mancato di sottolineare il buon numero di nomi femminili (oltre ai citati: Arianna Giorgia Bonazzi, Manuela Critelli, Silvia Dai Pra’, Carla D’Alessio, Silvia Ranfagni, Tiziana Russo e Alice Scornajenghi). Ecco un altro particolare che differenzia questo libro da molte delle antologie di nuovi poeti italiani.
Ottime premesse non deluse dai fatti.
* dottoranda in italianistica presso l’Università di Torino.
di Claudia Bussolino*