Chiusano e la Juve passano all’attacco
Aprile 25, 2001 in Sport da Roberto Grossi
Edgar Davids non ci sta. Il centrocampista olandese, accusato dal laboratorio di analisi del Coni di essere l’ottavo caso di giocatore dopato dei campionati di serie A e B, si è difeso ieri a spada tratta nel corso della conferenza stampa indetta dalla Juventus presso lo studio legale del Presidente bianconero Chiusano. E lo ha fatto senza mezzi termini: “Non ho mai nemmeno pensato alla possibilità di utilizzare qualsiasi sostanza dopante, ha dichiarato Davids, né tantomeno il nandrolone. Ho principi molto solidi riguardo le sostanze che consumo e quindi non mi sognerei mai di ingurgitare schifezze! Ho un corpo solo, che è la casa della mia anima, a cui tengo moltissimo. Questa regola personale è molto importante, addirittura il nostro staff medico fatica a lavorare con me, perché non accetto nemmeno i tipi di cura più semplici come ad esempio il vaccino per l’influenza. Si tratta di una profonda convinzione che mi spingerebbe a rifiutare anche solo un semplice bicchiere di vino a cena o qualsiasi tipo di cioccolato”.
Ad Edgar sembra quindi pazzesco ciò che sta accadendo sulla sua pelle in questi giorni: “Ho sempre condannato l’uso di stimolanti nello sport, conclude il treccioluto originario del Suriname. Non apprezzo quegli atleti che cercano di mettersi in evidenza utilizzando queste sostanze e sostengo in assoluto lo spirito del fair-play. Mi dispiace veramente che questa situazione stia causando una tale attenzione negativa verso il mio club, i miei compagni ed il gioco del calcio, ma il primo ad essere stato sorpreso della notizia della non-negatività sono stato io: avevo già fatto questo test molte volte (13 da quando è alla Juve n.d.r.) e pensavo che come al solito tutto fosse ok”.
Non resta che aspettare i risultati delle controanalisi del laboratorio dell’Acqua Acetosa di Roma.
Al termine della dichiarazione rilasciata da Edgar Davids nella conferenza stampa organizzata dalla Juve per replicare alle accuse sul caso-nandrolone, ha preso la parola Vittorio Chiusano. Durissima la requisitoria difensiva del Presidente bianconero, il quale, senza mai dirlo esplicitamente, ha però chiaramente fatto intendere ai tanti giornalisti presenti nel salone del suo studio legale che la società bianconera si sente vittima di un vero e proprio complotto.
Le linee difensive che saranno utilizzate dalla società torinese sono due: una riguarda la forma, l’altra la sostanza. Per quanto riguarda la prima direttiva, Chiusano è partito con veemenza al contrattacco, precisando di aver presentato un esposto alla Procura di Roma: “E’ stata commessa una vergognosa rivelazione di segreto di ufficio, ha dichiarato il Presidente, e per questo ho presentato l’esposto alla Procura capitolina. E’ inammissibile, oltre che illegittima ed addirittura illecita, questa fuga di notizie che è avvenuta. Il rispetto del riserbo è stato clamorosamente violato proprio alla vigilia di una partita particolarmente importante per la Juve, un evento mai verificatosi prima. Gli accertamenti anti-doping vengono svolti in ambienti pubblici e non privati, ragion per cui non riesco a capire come la notizia su Davids (che per fortuna non ha risentito delle voci e ha disputato a Parma la sua più bella partita da quando è alla Juve) sia arrivata prima ai mass-media e solo dopo alcuni giorni a noi. Sia ben chiaro: io non incolpo i giornalisti, i quali fanno soltanto il loro mestiere, ma chi ha passato loro certe notizie coperte dal più assoluto segreto”.
Anche per la parte più importante, quella cioè che riguarda la sostanza dell’accusa, il legale-Presidente bianconero non esita a lanciare fuoco e fiamme: “Sia ben chiaro che la Juve è assolutamente contro il doping e l’accusa rivoltaci è assurda. Ci difenderemo a spada tratta, utilizzando tutti i mezzi legali a disposizione, perché troppe cose in questa vicenda ci lasciano perplessi. Aspettiamo i risultati delle controanalisi, che spero avvengano entro dieci giorni, ma come è possibile che queste siano fatte dallo stesso laboratorio? E’ come se lo stesso giudice si pronunciasse due volte su uno stesso caso… E poi perché abbiamo dovuto attendere quasi due mesi per conoscere il risultato del primo test fatto a Udine? In questo modo diventa molto più difficile difendersi. In Europa invece tra il prelievo e il risultato passano pochi giorni: questo è il modo corretto di agire. Strano inoltre che un giocatore come Davids, già “controllato” per 13 volte da quando gioca con noi, e sempre risultato a posto, sia improvvisamente ‘non-negativo’ nel momento clou del campionato”.
Del Piero, recupero difficile
C’e’ ottimismo per il recupero di Montero, uscito anzitempo nella partita contro il Parma. Del Piero invece è tornato dalla nazionale e dovrebbe riprendere con cautela giovedì. La sua presenza contro il Lecce resta in dubbio, soprattutto per evitare rischi in vista della partitissima contro la Roma. Con Tacchinardi squalificato, Conte tornerà titolare.
di Roberto Grossi