Viaggiare sani – II
Aprile 27, 2001 in Medley da Redazione
Profilassi specifica
Vaccinazioni
Prima della partenza è buona regola praticare un richiamo della vaccinazione antitetanica e dell’antipolio. Nei soggetti non vaccinati in precedenza occorre eseguire la vaccinazione. Per quanto riguarda la profilassi antipolio è consigliato l’impiego del vaccino tipo Salk.
Per coloro che prevedono un soggiorno in regioni tropicali della durata di oltre un mese sono consigliate le vaccinazioni contro l’epatite, A e B, e contro la febbre tifoidea. Sono infine raccomandate ai turisti che si recano in regioni ove tali infezioni sono endemiche o in fase epidemica le vaccinazioni antirabbica, antimeningococcica (fascia meningitica africana) e contro l’encefalite giapponese (sud-est asiatico).
Vaccinazioni obbligatorie
La certificazione di vaccinazione antivaiolosa non è più richiesta da nessun Paese, in quanto il vaiolo è considerato sradicato a livello mondiale. Anche la vaccinazione contro il colera non è più considerata obbligatoria in quanto il rischio di malattia fra i turisti è molto basso ed il vaccino si è dimostrato scarsamente efficace.
Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è invece richiesto in molti Paesi, in particolare ai soggetti di età superiore all’anno provenienti da regioni potenzialmente infette. Tale pratica vaccinale è per altro raccomandata a tutti coloro che prevedono di visitare zone rurali in cui tale malattia può essere endemica.
Chemioprofilassi
Diarrea del viaggiatore
Patologia che riconosce eziologie batteriche diverse e nei confronti della quale non è opportuno attuare una prevenzione mediante assunzione di antibiotici: questi, a seconda dei casi, non solo potrebbero rivelarsi scarsamente efficaci, ma addirittura peggiorare la situazione in seguito alla comparsa di fenomeni di dismicrobismo intestinale o alla selezione di ceppi batterici antibiotico-resistenti.
Enterite da Vibrio colerae
Anche in questo caso è sconsigliata un’antibioticoprofilassi. L’osservanza rigorosa delle misure di carattere generale in tema di assunzione di cibi e bevande sarà sufficiente a ridurre notevolmente il rischio di queste infezioni: di esse si dovrà comunque tenere conto nel preparare la farmacia da viaggio, che dovrà contenere, fra l’altro, antibiotici attivi sugli agenti batterici potenziali cause di tossinfezioni intestinali, efficaci anche contro Vibrio colerae.
Malaria
La malaria è una malattia tuttora assai diffusa nelle regioni tropicali del mondo: si valutano intorno ai 100 milioni i nuovi casi di malaria che si verificano ogni anno, di cui circa 13.000 fra i turisti di ritorno da tali zone. Delle quattro specie di Plasmodio conosciute, Pl. falciparum e Pl. vivax sono i responsabili del maggior numero dei casi di malaria noti. La malaria da falciparum può avere un’evoluzione grave (mortalità di circa l’1%), in quanto tale plasmodio ha una spiccata tendenza a sviluppare resistenze nei confronti dei chemioterapici comunemente impiegati per la profilassi.
In base a queste considerazioni i Paesi ad endemia malarica sono stati suddivisi in tre zone. Nella Zona A il rischio è per lo più basso e limitato alla stagione delle piogge: il falciparum è assente o comunque sensibile alla clorochina.
Il rischio permane basso nella maggior parte della Zona B, ove la profilassi con clorochina costituisce un valido elemento di protezione contro il vivax, mentre clorochina + proguanil sono in buona parte efficaci contro il falciparum presente.
La Zona C (eccezion fatta per le altitudini superiori ai 1500 metri) è ad alto rischio per la frequente presenza di falciparum resistente alla clorochina ed all’associazione clorochina-proguanil: la profilassi va qui condotta con meflochina e, limitatamente ad alcune regioni, con doxiciclina.
E’ importante ricordare che la profilassi antimalarica deve iniziare una decina di giorni prima della partenza per le zone a rischio, deve continuare durante tutto il periodo di permanenza in tali zone, e va sospesa quattro settimane dopo il rientro. In considerazione del fatto che l’accesso malarico può assumere particolare gravità nella gravida e nei bambini in tenera età, è doveroso valutare con attenzione l’opportunità di intraprendere viaggi in zone a rischio di malaria da parte di questi soggetti, anche perché la meflochina è da proscriversi durante il primo trimestre di gravidanza, mentre la sulfadossina-pirimetamina e la sulfalene-pirimetamina è sconsigliata nei piccoli di età inferiore ai due mesi, così come la doxiciclina nei bambini di meno di otto anni. Va infine ricordato che in alcuni casi la chemioprofilassi antimalarica, anche se correttamente condotta, può fallire: è perciò utile che il viaggiatore, prima della partenza, venga reso edotto di quelli che sono i sintomi tipici della malaria affinché, al loro eventuale manifestarsi, egli ricorra tempestivamente alle cure di un sanitario.
Nella farmacia da viaggio devono comunque trovare posto anche farmaci antimalarici che il turista può utilizzare in casi di emergenza, qualora particolari situazioni logistiche rendano temporaneamente impossibile il ricorso a strutture sanitarie.
La farmacia da viaggio
Deve innanzi tutto contenere i farmaci eventualmente assunti per patologie in trattamento. Utili materiali di medicazione (garze, cerotti, disinfettanti), siringhe a perdere, sali per reidratazione, repellenti cutanei contro le zanzare, creme antisolari.
Tra i farmaci da ricordare: antitermici, analgesici, antiinfiammatori, antiistaminici, antidiarroici, alcuni antibiotici (chinolonici, tetracicline a basso dosaggio, metronidazolo, ecc.) ed antimalarici, diversi da quello usato per la chemioprofilassi, per un eventuale autotrattamento. Il medico di famiglia che prescrive tali farmaci deve, naturalmente, informare il cliente circa le situazioni che possono richiederne l’impiego e le rispettive modalità di assunzione (posologia, ecc.).
La pubblicazione di questo articolo rientra negli accordi di partnership tra il nostro magazine e Cidimu.it, sito specializzato nella diagnostica e medicina on line.
di Prof. Walter Grillone