Per vino per segno
Novembre 29, 2005 in Libri da Gustare da Stefano Mola
Titolo: | Per vino e per segno |
Autore: | Paolo Menon |
Casa editrice: | Edizioni Centro Diffusione arte |
Prezzo: | € 78,00 |
Pagine: | 201 |
L’adagio recita che l’abito non fa il monaco. Della saggezza popolare, si sa, occorre sempre avere un grande rispetto. Prima di scherzarci su, occorre pensarci bene. Però, se ci presentiamo su un campo di calcetto in frac, chi vedrà mai in noi la possibilità di un Platini? Piuttosto, non sarebbe improbabile sentire sirene avvicinarsi su automezzi che portano dottori dubbiosi della nostra sanità mentale.
Allora, prudentemente, sarebbe meglio dire che non basta l’abito a fare il monaco. Riconoscendo in questo implicitamente che l’abito ha una sua dignità e importanza. L’informalità non è che funzioni sempre. Questo è senz’altro vero quando abbiamo a che fare con il cibo. Mangiare in un piatto di plastica, è davvero la stessa cosa? La saggezza popolare ci soccorre ricordandoci che l’occhio vuole la sua parte. Ogni esperienza sensoriale richiede un po’ di sinestesia.
E per il vino, cosa vale? Una volta stappato e versato nell’opportuno calice, esistono precisi codificati rituali per il suo esame visivo, di cui qui non ci occupiamo. Ma prima? Esiste un esame prima di far saltare un tappo? Anche le bottiglie hanno un abito: l’etichetta. Sicuramente, se un vino è cattivo non ci sono capolavori della grafica che possano soccorrere il nostro sconforto. Però, se la bottiglia non è solo buona, ma anche bella, la cosa di sicuro non guasta.
Ecco allora che molto bene ha fatto Paolo Menon a compilare una antologia critica delle etichette d’autore, di cui sono usciti già due volumi (ed in preparazione il terzo). Scopriamo che il piccolo rettangolino incollato ha attratto artisti non da poco: Guttuso, Baj, Chia, Pomodoro, Botero, Tadini. E poi Adami, Vedova, Buccellati, Donizetti, Zancanaro, Treccani, Mastroianni, Annigoni, Fo, Fiume, Rotella, Pistoletto, Yoko Ono, Nespolo, Cascella, Sassu, Rauschenberg, Minguzzi, Manzù, Forattini, Silver, Altan… per non citarne che alcuni.
Come dice il citato (da Menon) e recentemente scomparso Jean-Michel Folonil vino e l’arte hanno un rapporto profondo, perchè nascono dalla passione e dalla dedizione, ed entrambe richiedono grande pazienza. Ecco che quindi, al di là della necessità puramente estetica, rintracciamo un connubio più profondo, che affonda le sue radici nelle passioni. E tra passioni, non è difficile trovare dei punti comuni, dei sentieri di dialogo, dei matrimoni di anime. È quindi un intrigante gioco di rimandi tra suggestioni dello spirito (in senso alcolico) e della forma (nel senso della grafica) quello in cui Menon ci guida.
Passeggiando tra i capitoli, troviamo: Sulle strade del vino tra botti, botteghe, bottiglie…; Il vino, la vigna e l’ambiente della campagna veneta; 30 botti per 30 artisti; Dai pastorelli alla tavola; Bacchici colori per brindare; Breve viaggio tra Satiri e Poeti in bottiglia; Selezione delle etichette d’autore; La bottiglia vestita: tradizione e design del vaso vinario; Ultimo atto: l’etichetta in enopinacoteca; Bicchieri & design: le belle arti per centellinare; Epilogo di Susanna Bonati e infine le fonti, biografie, siti web, l’indice dei nomi.
Non manca poi la tecnica (perché non bisogna dimenticare che l’arte non è soltanto ispirazione, ma anche fare): imperdibile il capitolo sulle carte da etichetta e sui collanti usati. Libri da centellinare, immagine dopo immagine.
di Stefano Mola