Vini del mondo
Dicembre 9, 2005 in Libri da Gustare da Claris
Titolo: | Vini del mondo |
Autore: | Giuseppe Sicheri |
Casa editrice: | De Agostini Editore |
Prezzo: | € 18,50 |
Pagine: | 228 |
250 schede, ripartite per nazione ed organizzate per zone di produzione, offrono una completa panoramica dei vitigni più diffusi.
C’è chi, avvicinandosi ad una materia, apprezza libri descrittivi densi di parole e con pochi schemi analitici. C’è chi, invece, ama addentrarsi in un argomento consultando volumi che in realtà sono manuali ricchi di informazioni ed analisi pragmatiche, delle vere e proprie guide. Ecco, le opere della collana “Guide Compact DeAgostini” appartengono alla seconda tipologia di approccio, e corrispondono a pieno titolo a quanto dice il loro sottotitolo, ovvero “manuali illustrati ad alta densità d’informazione, utili allo studioso e all’appassionato”. Sì, perché il metodo di avvicinamento alla materia è insieme divulgativo (per permettere ai neofiti di comprendere i testi) e rigorosamente scientifico, per poter fare approfondimenti e ricerche. Alla collana appartengono, tra gli altri, interessanti volumi sui minerali, i funghi, le erbe, l’astronomia, la fotografia, tappeti, aerei, treni, cavalli, gatti e, di argomento più strettamente gastronomico, i formaggi, i cocktails e i vini del mondo.
Proprio di questo ultimo trattato parliamo in questa sede: una guida che ci porta alla conoscenza e alla capacità di riconoscere oltre 900 vini di tutto il mondo, comprese le aree vitivinicole dei 47 maggiori produttori del liquido caro a Bacco, comprensive di caratteristiche del clima e del suolo, della storia dei vitigni e del terroir.
Ad esempio, consideriamo il paese più esteso al mondo in lunghezza (ben 4.300 km di coste), il Cile ovviamente, i cui vini vengono sempre più esportati e godono di fama crescente. Leggendo l’opera del professor Sicheri, tra l’altro ‘maestro assaggiatore’ e sommelier onorario’, scopriamo che le prime aziende viticole vi furono insediate dai coloni spagnoli, che la sua posizione geografica lo ha sempre difeso dagli attacchi della filossera e che non esiste la virosi, che il suolo è prevalentemente calcareo, che tra le zone vitivinicole, delimitate per legge nel 1979, una delle principali è il Biobio, a sud. Ed ancora che i vitigni più diffusi sono il Cabernet Sauvignon, il Merlot, lo Chardonnay… il Pais e il Titoreas (questi due ultimi autoctoni). Che tra i vini cileni il Sauvignon Blanc “è molto saporito, tanto da essere definito succoso… con buon grado si acidità che lo mantiene fresco a lungo”.
Insomma ogni paese è esaminato secondo lo schema dei seguenti paragrafi: introduzione, cenni storici, clima e suolo, zone vitivinicole, vitigni e vini, classificazione dei vini. Ed ovviamente per i paesi di maggior importanza ci sono schede dettagliate su ogni distretto del vino.
In Francia scopriamo così la Savoia, il Beaujolais, la Borgogna, l’Alsazia… e tante altre e se ci addentriamo in ciascuna sembra di sentire i profumi delle cantine e di inebriarsi all’assaggio dei migliori prodotti, pensiamo al “giallo paglierino pallido con profumi di fiori di campo e sapore sottile di frutti vari (miele, agrumi) o note minerali, all’acidità evidente ma che non infastidisce le papille gustative, all’elevata concentrazione aromatica” del Riesling alsaziano.
Oppure andiamo in Andalusia, 30.000 ettari nel sud della Spagna, con un clima perfetto per il Malaga (piovoso in inverno e primavera) e per lo Jerez (continentale con venti alternati umidi e secchi). Ed è qui che la DOC (Denominacion de Origen Calificada) dello Jerez (o Sherry o Xérès) si riferisce a un vino fortificato prodotto tra Cadice e Jerez de la Frontera, dal XIII secolo il nettare preferito dall’élite inglese… fermentato in piccole botti di quercia riempite al 90% per un massimo di 50 ore per un risultato che porta ad un vino avente alcol tra il 13,5 ed il 17,5%. E scopriamo lo Sherry Manzanillo, il Fino dal color verde topazio, quelli dolci (tra i tanti, il PX per l’aggiunta di uva Pedro Ximenex), l’Oloroso (molto secco invecchiato almeno 6 anni in botte), l’Amontillado… e così via…
Sono solo esempi, ristretti e sintetici, delle preziose ed utili schede presenti nelle quasi 300 pagine del volume, che comprende un utilissimo piccolo vocabolario enologico multilingue ed un glossario molto curato.
Insomma acquistare il libro Vini del mondo e leggerlo con attenzione, se volete direi quasi studiarlo, risulta essere di grandissimo aiuto per specializzarsi nel mondo dell’enologia, dalla lettura delle etichette in una cantina alla scelta ragionata dei vini dalla lista a tavola, alla capacità di possedere ed interiorizzare un argomento su cui i fiumi di parole inesatte a volte superano in portata gli ettolitri di vino prodotto, sicuramente di quello di qualità.
di Claris